NAPOLI (FI): SBLOCCARE FONDO NAZIONALE CARD CARBURANTI



“La notizia diffusa oggi dal Sole 24 Ore, secondo la quale circa 170 milioni di euro del fondo nazionale destinato ad alimentare in Basilicata la card carburante non sono stati ancora ripartiti tra le Regioni interessate, è destinata a riaccendere le polemiche e con esse il diffuso e legittimo  sentimento popolare di forte insoddisfazione per la gestione delle nostre risorse petrolifere”. 

E’ quanto sostiene il capogruppo di Fi in Consiglio Regionale Michele Napoli per il quale “l’impegno di tutti, prima magari di dividersi su come utilizzare il “tesoretto” derivante dal 3% di royalties, dovrebbe concentrarsi attraverso un pressing nei confronti del Governo Renzi e del Ministero per lo Sviluppo Economico per sbloccare i soldi che saranno ancora di più a giugno prossimo”.

Per l’esponente di Forza Italia “si tratta di superare una volta per tutte e il più rapidamente possibile la questione dell’interpretazione dell’art. 45 della LN 99/2009 che, è il caso di ricordare, a seguito di una battaglia condotta dai parlamentari di Forza Italia, ha prodotto l’introduzione della card carburanti ai lucani, e che avrebbe dovuto registrare da tempo una nuova “ricarica” della stessa card. La nostra posizione in proposito è chiara: è necessario rilanciare il confronto con il Governo su strumenti in grado di aggiungere nuove risorse finanziarie per l’estrazione di petrolio e non certamente di ridurle come pare stia facendo il Governo Renzi con l’alibi delle sentenze di Tar e Consiglio di Stato che hanno accolto i ricorsi della Regione Veneto. Lo abbiamo detto in occasione della manifestazione regionale con l’on. Fitto: dobbiamo guardare avanti e non indietro; dobbiamo chiudere con un passato stavolta dopo avere fatto, una volta per tutte, una seria analisi degli errori commessi al solo fine di dare una prospettiva alla Basilicata. E tra gli errori, come ha ammesso lo stesso Presidente Pittella in occasione della conferenza stampa di ieri l’altro dopo le contestazioni subite a Marsiconuovo, c’è soprattutto la gestione inadeguata ed inefficace del petrolio”.

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