Comunicato Sel: Lettera ai Sindaci e ai Consiglieri Comunali della Basilicata


Egregi Sindaci e Consiglieri, Come è noto il Governo ha di recente approvato il DL 133/2014, cosiddetto "sbloccaItalia", che attualmente si trova allo studio delle competenti Commissioni Parlamentari in vista della sua conversione in legge. Il termine previsto dalla Costituzione di 60 giorni dalla pubblicazione del DL per la sua conversione scadrà il prossimo 12 novembre.

Lo "sbloccaItalia" rappresenta un vero "attentato" alle autonomie locali dal momento che tende ad anticipare in materia ambientale gli effetti della riforma costituzionale del Titolo V della Costituzione già approvata in prima lettura al Senato. Tanto attraverso il richiamo in sussidiarietà delle competenze in precedenza assegnate alle Regioni, si pensi alle funzioni in materia di VIA, le quali vengono accentrate al Governo nazionale, quanto attraverso la introduzione del programma unico autorizzativo che porta a livello centrale ogni decisione precedentemente articolata in più fasi con il concorso di Stato e Regioni (prospezione, ricerca, coltivazione) si mira a esproriare queste ultime delle loro attribuzioni. Tale impostazione del Governo sta di fatto destinando la nostra Regione a una impostazione neocoloniale. La previsione delle compensazioni ambientali, royalties, fino a ora elargite dalle multinazionali, se in parte sono servite a sopperire ai progressivi mancati trasferimenti, cui le diverse manovre, razionalizzazioni e spending review costringono gli enti locali da anni, specie in relazione a Regione e Val d'Agri, stanno producendo, di fatto, un impoverimento del territorio. I dati macroeconomici che riguardano la nostra regione sono quanto mai eloquenti. La destinazione, come appare nelle intenzioni del Governo, di oltre il 66% del nostro territorio mortificherà ulteriormente le attività che ancora possono generare ricchezza e occupazione e la stessa vocazione della nostra terra. 
Infatti, l'articolo 38 del D.L. 133/2014, "Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali" prevede di "interesse strategico" le attività di prospezione, di ricerca e di coltivazione degli idrocarburi, nonché la rete di stoccaggio di gas naturale, della reiniezione delle acque di strato e lo smaltimento dei rifiuti prodotti dal ciclo degli idrocarburi. Ne consegue per tali opere la "pubblica utilità, l'urgenza e l'indifferibilità" con l’apposizione del "vincolo preordinato all’esproprio dei beni” necessari per porre in essere progetti impattanti per le vocazione dei territori comunali, estromettendo ogni Comune da ogni possibile decisione futura.
A questo proposito, aderiamo, facciamo nostra e avanziamo l’iniziativa già promossa da OLA Ambientalista, WWF Basilicata, Libera Basilicata, Laboratorio per Viggiano e Onda Rosa a cui ha già aderito di recente la conferenza dei Sindaci del Vulture Alto Bradano.
Per queste ragioni, vista la imminente scadenza del 12 novembre, termine ultimo per la conversione dello "sbloccaItalia", chiediamo che Sindaci e Consiglieri comunali si facciano promotori dell'approvazione dell'ordine del giorno allegato alla presente lettera con cui impegnare il presidente della Regione ad impugnare l'art.38 del D.L. 133/2014 presso la Corte Costituzionale nonché la successiva eventuale legge di conversione.
Cordiali saluti.

Maria Murante (coordinatrice Sel Basilicata),  
Giambattista Mele (reponsabile ambiente Sel Basilicata), Giovanni Barozzino (Senatore Sel), 
Antonio Placido (Onorevole Sel)

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