Comunicato SeL: Dati ambientali preoccupanti


In Basilicata continua a piovere sul bagnato, senza che i cittadini possano capire quello che succede intorno a loro, salvo pagarne eventuali drammatiche e pericolose conseguenze.
In un quadro in cui i dati ambientali della nostra regione, dalla Val Basento alla Val d'Agri, passando per l'Alto Bradano, la zona industriale di Tito e giù fino alla Valle del Noce, fanno registrare situazioni a dir poco preoccupanti, le notizie che giungono circa il fermo – davanti ai cancelli del termodustruttore Fenice di Melfi – di un carico di rifiuti radioattivi provenienti dalla discarica di Atella non possono che allarmare ulteriormente. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza che non può più essere sottaciuta, nè può continuare senza che vi siano misure concrete per porvi rimedi. Chi dovrebbe vigilare sulle discariche in generale e, in particolare, sulla discarica di Atella, da cui i rifiuti radioattivi destinati a Fenice provenivano? Come erano finiti rifiuti di origine ospedaliera (almeno a quanto si apprende dalla stampa) in quella discarica? Da dove arrivavano? Domande che attendono risposte urgenti e repentine, ma alla cui base vi sono quegli insopportabili ritardi che vedono la Regione Basilicata responsabile dell'assenza di un Piano dei Rifiuti che sostituisca quello oramai datato del 2001. la Giunta regionale la smetta di cantare inesistenti vittorie e cominci ad interessarsi alla salute delle cittadine e dei cittadini lucani e del bene del territorio. 

Giovanni BAROZZINO - senatore Sinistra Ecologia Libertà

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