CNA: A POTENZA PMI FINIRANNO DI PAGARE TASSE L’8 AGOSTO PROSSIMO

Potenza è 68esima (su 115 capoluoghi di provincia) nella classifica 2015 per fiscalità; il Total Tax Rate tocca il 60,5% (valore medio 62,2%), che significa -0,9 rispetto al 2014 (valore medio -1,7%) ma +2,5 per cento sul 2011 (valore medio +3,0%). Sempre a Potenza le piccole imprese lavoreranno per il fisco sino all’8 agosto (3 giorni in meno rispetto al 2014 ma 9 giorni in più sul 2011) e dopo aver pagato tutto quello che c’è da pagare al fisco, su un reddito imponibile 2015 di 19.756 euro, “risparmieranno” 466 euro rispetto al 2014 ma pagheranno più 1.249 euro rispetto al 2011. 


Lo rileva il Rapporto 2015 dell’Osservatorio CNA sulla tassazione della piccola impresa, curato dal Centro studi e dal Dipartimento politiche fiscali, dal titolo significativo “Comune che vai, fisco che trovi”. La chiave delle forti differenze – precisa Cna Potenza - sta nella elevata variabilità dei valori catastali degli immobili di impresa, su cui vengono calcolate Imu e Tasi, e dalle forti differenze della tassazione sui rifiuti solidi urbani, la Tari. In particolare il “tax free day” è un modo semplice e immediato per capire fin dove arriva, nell’arco dei 12 mesi, la mano del fisco sulle piccole imprese. Come media nazionale, nel 2015 le piccole imprese lavoreranno per il fisco sei giorni meno che nel 2014. Ma se l’impresa si trova a Potenza dall’8 agosto ha finito di lavorare per il “socio” che si chiama fisco. “Il Rapporto dell’Osservatorio permanente di CNA sulla tassazione delle piccole imprese – è il commento del presidente di Potenza Renato Zaccagnino – testimonia che proprio sulle piccole imprese continua ad accanirsi un fisco fra i più voraci d’Europa. Il nostro studio inoltre è la dimostrazione di un nuovo modo di fare associazionismo, uno sforzo di rigenerazione dei corpi intermedi, che la nostra Confederazione sta facendo con grande attenzione e anche grandi investimenti. Nella diatriba tra tassazione nazionale e locale sfugge – continua - che al contribuente non importa tanto a chi vanno i soldi del prelievo fiscale, ma a quanto ammonta. E importa che le riduzioni sono limitate e lente, mentre alcune imposizioni ormai considerate odiose, perché frenano la crescita, non vengono messe in discussione. E’ il caso dell’Imu e della tassa sui rifiuti”. “L’Imu sta diventando un elemento estremamente pericoloso per le imprese – sottolinea – e un limite allo sviluppo. Lo stesso vale per la tassa sui rifiuti. Il fatto che le imprese da un lato abbiano tutte le incombenze relative allo smaltimento dei rifiuti speciali, che poi ormai sono un po’ tutti, dall’altro devono pagare l’imposta sui metri quadrati occupati, e non sulla quantità e la qualità di rifiuti inviati allo smaltimento, grida vendetta”. “Ma alla stagione delle proteste, noi preferiamo quella delle proposte, anche se è una strada molto più difficile e faticosa. Se, per esempio, le piccole imprese fossero tassate per cassa e non per competenza, cioè sulla base dei redditi effettivamente incassati, sarebbe un significativo passo in avanti. E ottenuto senza eccessivi oneri per le casse pubbliche, in quanto i versamenti verrebbero solo posposti”. “E’ necessario creare le condizioni per garantire l’uscita dalla crisi e il recupero della competitività del sistema Basilicata, rilanciando le micro e piccole imprese di concerto con la regione e anche con il consorzio industriale della provincia di Potenza. E in attesa di conoscere in dettaglio la nuova normativa regionale sull’artigianato per noi gli interventi mirati vanno accompagnati da adeguate politiche che migliorino il contesto in cui operano le imprese”. Questi in sintesi gli interventi più urgenti: “Favorire l’accesso al credito per far fronte alla mancanza di liquidità degli artigiani e dei piccoli imprenditori; rispettare i tempi di pagamento e far fronte ai debiti verso le imprese. Occorre inoltre garantire – per ciò che riguarda gli appalti pubblici – una normativa “a misura di CNA” (prevedendo, ad esempio, “quote” riservate alle piccole imprese) per facilitarne la partecipazione e promuovere strumenti a sostegno della domanda, prevedere un intervento generale di semplificazione, per alleggerire l’attuale approccio settoriale che determina provvedimenti spesso non coordinati tra loro. Prevedere una tassazione agevolata ad artigiani e piccole imprese”.

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