PARCO DEL VULTURE, FIATO SUL COLLO


Il M5S condivide le finalità dell’istituendo Parco del Vulture: tutelare habitat e biodiversità, salvaguardare il patrimonio storico-architettonico, incentivare la fruizione del territorio. Tutte tematiche che stanno alla base dell’esistenza stessa del M5S.
Il Consiglio Comunale ha deliberato l’adesione al Parco del Vulture, primo tassello di un percorso da gestire in maniera limpida, pena il rischio di ottenere risultati opposti a quelli attesi. Per queste ragioni vogliamo sottolineare alcune possibili criticità.


Il M5S è per la democrazia dal basso. Questo Parco, invece, nasce nel segno opposto, da una decisione del Presidente di Regione che ha chiesto ai Comuni di “portare a casa” il risultato, in tempi e modi che hanno il sapore di una vera e propria prevaricazione delle comunità locali. Quel minimo di dibattito che si è avuto è solo merito dei cittadini di Monticchio, senza i quali il Parco sarebbe passato nel silenzio più assoluto.
Nonostante ciò, la superficialità delle informazioni fornite alla cittadinanza è stata a dir poco disarmante. Ad oggi nessuno sa se si potranno raccogliere castagne, legna secca, andare per funghi e tartufi, usare mezzi a motore nei sentieri, pescare, coltivare nei modi ordinari. Si sa solo che la caccia sarà riservata ai residenti nell’area pre-parco. Per tutte le altre istanze, invece solo risposte vagamente rassicuranti, quasi che il Parco non incida sul modo attuale di vivere il Vulture.
Inquietante, poi, la mancanza di rassicurazioni sulla reale capacità che avrà l’Ente Parco di gestire le complesse trasformazioni di cui necessità Monticchio Laghi per sfruttare al meglio le sue potenzialità turistiche. Su questo dettaglio nulla è dato sapere!
Poi ci sono le royalties sulle acque minerali, che si prevede verranno incamerate dall’Ente Parco. Il M5S di Rionero ritiene, invece, che queste risorse economiche debbano essere incamerate dai Comuni ove ricadono le estrazioni, così come già avviene in Toscana.
Questo su ciò che è stato già fatto. Da domani, invece, toccherà alla Regione dimostrare che si sta’ mettendo in piedi un Parco virtuoso e non l’ennesimo carrozzone di cui nessuno sente il bisogno.
Alla Regione toccherà in primis districare il groviglio delle perimetrazioni proposte dai Comuni, per dare al Parco un senso logico.
Poi ci sarà la stagione delle nomine che auspichiamo siano tempestive e di qualità. C’è da indicare Presidente, Consiglio Direttivo, Comunità del Parco, Revisore Unico e Direttore del Parco. In particolare esprimiamo la nostra preoccupazione affinché il Direttore del Parco abbia un curriculum di rilievo nazionale ed esperienze di gestione di Parchi che hanno dato ricadute positive sul territorio (purtroppo fino ad oggi sono allocati solo nel Nord Italia).
Infine ci sarà l’approvazione del Piano del Parco, in attesa del quale scatteranno le misure di salvaguardia su tutto il territorio.
Insomma le scelte da fare sono tante. Speriamo che il Parco non sia stato solo un escamotage per spostare di dieci anni in avanti la prova delle capacità di governo di questa classe dirigente.
Noi comunque ci saremo, vigili e propositivi, ad ogni passo di questo incerto sentiero.


Movimento5Stelle Rionero

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