Parco del Vulture


“Se la Regione Basilicata ci aiuta questa volta possiamo farcela”. È questo il pensiero del Sindaco di Rionero Antonio Placido al termine del seguitissimo incontro organizzato dall’Amministrazione Comunale fortunatiana per discutere con la cittadinanza sull’Istituzione del Parco naturale Regionale del Vulture. Oltre un centinaio le persone presenti nella Sala Audiovisivi del Centro Sociale P. Sacco che dall’Assessore alle Attività Produttive Luigi Di Toro hanno scoperto gli aspetti “tecnici” del Parco del Vulture come la sua perimetrazione e successivamente agli amministratori hanno posto delle domande sui punti ritenuti meno chiari dell’istituendo Parco.

In sintesi: l’articolazione della perimetrazione presentata nel corso della serata è solo una proposta che il Comune presenterà alla Conferenza dei Servizi perché l’ultima parola spetterà comunque alla Regione Basilicata. Tra le proposte presentate anche l’istituzione dell’area “contigua”, individuata nelle frazioni di Monticchio Sgarroni e di San Vito, utile a scongiurare il passaggio di un impattante elettrodotto.  I regolamenti riguardanti pesca sportiva, raccolta dei funghi e delle castagne non subiranno modifiche mentre la caccia sarà consentita solo ai residenti dei Comuni aderenti al Parco e solo nelle aree esterne allo stesso a partire dall’area contigua. Tutte le aree ricadenti nell’istituendo Parco (in ultimo sono state inserite le Sorgenti delle acque minerali e i centri storici) saranno sottoposte a vincolo della Sovritendenza di classe tre, livello meno restrittivo (vengono vietate caccia e attività estrattive), che garantirà il godimento del “diritto al paesaggio” da parte di tutti i cittadini, in analogia con quanto si sta facendo per salute, assistenza sociale, istruzione, ambiente sia pure con profonde differenze nei tempi e nei modi che rispecchiano le specificità e le diversità di maturazione del problema nei vari settori. Resteranno fuori dal parco: la foresta demaniale (ricadente nel Comune di Atella e già tutelata da leggi nazionali) e la riserva naturale di Grotticelle, area naturale habitat della Bramea Europea e già protetta dalla legislazione regionale. Nel corso dell’incontro è partito un vero e proprio dibattito, dove è emerso che la colpa più grave delle Amministrazioni Comunali interessate sia stata quella di non aver preventivamente informato e chiesto un parere ai propri cittadini. Altrettanto critico è stato l’intervento del Vicesindaco di Atella Vito Telesca che ha rimarcato “la cattiva informazione che c’è stata sulla questione Parco” e ha sottolineato come “il divieto di caccia porterà solo danni alla nostra agricoltura perché animali selvatici come i cinghiali saranno attratti dai nostri terreni a coltivazione biologica. Se dovessero esserci dei danneggiamenti alle colture da parte di questi animali, chi ripagherà gli agricoltori del Vulture?”. Quesito legittimo che però cozza con il ruolo che fino ad ora ha svolto il Comune di Atella nell’iter costitutivo di questo Parco che, secondo Placido, “è arrivato il momento di istituire e lo dico da Sindaco di Rionero perché nessuno più di noi ha consapevolezza di come sia diventata insostenibile la situazione di Monticchio. Il discorso della tutela del bacino idrominerario è fondamentale per il futuro di quest’area. Se riusciamo a tirar dentro le grandi imprese che investono in quel settore in un’azione di rilancio e riqualificazione ambientale noi potremo disegnare un futuro che non dipenderà prevalentemente dalla Fiat. È stato intelligente e saggio proporre questa discussione con la cittadinanza perché ha tirato fuori una serie di spunti interessanti. Si è dibattuto molto della perimetrazione e – continua Placido - io credo che se ne possa venir fuori con una leggera revisione del profilo che avevamo delineato per la tempistica, invece, dubito che la Regione ci dia altro tempo. Temo che, come nelle precedenti occasioni, ci troveremo di fronte a sorprese da parte di altri comuni”.
L’istituzione del Parco, però, non scongiurerebbe il rischio di trivellazioni. “Al momento della normativa attuale – chiarisce Placido -, sì, perché lo Sblocca Italia non ha ancora dispiegato tutti i suoi malefici effetti. È chiaro che quando si completerà la riforma costituzionale con il superamento del Titolo V anche lo strumento di cui disponiamo oggi sarebbe insufficiente e bisognerebbe pensare a qualcos’altro”.

Assenti all’incontro, una parte della maggioranza che sostiene Placido in Consiglio Comunale ma ormai apertamente in contrasto con il primo cittadino rionerese e l’altra parte della sua maggioranza: “C’è una polemica in corso che evidenzia frizioni che riguardano molto poco la questione Parco ma altre vicende, com’è fisiologico che sia con l’avvicinamento del termine del mandato. Da parte di tutte le organizzazioni politiche emergono esigenze di caratterizzazione e di visibilità che scaricano sul tema del Parco le tensioni che sono estranee e distinte da questo”. L’iter istitutivo del Parco, dunque, va avanti. Il 23 Giugno i Sindaci interessati incontreranno i tecnici regionali per le ultime modifiche.

Andrea Gerardi

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