SEL su quesiti referendari

L'approvazione – da parte del Consiglio Regionale di Basilicata – di sei quesiti referendari che, intervenendo sull'art. 38 dello Sblocca Italia e sull'art. 35 del Decreto Sviluppo, prova a restituire prerogative ai territori in materia di tutela ambientale, è un fatto importante. Tanto più che la discussione non si limiterà alla sola Regione Basilicata, ma si estenderà a 10 consigli regionali,

andando oltre in numero minimo di 5 necessario per la ratifica dei referendum medesimi.

Siamo ovviamente al livello minimo della discussione, convinti che lo sfruttamento di fonti fossili per la produzione di energia rappresenti una scelta fuori dalla storia, sbagliata e nociva. Ce lo dicono oramai scienziati e climatologi di fama mondiale, ma anche venti anni di estrazioni che qui in Basilicata hanno prodotto solo desertificazione e nuove povertà.
Continuiamo a pensare a modelli di sviluppo sempre più affrancati dagli idrocarburi e sempre più decisi sulla strada delle energie alternative. Una necessità di carattere epocale e mondiale, visti i pericoli insiti in un modello di sviluppo che ha attivato, sulla vita del pianeta, una sorta di bomba a orologeria senza ritorno. Così come rimaniamo convinti del fatto che sarebbe stato utile e importante impugnare l'art.38 senza quei sotterfugi che hanno contraddistinto l'azione di quanti oggi vi ritornano, senza aver avuto il coraggio di esprimere un voto chiaro quando ve ne era data la possibilità.
Al netto di queste nostre convinzioni, riteniamo comunque un importante passo avanti quello di scegliere una strada referendaria capace di rimettere al centro innanzitutto una questione di democrazia volta a riavvicinare la politica delle istituzioni ai cittadini, restituendo voce ai territori circa il diritto a decidere delle proprie sorti e, soprattutto, a decidere di cautelare la salute e il futuro delle comunità che li popolano. Per questo come Sinistra Ecologia Libertà sosterremo tutte le iniziative – istituzionali e non – in cui venga posto argine all'arroganza decisionista e bonapartista imposta dai governi succedutisi in questi anni, con un imprimatur da parte di Renzi che si appresta a fare carta straccia della Costituzione Repubblicana, aiutato in questo dai suoi luogotenenti presenti sui territori.
Maria MURANTE
Coordinatrice regionale SeL Basilicata

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