CONFARTIGIANATO: UN QUINTO DELLE CASE NECESSITA DI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE

Poco meno di un quinto delle case in Basilicata è vecchio e in cattive condizioni: la percentuale di abitazioni che necessita di interventi di ristrutturazione è pari al 22,3% del patrimonio abitativo totale. E’ quanto evidenzia una rilevazione di Confartigianato secondo cui le cattive condizioni delle case, oltre a mettere a rischio la sicurezza dei cittadini, contribuiscono a gonfiare la bolletta energetica delle case.
Secondo Confartigianato, infatti, il comparto residenziale determina il 28,8% dei consumi finali di energia. Più di quanto assorbono i trasporti su strada (27,7%) e l’industria (22,7%). La spinta a migliorare la condizione delle abitazioni di molti italiani arriva dai bonus fiscali per ristrutturazioni e risparmio energetico previsti dalla legge di Stabilità. “E’ indispensabile – sottolinea Antonio Miele, Presidente di Confartigianato – rendere stabili e permanenti, nella misura indicata nella legge di Stabilità 2016, gli incentivi fiscali che consentono di raggiungere più obiettivi: riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio ed efficientamento energetico e difesa dell’ambiente, rilancio delle imprese delle costruzioni, emersione di attività irregolari”. Secondo Confartigianato, la filiera dei settori delle costruzioni e dell’indotto manifatturiero conta complessivamente 680.354 imprese e 1.664.426 addetti. In maggioranza si tratta di piccole aziende: 594.828 micro e piccole imprese fino a 20 addetti dell’edilizia, installazione di impianti e fabbricazione dei mobili, che danno lavoro complessivamente a 1.343.467 addetti. A questi si aggiunge l’indotto manifatturiero in cui operano altre 85.526 imprese e 320.959 addetti (19,3% dell’intera filiera). Nella nostra regione le imprese artigiane del settore costruzioni iscritte alle Cciaa di Potenza e di Matera al terzo trimestre 2015 sono 3564 di cui 2417 specializzate e 1108 per costruzione edifici. In Basilicata – continua Miele – disponiamo di un patrimonio di edilizia residenziale, popolare e cooperativa che risale agli anni 50-60, tra i più “vecchi” del Paese, ed ha necessità di adeguamenti sia in chiave di risparmio energetico e miglioramento della qualità della vita delle famiglie che in chiave antisismica. Questo aiuterebbe non solo il settore ma tutta l’economia regionale. Una questione da affrontare non senza l’affermazione di un diverso concetto di sviluppo dell’edilizia basato su sostenibilità e qualità sicuramente diretto al recupero e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente secondo canoni di risparmio energetico e di bioedilizia. Si pensi che sono state oltre 10mila le domande protocollate in Regione in attuazione dell’avviso pubblico per il risparmio energetico con una spesa di 10 milioni di euro.

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