Confesercenti: Cresce la necessità di sicurezza delle imprese

Cresce la necessità di sicurezza delle imprese. Fra furti, rapine e vandalismi, gli attacchi criminali alle PMI del commercio in Italia sono avvenuti al ritmo di uno ogni 5 minuti. Ma la sicurezza costa, e non tutti gli imprenditori riescono ad investire in vigilanza che non si può certo limitare a sistemi di videosorveglianza del proprio esercizio che si rivelano, purtroppo, insufficienti.
La Confesercenti di Potenza riferisce di un indagine svolta. In generale – commenta  il presidente Prospero Cassino  - emerge dai dati raccolti l’idea che negli ultimi 5 anni le attività criminali siano aumentate, così risponde il 46% degli intervistati, mentre per il 44% sono uguali: l’aumento riguarderebbe in particolare reati di furti per il 37% del campione, seguiti subito dopo da reati di delinquenza comune (35%). Un altro fenomeno rilevato, pur se in percentuale minore, è l’abusivismo e la contraffazione (11%), mentre criminalità organizzata, droga e crimini da parte di immigrati sono avvertiti in maniera molto lieve anche se sul tema criminalità organizzata c’è una netta divisione tra chi crede che ci sia una rete presente nel territorio (44%) e chi invece non crede che non ci sia una criminalità organizzata radicata (46%)”.
Alla domanda sulle iniziative più utili per contrastare la criminalità e aumentare il livello di sicurezza i commercianti intervistati indicano come intervento prioritario aumentare il controllo di polizia (41%) e in seconda battuta garantire la certezza delle pene (25%) o inasprirle (10%). Altre misure indicate come possibili azioni sono limitare l’immigrazione clandestina e installare sistemi di videosorveglianza (entrambe rispettivamente indicate dal 7% del campione), approvare leggi più chiare (5%) e diffondere la cultura della legalità (3%). Il focus su altri fenomeni specifici – usura, estorsione, taccheggio/furti – ha dato risultati negativi per i primi due fenomeni e l’indicazione di un aumento per il terzo fenomeno: in sostanza il 50% del commercianti non credono sia presente l’usura (solo il 18% risponde che esiste, mentre il 32 % non sa) e nemmeno l’estorsione mentre il 52% segnala l’aumento del fenomeno del taccheggio e dei furti. Rispetto all’operato attuale delle forze dell’ordine la percezione è che il loro operato sia tra buono (51%) o comunque sufficiente (40%): anche il livello di sicurezza viene avvertito come sufficiente (52%) quindi in generale il quadro si presenta positivo anche se il 52% degli intervistati ritiene che la presenza delle forze dell’ordine sul territorio non sia sufficiente, contro il 40% che invece la considera sufficiente.
“La nostra iniziativa  – afferma il presidente della Confesercenti - ha evidenziato un forte interesse delle imprese su un tema come quello della sicurezza che tocca da vicino anche i cittadini, un tema centrale per un territorio come il nostro che  sta subendo molti cambiamenti e che quindi dovrà affrontare nuovi “problemi” e cercare buone soluzioni. L’allarme diffuso in Val d’Agri, nell’area sud della provincia, nel Melandro è forte e richiede misure adeguate. Diamo atto ai sindaci di un rinnovato impegno specie per sistemi di videosorveglianza dei centri urbani. È chiaramente auspicabile una maggiore collaborazione tra forze dell’ordine e commercianti, anche attraverso le associazioni, in modo da creare un contatto più diretto: la sicurezza è un valore, un bene per tutti e come tale merita di essere al centro della nostra attenzione per adottare tutte le misure necessarie a garantirla nel rispetto della legge”.

Commenti