RETE IMPRESE POTENZA: Prospero Cassino è il nuovo Presidente di turno

Prospero Cassino è il nuovo Presidente di turno di Rete Imprese Italia, l'associazione che rappresenta le piccole e medie imprese della Provincia di Potenza. Cassino succede a Fauso De Mare e resterà in carica sei mesi. Per Rete Imprese Italia Potenza (Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti), costituita nel 2014 per sostenere la piccola e
media impresa nella fase più acuta di crisi, il 2016 sarà l’anno della “ripartenza” del ruolo di tutela, proposta e di progettualità.

La “mission” – sottolinea Cassino - è di rappresentare la “quarta gamba” della concertazione sociale da aggiungere alle tre storiche (Istituzioni, sindacati, Confindustria), allargandone il fronte, per dare più voce e peso a tutti i soggetti della piccola e media impresa della provincia di Potenza. Dunque impegnative sfide attendono le imprese del Potentino e dell’intera regione nell’ anno appena iniziato con un occhio particolare all’avvio della programmazione dei fondi comunitari per il 2014-2020. Le novità più attese sono le misure contenute nella manovra finanziaria regionale approvata nei giorni scorsi e la nuova funzione che dovrà svolgere "Sviluppo Basilicata” candidata a fare internazionalizzazione oltre alla gestione dei bandi comunitari, insieme alle Camere di Commercio, per le quali la riforma e la regionalizzazione sono una scadenza ravvicinata da affrontare. Il Presidente Pittella pensa ad una vera e propria  banca regionale per accendere una grande luce sul mondo dell'impresa e dell'accompagnamento di questa verso la capacità di far sviluppo, avere credito agevolato, di fare iniziative imprenditoriali 
sostenute e accompagnate in un momento in cui la competizione viaggia sulle idee ma anche sulla capacità di sostenibilità finanziaria.
Le aspettative sono dunque rivolte all’impegno ribadito a sostenere la promozione dell’imprenditorialità facilitando la creazione di nuove aziende, anche attraverso incubatori di imprese; lo sviluppo e la realizzazione di nuovi modelli per le PMI, in particolare per l’internazionalizzazione; la creazione e l’ampliamento di capacità avanzate per lo sviluppo di prodotti e servizi; la capacità delle PMI di crescere sui mercati regionali, nazionali e internazionali e di prendere parte ai processi di innovazione. Per questa ragione – si legge nella nota – la scelta che ha visto le cinque Associazioni unirsi a difesa delle aziende rappresentate assume, oggi, una valenza ancora maggiore innanzitutto per rafforzarne il peso nelle scelte che la Regione deve compiere elevando la qualità e l’efficacia della concertazione sociale. Nella situazione attuale nessuno potrebbe bastare a se stesso. Nel gruppo dirigente di Rete Imprese c’è la consapevolezza che l’agenda delle associazioni di rappresentanza di artigiani e commercianti ha altre pesantissime emergenze, tutte centrate sulla capacità o meno di saper reagire al sesto anno della Grande Crisi. Artigianato e commercio al dettaglio – spesso intimamente uniti dal concetto di bottega (dove lo spazio della produzione si fonde con quello della vendita) – sono il cuore dell’ecosistema produttivo locale e nello specifico urbano. Per loro il territorio e la città sono i luoghi di produzione e loro devono essere i principali destinatari di molte delle innovazioni promesse dalle Smart City. Per questo motivo le PMI artigiane e le microimprese del commercio e dei servizi si candidano a rappresentare l’ultimo miglio delle città intelligenti, il reticolo di competenze e soluzioni, tanto innovative quanto concrete, in grado di implementare rapidamente e con efficacia ogni nuova visione di governance e di servizi alle comunità urbane, garantendo al contempo diffusione capillare e contatto con i cittadini. Le trasformazioni dell’economia richiedono infine uno sforzo in direzione delle cosiddette filiere, le grandi protagoniste di un possibile rilancio e attorno ad esse ci sarebbe tanto da costruire e persino da inventare.

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