CARNI ALLEVAMENTI VAL D'AGRI DI QUALITA' E SUPERCONTROLLATE

“Una serie di iniziative a breve e a medio-lungo periodo incentrate su una corretta informazione al consumatore sia sui sistemi di allevamento presenti sul territorio, sia sulla salubrità degli alimenti zootecnici garantita dagli operatori della filiera e dai controlli del Servizio Sanitario Regionale e Nazionale, sia sulle proprietà nutrizionali e su una corretta alimentazione.”
E' la sollecitazione delle Associazioni di categoria della filiera carni (esercenti di vendita carni, macellazione, imprese e allevatori).  Nella nota le Associazioni fanno riferimento all’interdisciplinarità dell’intervento e alla necessità di comunicare al consumatore finale in modo da “fornire al cittadino un punto di riferimento, fruibile, semplice e oggettivo, in cui reperire le corrette informazioni che troppo spesso i social network, blog, siti internet, articoli stampa e trasmissioni televisive diffondono in maniera errata e faziosa.” Allo stesso tempo occorre una informazione ufficiale in modo che possa “essere una fonte utile al lavoro di informazione svolto dalla stampa nazionale, evitando il diffondersi di informazioni non corrette e non verificate nonché inutili allarmismi come quello diffuso sui prodotti e le produzioni della val d'agri”. Nicola Tropiano, titolare di un nuovo punto vendita-laboratorio di carni a Villa d’Agri e rappresentante di categoria, sottolinea che “le carni degli allevamenti della Val d'Agri sono di qualità e supercontrollate”. Tropiano che segue le orme del nonno macellaio insignito dell'Aquila di diamante (50&Più Enasco-Confcommercio) per oltre 50 anni di attività (dal 1951 ha lavorato sempre carni di allevamenti locali selezionati con cura, con allevamento proprio battezzato “Casolare Latoretta”) insiste sulla valorizzazioni delle carni locali che attendono da anni il marchio d’origine protetta per una tutela in più del consumatore e come è già accaduto per l’agnello delle Dolomiti Lucane e la podolica una maggiore remunerazione agli allevatori. 

La proposta mira poi a coinvolgere nel progetto comunicazionale gli operatori sanitari di base e quelli dell’informazione di modo che possano essere esposti “con chiarezza il sistema di produzione nazionale, il rispetto delle regole da parte degli operatori della filiera sia in ambito alla sicurezza alimentare sia in ambito al benessere animale, nonché il sistema di controlli che assicurano ai consumatori la salubrità del prodotto nazionale.”
Infine è stata avanzata la proposta di programmare cicli dedicati alla corretta educazione alimentare, affidata a professionisti dell’alimentazione per informare i più giovani sui contenuti nutrizionali, sui principi della corretta ed equilibrata alimentazione, sui sistemi di produzione nazionale della filiera della carne, sulla salubrità degli alimenti e sul rispetto del benessere animale. 

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