Barile 24 giugno 2016. Si rinnova il Battesimo delle Bambole, un rito della cultura arbereshe, grazie all'associazione Intercultura

Ritorna, secondo l’antica tradizione, la cerimonia laica del “battesimo delle bambole” (Puplet e Shenjanjet) nella festività di San Giovanni Battista. Per iniziativa dell’Associazione Intercultura presieduta dal’insegnante Giovina Paternoster con la collaborazione del coreografo Robert Lani (un albanese trapiantato e ben integrato a Barile da oltre 20 anni) e di numerose famiglie e giovanissime in costume tipico arbereshe.
Bambini ed adulti domenica 24 nel tardo pomeriggio a Barile, nel piazzale della stazione si esibiranno in questa cerimonia laica. E’ un’antica tradizione arbereshe che si festeggia il giorno di San Giovanni Battista. “Le bambine tra i sette e gli undici anni-riferisce Gianmarco Tirico, che nel passato ha interpretato un ruolo- accompagnate dalle loro madri si recano allegramente presso il piazzale della stazione di Barile. Le bambine formano delle coppie, vicino ad una rampa di scale in pietra. In ogni coppia vi è una con una bambola confezionata appositamente per questa circostanza. Sono bambole ottenute avvolgendo delle fasce e pannolini per neonato attorno al manico di un grosso mestolo di ferro o di alluminio. La testa è la calotta sferica riempita di stracci e avvolta da un panno bianco con il viso dipinto sulla parte convessa. Cuffiette di lana, camiciole, magliettine, bavaglini e sacchetti porta infante completano l’abbigliamento delle bambole. A turno le bambine madri depongono a terra, con gran cura, come se si trattasse di neonati in carne ed ossa, le bambole-figlio collocandole subito sotto il primo gradino della scala di pietra e saltano per tre volte ogni volta pronunciando, cantilenandola, la seguente formula: “Pupa de San Giuanni Battizzami sti pann Sti pann so’ battezzate Tutte cummari sime chiamate. Il rito finisce in questo modo:Poi prende la pupattola e la bacia, quindi la comare bacia la bambina- madre consegnandole la figlia”. Dopo la cerimonia tutti festeggiano mangiando dei biscottini. 

Lorenzo Zolfo

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