“IL CROB NON SI TOCCA!” PAROLA DI MARCELLO PITTELLA!

In un incontro a Rionero il Presidente l’ha dichiarato in maniera categorica. 
di Michele Traficante 
“Il Crob manterrà la sua autonomia, quello che dico è vero e non consentirò a nessuno di metterlo in discussione, non permetterò
che una questione seria come l’autonomia di una struttura delicata come quella di Rionero in Vulture diventi oggetto di disfattismo e di inutile polemica politica”
Lo ha affermato il presidente della Giunta regionale di Basilicata, Marcello Pittella, piuttosto risentito, a conclusione dell’incontro tenutosi il 26 luglio scorso a Rionero presso l’auditorium “Enzo Cervellino” dell’Irccs Crob. E ha aggiunto, fra l’altro: “ La struttura specialistica di Rionero è un tesoro che dobbiamo preservare e custodire quotidianamente. Ma i primi che dovranno farlo saranno gli operatori di questa struttura, che dovrà continuare ad attrarre per qualità della cura, per la ricerca e la prevenzione. 


Questi sono i punti di forza del Crob, struttura sanitaria che in Italia è tra i centri di eccellenza”. All’annunciato e atteso incontro, con la presenza di un numeroso, attento e interessato uditorio, in particolare il personale dell’Irccs crob ma pochi cittadini rioneresi, si è cercato di fare il punto sullo stato dell’arte. Presenti, fra gli altri, ex consiglieri regionali, esponenti politici regionali, provinciali e amministratori del Vulture Alto Bradano, i direttori dell’Asp Giovanni Bochicchio, del San Carlo, Rocco Maglietta, del Dipartimento Sanità, Donato Pafundi, e i rappresentanti della locale amministrazione (il sindaco Luigi Di Toro), della sanità lucana, dell’associazionismo e del mondo sindacale. 


Il d.g. dell’Irccs Crob, Giuseppe Nicolò Cugno, nel suo interessante intervento introduttivo ha illustrato in maniera dettagliata l’eccellenza operativa dell’Irccs Crob, l’alta specializzazione del suo ruolo sanitario in campo oncologico, i tanti riconoscimenti ottenuti da Enti e Istituzioni nazionali e internazionali, il notevole contributo nel campo della ricerca scientifica e l’umanizzazione del servizio di assistenza nei confronti dei pazienti oncologici e loro famigliari provenienti anche da diverse regioni dell’Italia meridionali. Recentemente è stata inaugurata una confortevole sala di accoglienza adisposizione dei malati e loro famigliari. Insomma una struttura sanitaria specialistica di alta eccellenza, riconosciuta anche come Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico), uno dei pochi nel Mezzogiorno d’Italia, punto di riferimento sanitario oncologico per l’intera Basilicata e non solo. 


Nel suo intervento il neosindaco di Rionero, ing. Luigi Di Toro nel prendere atto delle assicurazioni ricevute anche in incontri precedenti in Regione col presidente Marcello Pittella, ha tuttavia fatto presente che come Amministratori comunali vigileranno perché sia assicurata la piena autonomia gestionale del Crob. Il direttore del Dipartimento Sanità della regione Basilicata, Donato Pafundi, si è sforzato di spiegare il complesso meccanismo normativo che governa la sanità nazionale e regionale e che impone scelte a volte difficili e impopolari. Dal canto suo il direttore generale dell’Asp, Giovanni Bochicchio, portavoce del gruppo tecnico che sta lavorando al riordino del sistema sanitario regionale, ha spiegato la filosofia che sta alla base delle innovazioni in tale settore, con l’obiettivo di assicurare a tutti i cittadini lucani prestazioni e servizi ospedalieri efficaci sull’intero territorio regionale. E’ seguito l’intervento, piuttosto polemico, del rag. Roberto Iosca, già assessore comunale di Rionero dal 1985 al 1988 e sindaco della Città dal 22-3-1989 al 25-6-1990, periodo in cui si decideva la destinazione funzionale del nosocomio rionerese, e di Mario Di Lonardo della Cgil, i quali, come esponenti dei comitati dei cittadini, hanno espresso le loro perplessità e preoccupazioni in merito all’eventuale accorpamento dell’Irccs Crob nell’unica costituenda Azienda ospedaliera regionale, insieme all’Ospedale del San Carlo di Potenza. Preoccupazioni non infondate poiché corsero voci di proposte a livello regionale, lo ha fatto capire lo stesso Pittella, in tale direzione. Voci che hanno allarmato non poco la comunità rionerese e non solo, con decise prese di posizione, fra cui quelle dell’ex sindaco Angelo Nardozza, manifestate con un suo dettagliato articolo apparso nei giorni scorsi sul Quotidiano di Basilicata, preoccupazioni rese pubbliche con comunicati diffusi anche dalla stampa regionale, compreso questo giornale. A mettere in chiaro la questione è stato l’intervento conclusivo (e risolutivo) del presidente Marcello Pittella il quale in una lunga ed articolata esposizione, ha ribadito ancora una volta con fermezza (è la terza volta che lo fa a Rionero) che il Crob non si tocca! Non solo non perderà la sua autonomia generale, strategica e operativa, ma sarà ancor più potenziato al fine di farne effettivamente un Centro di estrema qualificazione e attrattività nel campo della ricerca scientifica e della cura delle varie patologie oncologiche con una dimensione nazionale e non solo. Nell’ambito della rete oncologica regionale, è stato assicurato, tutto dovrà essere organizzato sotto un’unica direzione, che verrà affidata al Crob e non ad altri. “Dobbiamo dare una risposta avanzata ma equa – ha sottolineato Pittella – a una domanda differenziata che proviene da tutti i territori. Siamo costretti, anche per via dei nuovi dettati normativi nazionali, a fare le riforme. Ma mentre in altre realtà regionali si chiudono ospedali a decine, o non si fanno leggi in deroga su orari lavoro e sulla spesa per il personale, noi in Basilicata ci siamo rimboccati le maniche, e come in altri ambiti siamo riusciti a mettere in campo una proposta di riordino, che mette in condizione un sistema di reggere sul piano economico e finanziario e di indirizzarsi verso la risposta alla domanda di salute. Affrontiamo principalmente tre temi: l’emergenza e urgenza con il potenziamento del 118; la patologia oncologica e la ricerca; la distrettualità e il territorio per ridurre l’ospedalizzazione è di arrivare al prossimo primo gennaio con la riforma del sistema sanitario regionale”. “La riforma, ha sostenuto Pittella, prosegue nel solco dell’organizzazione della sanità definita negli ultimi dieci anni, caratterizzata dall’istituzione del servizio di emergenza-urgenza e dalla divisione tra rete ospedaliera e servizi distrettuali sul territorio. Qualità dei servizi, appropriatezza, efficacia delle cure, razionalizzazione delle risorse in un’ottica non ragionieristica ma di tutela della salute del cittadino, sono i cardini della riorganizzazione del sistema sanitario lucano. Il presidente Gianni Pittella ha anche annunciato che presto il progetto di riordino del sistema sanitario sarà deliberato dalla Giunta per poi passare all’esame della competente commissione regionale. Infatti, venerdì, 29 febbraio scorso, la Giunta regionale, appositamente convocata, ha dato l’ok al disegno di legge regionale della riforma riguardante il riordino del sistema sanitario regionale che passa adesso all’esame delle Commissioni consiliari e, successivamente del Consiglio per eventuali aggiustamenti ed integrazioni e infine all’approvazione definitiva.. Obiettivo e quello di avere operativo, dal 1° gennaio 2017, un nuovo assetto funzionale della sanità lucana con lo scopo di razionalizzare la rete ospedaliera e i servizi sull’intero territorio regionale. Noi restiamo in attesa, fiduciosi.

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