NOVITA’ PER I PENSIONATI

Il 31 dicembre è una data importante per i pensionati. Scadrà infatti il termine per ottenere il rimborso sulle rivalutazioni colpite dal blocco nel biennio 2012-2013. Il ricorso va presentato entro la fine dell'anno perché dal 2017 potrebbe arrivare il rischio prescrizione. A lanciare l'allarme sono stati i sindacati dei pensionati
di Cigl, Cisl e Uil che sottolineano l'incostituzionalità del decreto 65/2015, approvato poi dalla Consulta. Il problema nasce dall’applicazione del decreto legge 98/2011 convertito con legge 111/2011 che ha stabilito che i ratei pensionistici si prescrivono dal 6 luglio 2011. Il termine della prescrizione dunque passa da 10 anni a 5 anni. Nel dicembre 2011, col Salva Italia è stato fermato l'adeguamento delle pensioni superiori al triplo del minimo Inps, ovvero per tutti coloro che sono andati in pensione prima del 31.12.2011 (per 2 scatti di perequazione automatica) e prima del 31.12.2012 (per 1 scatto di perequazione automatica) e hanno percepito un importo della pensione per il 2012 superiore a € 1.405,05 lordi e per il 2013 superiore a €. 1.443,00 lordi. Tutti i pensionati che rientrano in queste fasce potrebbero ottenere il rimborso. E chi intende andare in pensione in anticipo può usufruire di diverse possibilità, grazie alla legge di Bilancio 2017, che vanno dall'Ape all'Opzione donna, passando per la pensione anticipata con 41 anni di contributi e l'Ottava salvaguardia. Per dare il massimo di consulenza ed assistenza ai cittadini interessati ci sono gli uffici del Patronato Ital-Uil e gli sportelli della Uil Pensionati. Sono servizi – si sottolinea n una nota – molto importanti per quanti si trovano nelle condizioni di assumere decisioni in materia previdenziale. Le novità sono numerose e diventa necessario valutarne caso per caso. Tra le principali novità previdenziali, figura l'Ape ovvero l'anticipo pensionistico, che consiste nella possibilità di uscire dal lavoro dai 63 anni in poi, con 20 anni di contributi, quindi con un anticipo massimo di 3 anni e 7 mesi rispetto alla pensione di vecchiaia (il cui requisito, dal 2018, sarà uguale per tutti e pari a 66 anni e 7 mesi). Infine, nel 2015 come sindacato dei pensionati ottenemmo che tutte le pensioni venissero pagate il primo di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o non bancabile, dal 1° giugno 2015, rispetto al 10 di ciascun mese così come venne disposto dal comma 302, art.1, legge 194/2015. Le variazioni apportate al riformulato comma 302, art.1, legge 194/2014 dall’art.6 dal decreto 65/2015, convertito in legge 109/2015, riguardano anche l’anno 2017 nella parte in cui viene previsto che “i pagamenti delle pensioni sono effettuati il secondo giorno bancabile di ciascun mese”, Di seguito riportiamo il calendario dei pagamenti delle pensioni, anno 2017, secondo le disposizioni prima richiamate, sia per quanto riguarda gli Istituti di Credito che per Poste Italiane.


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