Pubblicate sulla rivista scientifica “Annals of Oncology” le raccomandazioni dell’International Myeloma Working Group sulle seconde neoplasie in uno studio coordinato dal direttore scientifico dell'Irccs Crob
l’International
Myeloma Working Group (Imwg), la massima autorità mondiale nel campo dello
studio e del trattamento del mieloma, ha pubblicato nei giorni scorsi su Annals
of Oncology la rivista ufficiale della Società Europea di Oncologia Medica, le
raccomandazioni relative alle seconde neoplasie in pazienti affetti da mieloma.
Lo studio è stato coordinato dal direttore scientifico dell’Irccs Crob
Pellegrino Musto.
Le
seconde neoplasie sono nuovi tumori che possono insorgere in pazienti già
trattati per altri tipi di cancro e, nel caso del mieloma multiplo, che è uno
dei più comuni tumori del sangue, alcuni studi ne hanno evidenziato un
possibile aumento nei pazienti trattati per lungo tempo con il farmaco
lenalidomide.
“L’Imwg”
spiega Pellegrino Musto “ha inteso definire la frequenza, i fattori di
rischio e l’impatto clinico delle seconde neoplasie nel mieloma, nonché
le possibili procedure per prevenirne l’insorgenza. I risultati
dello studio hanno evidenziato come le seconde neoplasie abbiano una origine
multifattoriale, correlata alle diverse caratteristiche cliniche e biologiche
della malattia e del singolo paziente e siano soprattutto legate, in termini
statistici, all’aumentata sopravvivenza di questi soggetti, che vivono di più
grazie all’utilizzo di terapie più efficaci. Il beneficio legato ai nuovi
trattamenti che questi pazienti possono ottenere è, tuttavia, largamente
superiore al rischio di sviluppare un altro tumore, pertanto” conclude
Musto “l’Imwg ritiene che la possibilità di insorgenza di una seconda
neoplasia, pur necessitando di alcuni accorgimenti terapeutici,
non debba alterare quello che è l’attuale processo
decisionale nel trattamento dei pazienti con mieloma”.
“Quello
dei secondi tumori - ha commentato il direttore generale dell’Irccs Crob
Giuseppe Nicolò Cugno “è una problematica clinica molto sentita da oncologi ed
ematologi e vissuta con grande apprensione dai pazienti. Lo studio condotto
sotto l’egida dell’Irccs Crob ha fornito importanti indicazioni per medici
ed ammalati testimoniando, una volta di più, il ruolo e la visibilità che
importanti istituzioni internazionali come l'Imwg riconoscono al nostro
Istituto”.
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