CENTRO RICERCHE FIAT: UIL-UILM, UN’ALTRA OCCASIONE PERSA

Il 26 maggio scorso presso il Mise è stato siglato un protocollo d’intesa tra lo stesso Ministero, le Regioni Piemonte, Campania e Provincia di Trento con FCA e Centro ricerche Fiat. Una buona notizia, finalmente, che conferma la scelta strategica di FCA di voler rafforzare la sua presenza in Italia attraverso investimenti anche nei centri di eccellenza, lo sviluppo di nuove metodologie e sistemi per il monitoraggio, il miglioramento e il mantenimento della qualità del prodotto, una scelta che sicuramente avrà ricadute positive non solo per le Regioni interessate ma si auspica per l’intero Paese.
Questo protocollo di intesa prevede un investimento complessivo pari a oltre 150 milioni di euro che sosterrà sempre più la competitività del settore automotive italiano che nel 2016 ha visto proseguire il trend positivo avviato nel 2015 con una crescita del 9%. Nonostante questa buona notizia, purtroppo, Uil e la Uilm di Basilicata registrano al tavolo del Mise e soprattutto dal protocollo di intesa l’assenza della Regione Basilicata, e ciò davvero risulta incomprensibile anche alla luce del termine dei lavori relativi al Campus Manufacturing Melfi, destinato alla ricerca e all’innovazione tecnologica che sono e saranno pilastri fondamentali per lo sviluppo economico e occupazionale all’interno degli stabilimenti FCA e del polo automobilistico lucano e del centro-sud. C'è poi il modello di auto a motore cosiddetto ibrido e comunque a più basso consumo sul quale Melfi ha una carta importante da giocare proprio con il Campus Tecnologico voluto da Fca, con i soldi anche della Regione, per studiare, progettare, sperimentare proprio le auto del futuro a basso impatto ambientale e di consumi. Abbiamo perso un’altra occasione, fondamentale, affinché si potesse rendere ancora più strategico lo stabilimento di Melfi che ricordiamo necessita della completa saturazione degli impianti. Chiediamo alla politica lucana, andando oltre alle solite beghe politiche che hanno caratterizzato e ancora caratterizzano l’agire politico, di chiarire perché si è persa un’altra opportunità che avrebbe sicuramente avuto riflessi positivi circa il futuro dei lavoratori “stabili” lucani, dei “neo assunti “nell’area industriale di Melfi e di nuovi laureati-ricercatori.

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