Venosa 15 agosto 2017. L'inizio della festa patronale in onore di San Rocco con un concerto del Liceo Musicale "Quinto Orazio Flacco"

Un ferragosto di musica nella cittadina oraziana. Ad aprire i festeggiamenti in onore di San Rocco, è stato il Complesso orchestrale del Liceo Musicale "Quinto Orazio Flacco" del centro oraziano, diretto dal M° Walter Farina, con un concerto, sulla cassa armonica, allestita a pochi passi da piazza castello (ritornata a Venosa, dopo 30 anni!
Grazie al comitato festa presieduto da Nico De Sario) alla presenza di tanta gente.A presentare l'evento, lo studente, Francesco Bruno: " Il liceo musicale di Venosa, nonostante sia nato da solo tre a nni, è ormai diventato una realtà non solo per Venosa, ma per tanti centri del Vulture-Melfese ed Alto Bradano. 


Infatti, a frequentare questa scuola ci sono studenti che provengono da Melfi, Rionero in Vulture, Lavello, Atella, Barile, Palazzo San Gervasio, Genzano di Lucania. 


Abbiamo già partecipato a diversi concorsi musicali, ottenendo già risultati di prestigio, come il 3° posto conquistato a Matera, due anni fa, ad un concorso riservato alle scuole musicali di tutto il Sud Italia. 



Ringraziamo il comitato festa e la dirigente scolastico prof.ssa Mimma Carlomagno per questa visibilità musicale eseguita fuori dalla scuola". 


Ricco il programma presentato (con molti arrangiamenti del professore Farina e due brani eseguiti dal nuovo gruppo musicale: "Groove Station, composto da 9 studenti del Liceo Musicale): "Il Lago dei Cigni"; Guglielmo Tell"; "Pirati dei Caraibi"; "Se bruciasse la città"; "Quello che le donne non dicono"; "Grande Amore";"O' sordato nnamorato" (con la voce del tenore Michele Chito; "Nuovo Cinema Paradiso"; "Moment for Morricone"; "Qeen"; "Viaggio"; "Caravan"; "Dr jazz e mr Funky"; "Occidentali's karma". 


A fine concerto, il presidente del comitato festa di San Rocco, Nico De Sario, che ha fatto una foto di gruppo con il Liceo Musicale, ha detto: "questo è l'inizio di un lungo rapporto con le realtà musicali di Venosa". 

Lorenzo Zolfo

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