A Natale la scuola primaria di Vaglio Basilicata con l'Unicef per i diritti di tutti i bambini


Arrivo puntuale alle 16,00 a Vaglio di Basilicata nel “Museo delle antiche genti di Lucania”. All’ingresso dell’auditorium mi accolgono in festa le pigotte, le bambole di pezza dell’Unicef che salvano la vita dei bambini, create dai genitori degli alunni della scuola primaria che mi hanno invitato. Come presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza non potevo assolutamente mancare perché da due mesi i bambini con le loro insegnanti erano in viaggio sul treno della legalità. Un treno speciale che cammina sulle ruote dei diritti e dei doveri e viaggio verso la legalità con le carrozze del rispetto, della giustizia, dell’uguaglianza. In prima fila con me la dirigente scolastica Carmela Cafasso, la vicepreside Angela Orsini, il sindaco di Vaglio e in attesa alle poltrone e in piedi sulle gradinate i genitori, i nonni, i parenti , armati di cellulari per immortalare ogni istante della rappresentazione. L’insegnante Carmela Carucci, responsabile di plesso, introduce con le parole di “Scuola Amica Unicef “ Il bambino è come un albero, e come la pianta non può crescere da solo. Tutti i bambini hanno diritto ad avere dei diritti e tutti ci dobbiamo impegnare per favorire l’inclusione delle diversità, accogliere l’originalità, senza rinunciare a far “giocare per giocare” i nostri alunni. 


E il “ Treno dei diritti dei bambini”(liberamente tratto da “ Lo zio diritto” di Roberto Piumini), sta per partire. Il palco è “ la stazione dei sogni” e il treno è pronto sul binario dell’amore per andare “ là dove c’è bisogno”. E’ un treno che costa molto poco, “soltanto un sorriso, un gesto d’amore, una carezza, una mano tesa”. E il canto “ Il treno dei diritti” accompagna i bambini che partono per questo viaggio. Molte le fermate. La prima è quella nel ” Paese dei bambini senza nome”, che quando sono nati non sono stati chiamati e amati, non hanno una casa, né una famiglia. Si prosegue per il “ Paese della vita” dove, sul binario della fraternità, i passeggeri porteranno con loro Federica e Giulia, due sorelle che sono state abbandonate dai genitori perchè non avevano per loro niente da mangiare. Nel “Paese di Pinocchiopoli”sul binario dell’istruzione, il treno dei diritti dei bambini accoglierà, al suono del canto “Scuola rap”, tutti i piccoli che non sanno leggere neppure un cartello perché non hanno potuto frequentare una scuola. Sul binario della fratellanza il treno arriverà nel “ Parco di tutti i colori” e qui bambini di pelle bianca giocheranno per la prima volta con quelli di altri colori perché “ ci vuole poco per essere amici, basta accettare tutti per quello che sono, contro il razzismo di chi non sa apprezzare i valori di culture diverse”. Sul binario dell’amore i bambini arrivano nell’ “Isola della solidarietà” dove uno si paga due perché si pensa sempre agli altri perché “ tutto quello che uno ha deve poterlo avere anche chi non ha”. Il viaggio si conclude “ Nella valle dei cannoni”. Qui i bambini, al cupo frastuono delle pallottole,prima cantano di Fabrizio De Andrè “ La guerra di Piero”, e poi salvano la piccola Safet, che ritrova solo la sua mamma, dopo aver perso il papà e il fratellino. Il treno torna al capolinea, alla stazione dei sogni che possono diventare realtà se tutti “possiamo riscoprire in quel Bambino che ogni anno nasce per noi sentimenti di fraternità, accoglienza, pace e amore. Solo così possiamo dare un senso alla festa più bella dell’anno: il Natale”. 


 E i bambini di prima e seconda,vestiti da stelline e angioletti, accompagnati da pastori, si portano sulla scena con Maria, Giuseppe e il Bambino e cantano che “amare significa essere vicini agli altri, vicino a chi ha bisogno di pane perché ha fame, di cure perché è malato, di pace perché c’è la guerra, di perdono perché ha sbagliato, di compagnia perché è solo. Tutto questo può accadere se ci diamo la mano e così Natale durerà tutto l’anno.” E’ la dirigente scolastica Carmela Cafasso che conclude la spettacolo natalizio ricordando, come ha scritto nella sua lettera di auguri per questo Natale a tutto il personale dell?Istituto Comprensivo “L. Milani” Potenza quarto , di cui la scuola di vaglio Basilicata fa parte, che “ Le cose più belle della vita non si vedono con gli occhi, ma si sentono con il cuore”. Dobbiamo credere in una rinascita e in una stagione del cuore rinnovata”. 


E ricevo per l’Unicef la busta con i trecento euro raccolti con la creazione delle pigotte. Ringrazio “ questi bambini e i loro genitori che con le loro insegnanti, professioniste impegnate e capaci, ci hanno ricordato con questa significativa rappresentazione il vero significato del Natale. Vaglio di Basilicata 23 dicembre 2017 Mario Coviello, presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza

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