La scuola primaria”Morlino -Carducci” di Avigliano in piazza con l’Unicef per salvare la vita dei bambini in pericolo.



Il tre dicembre 2017, alle 17,00, fa freddo nella sede dell’Azione Cattolica in Piazza Gianturco ad Avigliano.Le manine diventano rosse e i bambini della scuola primaria “Morlino-Carducci” fanno un poco di fatica a sistemare le pigotte, gli alberi di Natale e le altre mille sorprese che sono state preparate, sul grande tavolo che la presidente dell’Azione Cattolica Alessandra Colombo, con Don Salvatore hanno messo a disposizione. Ma un impegno grande e’ stato preso e nessuno si tira indietro, ognuno deve fare la sua parte. I docenti dell’Istituto Comprensivo di Avigliano centro, guidato con competenza dalla professoressa Adriana Formetta, hanno accolto in collegio dei docenti le proposte di Mario Coviello,presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza, e aderito al programma Scuola Amica Unicef “Per ogni bambino sperduto” e dal mese di settembre hanno avviato in classe laboratori con i nonni. In occasione della Festa dei nonni e dei nipoti Unicef dei primi di ottobre gli alunni della scuola dell’infanzia e primaria del plesso Morlino-Carducci hanno in classe ascoltato dai loro nonni storie, canti, filastrocche e usato la fantasia per creare con carta, colori, forbici, guidati dagli insegnanti, dei regali per i nonni. Piccoli pensieri carichi di amore. I nonni orgogliosi hanno portato a casa questi doni preziosi e dato calore alle loro giornate con le ore trascorse in classe. 


L’avventura era appena iniziata perché l’insegnante Carla Galligano, referente Unicef per la scuola, propone subito dopo di avviare, sempre in classe, laboratori per creare le pigotte, le bambole di pezza dell’Unicef, che da 19 anni salvano in tutto il mondo la vita a milioni di bambini, assicurando medicine, vaccini, alimenti. Si’ perché ad ogni pigotta viene dato un nome e viene “adottata” con un contributo di 20 euro. Annamaria Giambrocono, account territoriale dell’Unicef, ha fatto arrivare le sagome da cucire e l’ovatta per l’imbottitura delle bambole, messe a disposizione dalla Foxy, e non restava che mettersi all’opera. In piccoli gruppi, con i banchi in cerchio, i piccoli hanno osservato attenti e poi, da una piccola apertura, hanno infilato l’ovatta all’interno delle sagome che sono diventate bambole. Il lavoro era solo all’inizio perché si dovevano cucire i capelli, fare i modelli per i vestiti..e poi cappellini, borsette,scarpe. E ancora disegnare occhi,naso, la bocca. E allora via con la fantasia e l’ingegno per recuperare, stoffe,nastri, lana.. 


Il lavoro e’ stato impegnativo e coinvolgente. Le pigotte ora fanno bella mostra sul grande tavolo colorato e fanno loro compagnia altri addobbi natalizi di carta, plastica riciclata, cartone,allegri, colorati, unici. E’ finalmente arrivato per i bambini, domenica 3 dicembre, il momento di mostrare ai genitori, ai parenti, a tutti i visitatori che riempiono la sala i loro capolavori. In piazza si accende l’albero e si inaugurano i mercatini di Natale e i grandi palloni bianchi della pigotte, con le foto dei laboratori in classe sulla porta della sala e la musica attirano i visitatori. I piccoli, le maestre, i nonni hanno invitato tutti a dare una mano. Ognuno di essi può contribuire per assicurare acqua, cibo, medicine, coperte a piccoli che non hanno nulla. Con i bambini le insegnanti Chianese M. e A., Antonello Verrastro, Pastore, Mele, Gianturco, Mecca M. ed E., Prenella, Raimondo, Pietrafesa, Rinaldi, Tripaldi, Rosa, Pace, Imperiale, Giannini, Sileo, Piedilato, Natella. Mimma Colangelo, docente di educazione artistica ha coinvolto nella creazione delle pigotte gli alunni della scuola media. E in tanti arrivano, si fermano, adottano le pigotte, acquistano i piccoli regali di Natale. Il pomeriggio umidoe peino di vita passa in fretta e alle 21 il grande tavolo dei capolavori è vuoto. I piccoli, con i grandi tornati bambini, non sentono la fatica. Stasera potranno raccontare con orgoglio che hanno fatto la loro parte, sono cresciuti, sono diventati più grandi perché hanno fatto del bene, senza chiedere nulla in cambio. 

 Mario Coviello

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