Con 141 imprese del settore commercio on line censite in Basilicata (91 in
provincia di Potenza e 50 in quella di Matera) di cui 14 portali web dedicati (10
a Potenza e 4 a Matera), secondo i dati del Centro Studi Confcommercio su
rielaborazione regionale del Rapporto 2017 sull’e-commerce della Camera di
Commercio di Milano, il negozio nell’era di Internet richiede una riposizione di
mercato. A sostenerlo è Confcommercio Imprese Italia Potenza sottolineando
che in Basilicata la crescita di iniziative imprenditoriali nel giro di un anno è
stata dell’8,5% e nel giro di cinque (2017-2012) di ben il 95,8%.
L'e-commerce in Italia – sottolinea la nota - vale attualmente poco meno di 24
miliardi di euro contro i circa 3 miliardi del 2005, con crescite medie annue a
due cifre negli ultimi 12 anni e di oltre il 50% nei quattro anni scorsi. Non
sorprende allora che il 6% delle vendite avvenga ormai online, con punte del
31% nel turismo. Ma anche nell'abbigliamento, che necessita più di altri di un
contatto fisico con la merce, la tendenza è la stessa, mentre nell'alimentare
l'online è ancora marginale per difficoltà logistiche. Il maggior numero di
acquirenti si trova nella fascia di età tra i 35 e i 44 anni; il fenomeno è ormai
pervasivo, visto che anche un buon 11% degli over 65 non si priva di fare
acquisti con un clic su Internet.
Cosa può fare allora un negozio fisico per restare un punto di riferimento dello
shopping? Tre le strade da percorrere contemporaneamente indicate da
Confcommercio: imparare a misurare la performance, sviluppare una strategia
offline, sviluppare una strategia online. Tutte hanno in comune la necessità di
non poter prescindere dal personale: servono addetti appassionati e con
competenza del prodotto, capaci di coinvolgere i clienti nella personalizzazione,
o addirittura co-creazione del prodotto stesso.
“Insieme alla promozione, allo sviluppo e alla diffusione della cultura
dell’innovazione per Confcommercio è fondamentale – è il commento del
Presidente di Confcommercio Imprese Italia Potenza Fausto De Mare –
sostenere ed accompagnare le imprese in un percorso concreto di crescita sia
in termini di competitività che di business. Internet è una rivoluzione
inarrestabile. Restare fuori non è più un’opzione possibile per nessun tipo di
attività commerciale, men che meno per un piccolo negozio. Specie per
l’alimentare lucano di qualità o di nicchia – continua De Mare – si aprono
prospettive importanti che alcune imprese hanno mostrato di saper cogliere
per far arrivare il pecorino di Moliterno, il caciocavallo o l’aglianico in Australia.
Questo non significa necessariamente vendere online, almeno non subito, ma
significa essere presenti e giocare la propria partita anche sul web, seguendo
regole e consuetudini proprie del nuovo mezzo. I piccoli negozi indipendenti,
spesso in posizioni defilate rispetto alle principali vie dello shopping – continua
De Mare – hanno dunque oggi a disposizione strumenti che vanno oltre il
volantinaggio; per quanto alcune forme tradizionali di promozione rimangano
efficaci, oggi, nell’”era digitale”, il negozio ha la possibilità di un posto in prima
fila in una enorme piazza, quella del web, da cui passano quasi tutti i
consumatori. Il negozio, attraverso una corretta presenza digitale, può, anzi
deve, disporre di una “ulteriore vetrina” per intercettare i clienti, raccontare le
proprie specificità, costruire una relazione, stimolare la visita al negozio fisico,
promuovere iniziative e, laddove opportuno, concludere la vendita online”.
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