PANE SPORCO COMBATTERE LA CORRUZIONE E LA MAFIA CON LA CULTURA


Lo scorso 9 novembre nel Salone degli stemmi del Palazzo Vescovile in Melfi, si è tenuta la presentazione del libro “Pane sporco. Combattere la corruzione e la mafia con la cultura”, a cura dell’autore Alberti V., filosofo e storico, membro della consulta scientifica del Cortile dei Gentili; inoltre è officiale, per i temi politici, del Dicastero per lo sviluppo umano integrale presso la Santa Sede, dei relatori Giuseppe Grieco (direttore della Caritas diocesana), Don Marcello Cozzi (presidente del CE.ST.RI.M) e con moderatore Tonio Galotta (direttore dell’Ufficio diocesano Comunicazioni sociali). L’evento patrocinato e voluto dalla Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, dalla Caritas diocesana e dall’associazione Famiglia Accoglienza e Vita, ha visto la partecipazione di numerosi uditori, tra cui le Forze Armate e, inoltre, la presenza e l’intervento del Vescovo Sua E. Mons. Ciro Fanelli. “Pane sporco”, corruzione, mafia posti sul campo di battaglia dell’esistenza umana a scontrarsi con la Cultura, quella con la c maiuscola, che mira, appunto, al progresso della civiltà. Da una parte dunque la cultura della mafia e della corruzione, dall’altra la Cultura intesa come intelligenza e bellezza proprie del patrimonio culturale italiano. In seguito ai due autorevoli interventi dei relatori, oltre quello dell’autore, quelle che dovevano costituire le conclusioni dell’evento, affidate al Vescovo diocesano, in realtà sono state un invito chiaro e determinato ad un rinnovato inizio in cui: « trasparenza e fiducia sono le condizioni quanto mai necessarie al ben-essere della società civile ed ecclesiale». La Chiesa diocesana che è in Melfi- Rapolla -Venosa, accogliendo e promuovendo tale presentazione avente come tema la corruzione e la mafia, « ha a cuore -ha concluso Mons. Fanelli- la legalità e lo sviluppo di una cultura dell’incontro che metta da parte e ostacoli con forza ogni forma, ogni cultura, ogni sporcizia che hanno il disgustevole “sapore” di ambiguità e che minano la promozione del umano»

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