📰 CALCIO SERIE D, IL LAVELLO, PUR DOMINANDO BUONA PARTE DELLA PARTITA, VIENE RAGGIUNTO DAL MOLFETTA A POCHI MINUTI DALLA FINE DELLA PARTITA

LAVELLO 1 

MOLFETTA 1 

LAVELLO:Franetovic (6),Giordano (6), Vitofrancesco (7), Statella(7, al 60’ Liurni), Dell’Orfanello (7),Burzio (7), Herrera( 7),Fusco (7),Lagoluso (6 al 85’ Mercuri),Caruso (7), Ouattara ( 8, al 60’ Militano). Allenatore: Adolfo Sormani. A disposizione: Amata,Brunetti, Syku, Corna, Marcellino, Tavarone. 

 

MOLFETTA: Vola (7),Demeleon (6),Lobiadizne (6),Boccadamo (7) al 75’ Legari (7), De Gol (7),Camara (7) al 75’ Ciancaruso).Fedel (7), Rafretraniaina( 6), Pozzebon (8), Caputo (8),Turitto (7). All. Renato Bartolo. A disposizione: Rollo, Panebianco, Romio, Sifanno, GjonajSemiao. 

Arbitro: S.Esposito di Ercolano. Assstenti: Dell’Isola di Sapri e Ambrosino di Torre del Greco. 

Marcatori: al 17’ I tempo: Ouattara; al 82’ Pozzebon. 

Lavello. Alla presenza di un numeroso pubblico (una trentina i supporter ospiti) e di un caldo piacevole, il Lavello pur dominando la partita per due terzi di gioco, si fa raggiungere negli ultimi minuti di gioco da Pozzebon, bravo a mandare la palla nell’angolino basso alla sinistra di Franetovic. La cronaca. Al 3’ Caputo( il migliore in campo) serve un invitante pallone per Turitto, che spedisce la palla a fondo campo. Al 5’ contatto in area del Molfetta tra Fedel e Caruso, l’arbitro fa proseguire.Al 7’ gol sprecato dal Lavello,Statella per burzio, che a tu per tu col portiere si fa parare il tiro. 12’ tiro-cross di Caputo, palla preda di Franetovic. Al 15’ ci prova ancora Caputo dalla distanza, palla oltre la traversa.Al 17’ l’affondo del Lavello viene premiato,Caruso per Ouwattara che dal limite dell’area avversaria effettua un tiro angolato, che finisce dentro la porta. Il Molfetta non riesce a reagire ed al 22’ in contropiede Burzio, ben servito da un compagno, da buona posizione manda a fondo campo.Ci prova giordano al 24’, ma il suo tiro va oltre la traversa.E’ ancora Ouattara a concludere verso la porta, la palla viene intercettata da un avversario che sventa il pericolo. Solo al 40’ si fa vedere il Molfetta in area avversaria, al tiro Pozzeban, Giordano intercetta il tiro diretto in porta. Al 45’ al tiro Caputo, palla che sorvola il palo alla sinistra di Franetovic. Ripresa. Al 4’ al tiro Boccadamo palla che finisce a fondo campo. All’8’ altra palla-gol fallita dal Lavello,bravo Dell’Orfanello per Statella, che diretto in porta tutto solo, si fa parare il tiro da Viola. Il gioco ristagna a centrocampo. Si arriva al 20’ dove Pozzebon manda la palla oltre la traversa. Al 23’ sugli sviluppi di un corner,Camara al tiro, palla fermata da un nugolo di giocatori del Lavello. Al 30’ mister Bartolo ricorre a tre cambi azzeccati. Infatti al 31’ al tiro il nuovo entrato Cappiello, Franetovic mette in angolo. Al 37’ arriva inaspettato il pareggio per il Molfetta, su angolo di Legari, era da poco entrato in campo al posto di Boccadamo, Pozzebon di testa anticipa tutti e mette dentro.Reagisce il Lavello ed al 40’ Burzio si fa parare un tiro centrale da Viola. Un minuto dopo è lo stesso Burzio ad effettuare un tiro che si stampa sul palo e ritorna in campo. Nei 4’ di recupero, Mercuri in area avversaria, ben servito da un compagno, ma tentenna fino a perdere palla. Peccato, due punti persi del Lavello, per quanto visto in campo. Lorenzo Zolfo Interviste di fine partita. Mister Sormani del Lavello ha riferito: “è mancata la gestione del gioco negli ultimi quindici minuti di gioco. Non posso lamentarmi del gioco dei miei ragazzi, la prestazione è stata buona, anche se abbiamo trovato un’avversaria molto fisica. Il campo, in alcuni punti in condizioni precario, non ci ha aiutato, in quanto abbiamo giocatori abituati a fare lunghe rincorse”.​ Mister Bartolo del Molfetta ha detto: “ abbiamo subito il bel gioco del Lavello per tutto il primo tempo.Nella seconda parte del gioco, saranno stati anche i cambi azzeccati, i miei giocatori sono riusciti ad interpretare benissimo la partita. Cappiello, subentrato a Caputo, autore di due tiri micidiali, e’ stato un esempio”. 

Lorenzo Zolfo



 

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