📰 Editoriale: All'I.C. "Giovanni XXIII" di Barile va in scena l'Inferno di DANTE

"E quindi uscimmo a riveder le stelle" , è l'ultimo verso dell' Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri ed è anche il titolo dello spettacolo di fine anno scolastico, che, giovedì 1 giugno, presso l’Auditorium P. Paolo Pasolini, ci hanno regalato gli alunni della V A della Scuola Primaria di Barile, coordinati e diretti dalle loro insegnanti: Giuseppina Grieco, Anna Mecca, Sandra Guglielmi e Marsia Lallo, al cospetto del Dirigente Scolastico Dott.ssa Antonella Ruggeri, del sindaco Antonio Murano e del Presidente del Consiglio d’Istituto, Francesco Di Tolve. 

 Insieme a loro, tutti noi presenti alla riuscitissima manifestazione abbiamo finalmente rivisto le stelle, attraverso gli occhi e il cuore pieni di futuro, che solo i bambini, vita e speranza dell’umanità, possono farci intravedere. 

L’idea di rappresentar proprio quest’anno l’Inferno dantesco, al termine del primo ciclo d’istruzione, è stata davvero una scelta azzeccatissima, non poteva essercene una migliore! Non possiamo infatti dimenticare che i bambini di questi ultimi anni scolastici, loro malgrado, non rappresentano pienamente quell’immagine di ingenuità e spensieratezza, propria dell’infanzia serena di sempre; indubbiamente, sono stati bambini speciali e di certo entreranno a pieno titolo nella storia. Hanno vissuto, momenti inimmaginabili fino a qualche anno fa, attraversando un proprio personale angolo di selva oscura e un tratto d’inferno, tristemente attuale: la pandemia, un’assurda guerra alle porte di casa (insensata e inutile come tutte le guerre); scandalosi ed infausti naufragi e dulcis in fundo, un’apocalisse di frane e inondazioni, una sorta di “natural burella”, prima di riprendere i fili di una speranza, che non può e non deve morire: il sogno di un mondo migliore. Durante la bella rappresentazione, con commozione ci sono tornati in mente gli sguardi impauriti e perplessi dei nostri bambini, durante le tragedie degli ultimi anni e tutte quelle domande, che pur ci chiamano in causa, ma che resteranno senza risposta. Non riusciremo mai a spiegare il perché dei momenti bui della nostra esistenza e di cui spesso siamo gli artefici; il perché non sappiamo proteggerli veramente, rinunciando ai nostri egoismi, all’avidità sconfinata, ai paraocchi dei pregiudizi e della sopraffazione. Dovremmo essere il loro scudo, invece sono sempre i bambini a salvarci dagli eccessi negativi della nostra umanità; sanno fare miracoli con la loro tenerezza, con i loro disegni colorati, gli arcobaleni e le bandiere, le canzoni e i sorrisi. Anche questa volta hanno fatto meraviglie, con grande maestria: rielaborando l’Inferno di Dante, reinterpretandolo con un pizzico di sano umorismo ed ironia, hanno portato la luce della loro vitalità e dell’allegria dove non poteva esserci altro che buio e dolore; ci hanno indicato nuovamente le stelle, anzi hanno appuntato una stella sul cuore di ognuno di noi affinché possa aiutarci sempre a ritrovare la strada giusta.

Commenti

  1. Complimenti vivissimi
    alla giovanissima Compagnia teatrale e scolastica. Oltre che ai Docenti. Su Dante (Inferno) e' stato pubblicato l'incipit "Nel mezzo del cammin......" a cura di "Basilicata Arbereshe" Edizioni in Lingua Arbereshe di Barile.

    RispondiElimina

Posta un commento