L’insegnante Maria Teresa Angiolillo
Arrivo nella scuola di Castelgrande qualche minuto prima delle 14,00.I ragazzi della scuola media ed elementare sono a tavola con i docenti. Qui si cucina a scuola e si sente odore di buono. Dispongo in cerchio le sedie in un’aula e i ragazzi e le ragazze della scuola media si siedono con me e le docenti Alessandra Prete, Angiolillo Maria Teresa e Maurella Maio . Comincio con loro “ Non perdiamoci di vista” la proposta educativa che l’Unicef porta in tutte le scuole d’Italia quest’anno per affrontare i temi dell’educazione all’affettività, del bullismo e del cyberbullismo.
E cominciamo a raccontarci, guardandoci negli occhi, ascoltandoci, evitando giudizi e censure. Per sciogliere il ghiaccio sono io che racconto il mio primo libro con una copertina cartonata e tanti disegni a colori che mi è stato regalato quando avevo otto anni “ L’isola del tesoro”di Stevenson. E confesso le mie paure e come le ho superate. La maestra Maria Teresa fa vedere una fotografia in bianco e nero che la ritrae a Noepoli a sei anni con la sorella più piccola e dice che era una vera monella tanto che suor Crescenza del collegio “Giustino Fortunato”di Rionero minacciava sempre di mandarla a casa.
Anche i ragazzi hanno portato il giocattolo che non li lasciava mai da piccoli : un ranocchio verde, un astuccio portapenne e segnalibro, alcuni giocattoli. E confidano paure, ansie, la voglia di crescere. Tutti hanno il cellulare per i gruppi wattsap, le foto su Istagram, i messaggi, le password segrete, i tentativi di controllo dei genitori.
I ragazzi della pluriclasse di scuola elementare,8 maschi, dopo avere presentato un orsacchiotto, due cani , un escavatore, raccolte di figurine,scatole magiche, un pallottoliere, confessano tutti di avere un cellulare con collegamento a internet. Lo usano per giocare a fantacalcio e non solo e vanno su internet per fare ricerche.La maestra Maria Donata Perillo racconta di un grave incidente e dell’anello rosario che porta al dito. Con gli otto bambini della scuola dell’infanzia ci prendiamo per mano in un cerchio magico. Diciamo il nostro nome e da scatole che le mamme hanno impreziosito con nastri,disegni,pitture, viene fuori il pigiamino, la macchinina, un mini barattolo di nutella. E anche le maestre Michela Fricchione, Mary Rose Pinto e Fabiola Ceccia mostrano dalle loro scatole le bambole e i giochi di quando erano piccole. Poi tutti a terra per giocare con la pigotta, la bambola di pezza dell’Unicef che porta ai bambini poveri dell’Africa cibo e medicine.
Alle 16,30 arrivano i genitori e la dirigente scolastica Rosaria Papalino, accolta dalla coordinatrice Maria Giuseppina Serafino, presenta ai genitori il regolamento interno della scuola proibisce agli alunni di portare a scuola il cellulare dopo un grave episodio di cyberbullismo avvenuto nella sede centrale lo scorso anno.Con l’aiuto della Lim presento la proposta Unicef e chiedo con i docenti alle mamme e ai papà la loro collaborazione per una educazione all’ascolto attivo, alla relazione significativa per un corretto uso dei moderni mezzi di comunicazione di massa. Il prossimo impegno è per il 19 dicembre per la tappa a Castelgrande di “ Basilicata in marcia per la cultura”. I 131 comuni della Basilicata con la Regione, l’Unicef ,la Direzione Scolastica Regionale e oltre 40 partners propongono con i giovani e la scuola un modello di sviluppo eco sostenibile per valorizzare il patrimonio culturale della Basilicata con una marcia che celebra i 70 anni della Convenzione Internazionale dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Torno a casa stanco e arricchito. Domani sarò con gli insegnanti dell’Istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi” di Potenza e mercoledì con i docenti e i genitori della scuola di Baragiano.
Mario Coviello
Matteo con il pallottoliere regalato dalla maestra
I ragazzi della pluriclasse di scuola elementare,8 maschi, dopo avere presentato un orsacchiotto, due cani , un escavatore, raccolte di figurine,scatole magiche, un pallottoliere, confessano tutti di avere un cellulare con collegamento a internet. Lo usano per giocare a fantacalcio e non solo e vanno su internet per fare ricerche.La maestra Maria Donata Perillo racconta di un grave incidente e dell’anello rosario che porta al dito. Con gli otto bambini della scuola dell’infanzia ci prendiamo per mano in un cerchio magico. Diciamo il nostro nome e da scatole che le mamme hanno impreziosito con nastri,disegni,pitture, viene fuori il pigiamino, la macchinina, un mini barattolo di nutella. E anche le maestre Michela Fricchione, Mary Rose Pinto e Fabiola Ceccia mostrano dalle loro scatole le bambole e i giochi di quando erano piccole. Poi tutti a terra per giocare con la pigotta, la bambola di pezza dell’Unicef che porta ai bambini poveri dell’Africa cibo e medicine.
Irene e il suo pigiamino
Alle 16,30 arrivano i genitori e la dirigente scolastica Rosaria Papalino, accolta dalla coordinatrice Maria Giuseppina Serafino, presenta ai genitori il regolamento interno della scuola proibisce agli alunni di portare a scuola il cellulare dopo un grave episodio di cyberbullismo avvenuto nella sede centrale lo scorso anno.Con l’aiuto della Lim presento la proposta Unicef e chiedo con i docenti alle mamme e ai papà la loro collaborazione per una educazione all’ascolto attivo, alla relazione significativa per un corretto uso dei moderni mezzi di comunicazione di massa. Il prossimo impegno è per il 19 dicembre per la tappa a Castelgrande di “ Basilicata in marcia per la cultura”. I 131 comuni della Basilicata con la Regione, l’Unicef ,la Direzione Scolastica Regionale e oltre 40 partners propongono con i giovani e la scuola un modello di sviluppo eco sostenibile per valorizzare il patrimonio culturale della Basilicata con una marcia che celebra i 70 anni della Convenzione Internazionale dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Torno a casa stanco e arricchito. Domani sarò con gli insegnanti dell’Istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi” di Potenza e mercoledì con i docenti e i genitori della scuola di Baragiano.
Mario Coviello
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