Anche quest’anno si va verso un continuo
rinvio della data entro cui gli enti locali devono approvare i bilanci di
previsione. Infatti, dopo annunci ripetuti in merito alla volontà di evitare
quanto accaduto nel 2013, che ha visto gli enti locali approvare il bilancio di
previsione a Novembre dello stesso anno, è arrivata la notizia dell’ennesimo
rinvio ad aprile della data ultima per procedere all’approvazione del bilancio
di previsione 2014.
Ancora una volta gli enti locali dovranno
subire il contraccolpo di una mancata ed adeguata pianificazione degli
interventi in materia fiscale.
L’introduzione della IUC (Imposta Unica
Comunale) con tutto ciò che ne consegue in termini di aumento della tassazione
in capo ai cittadini, determinerà in modo più marcato la devoluzione del ruolo
di esattore in capo ai singoli comuni.
Dal 2011
ad oggi i Comuni sono stati
destinatari di 38 decreti che hanno inciso sulla fiscalità locale. Simili
scelte hanno di fatto provocato una notevole distorsione del sistema fiscale
Italiano con una percezione errata da parte del contribuente finale che, oggi,
avverte una continua persecuzione fiscale posta in essere dell’ente comune
senza vedere incrementi del numero e della qualità dei servizi offerti.
I Comuni si ritrovano a gestire sempre
minori risorse a causa del taglio dei finanziamenti da parte dello Stato non
compensati da pari entrate fiscali; allo stesso tempo il
cittadino-contribuente, che prima versava le imposte allo Stato, oggi, pagando
direttamente ai comuni, pretende, giustamente, servizi e risposte maggiormente
efficienti ed efficaci.
Bene ha fatto in tale ambito il
Presidente dell’Anci, Piero Fassino a sollecitare la predisposizione dei decreti attuativi
mancanti per permettere una piena attuazione della legge 42 sul federalismo
fiscale.
Un federalismo fiscale, che nella realtà
è ancora lontano dalla sua applicazione e soprattutto dall’attuazione di una
piena autonomia fiscale dei sistemi territoriali.
Non si può continuare a gestire la
fiscalità locale senza fornire reali strumenti ai Comuni, pertanto bisogna dare
subito vita ai decreti attuativi altrimenti si rischia di mettere in ginocchio
gli enti locali già ridotti ai minimi termini. Bisognerebbe avere il coraggio
di immaginare un impianto sui tributi che dia davvero concretezza
all’autonomia, tenendo presente che tutto l'impianto della finanza locale è
ancora troppo confuso, pertanto occorrono regole chiare e certe.
In tale quadro la proposta dell’Anci di
dare ai Comuni l'intero tributo sulle abitazioni, compresi gli immobili
produttivi di categoria D, anche nella prospettiva di una riduzione della
pressione fiscale, è non solo assolutamente condivisibile ma diventa una strada
da percorrere in tempi brevi.
Così come è assolutamente opportuno
rimarcare che i Comuni, oggi, non hanno strumenti fiscali utili ad agevolare
gli investimenti sui territori ed in quest’ottica è assolutamente necessario
fare chiarezza sulla titolarità dei tributi locali.
Non si può assolutamente continuare su
questa strada, è necessario porre in essere scelte coraggiose ed
improcrastinabili, in grado di dare certezza agli amministratori locali, ma
soprattutto ai cittadini.
Il
Capogruppo Dr. Nicola Giansanti
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