Aveva costruito in un rudere abbandonato un vero e proprio bunker
dove ha coltivato indisturbato un centinaio di piante di marijuana.
Tutto questo mentre intorno a quello che i carabinieri di Melfi hanno
definito un «fortino» era stata sistemata una recinzione con tanto di
sistema di telecamere per controllare l’area. Il tutto ovviamente in una
zona poco fuori città, in un terreno poco frequentato e soprattutto
completamente nascosto da eventuali rilevazioni aree
Ci sono volute settimane prima che i carabinieri della compagnia di
melfi e del nucleo operativo di Rionero in Vulture, potessero entrare in
azione in contrada Schiavone di Rionero in Vulture. Hanno aspettato che
D.P.V. un quarantenne elettricista con precedenti specifici, entrasse
nel suo terreno per essere catturato. E alla fine i carabinieri hanno
trovato cento piante alte più o meno un metro e cinquanta, 80 grammi di
marijuana già seccata, bustine per il confezionamento, bilancini di
precisione e tutta l’attrezzatura per tenere in piedi la coltivazione. E
tutto si svolgeva all’interno di quel rudere, che era diviso in un’area
coltivazione e in una seconda utilizzata per poter seccare le piante e
prepararle per lo spaccio.
Secondo l’analisi dei carabinieri si tratta di marijuana di alta
qualità, con un elevata percentuale di Thc, il principio attivo della
pianta. Stando alle previsioni l’uomo avrebbe potuto guadagnare dalla
vendita dell’erba circa 70mila euro.
(fonte Il Quotidiano della Basilicata)
(fonte Il Quotidiano della Basilicata)
Commenti
Posta un commento