RENZI, VA' FFA' 'N'CULO!


E' superfluo rimarcarlo, Renzi è un grande. Il Presidente del Consiglio, esponente di spicco del Pd berlu-sinistroide, sta mostrando, rispetto ai predecessori, di saper fare la differenza. E gli Italiani, va sottolineato, lo hanno capito. E' bastato porgere l'orecchio sul rumoroso corteo della manifestazione sindacale del 12 Dicembre scorso, per accorgersene. 

Quel “Renzi va' ffà n'culo!”, urlato in un coro di acclamazione possente, è la prova che il consenso nei confronti di Renzi ha già raggiunto picchi fino a qualche giorno fa insperati. D'altro canto, non era impensabile, l'abilità di colui che la fregola della rottamazione ce l'ha nel sangue, ha fatto miracoli. In un sol colpo è riuscito là dove la Signora Fornero è fallita, e oggi possiamo dirlo con orgoglio, lo Statuto dei Lavoratori è carta straccia, il famigerato art. 18 non esiste più. Ma Renzi non si accontenta, lui che ha ambizione da vendere punta molto più in alto. Dopo aver sancito la spaccatura del mondo del lavoro, con l'orgoglio tranquillo dell'uomo sicuro di sé e con la competenza dello sfascia-carrozze, con lo Sblocca Italia, una delle Leggi più ardite degli ultimi anni, ha preso di petto l'annosa Questione Nazionale. Si dice sfogliasse margherite al momento della firma del Decreto Legge poi convertito in Legge. Ma questo è un dettaglio, ciò che invece va rimarcato è che finalmente ci siamo. Corre obbligo però aggiungere che senza l'appoggio delle lobby, sempre premurose quando è in gioco l'interesse nazionale, e senza il conforto spirituale dell'onnipresente Confindustria e il beneplacito dei detriti della gloriosa Destra dei Gasparri e dei Razzi, questa volta non ce l'avrebbe fatta, contro l'Anonima della Cisl, la potente confraternita sindacale da sempre opposta al Governo, non l'avrebbe spuntata. Ad ogni modo, oggi, al di là di tutto, il miracolo è compiuto. L'Italia si avvia finalmente verso la ricostruzione dell'assetto geopolitico: d'ora in avanti dell'Italia si parlerà in termini pluralistici e così tutti saranno accontentati, petrolieri e imprenditori, di destra e di sinistra. Accanto all'Italia centro-settentrionale ci sarà l'Italia meridionale. Accanto dicevo, volevo dire sotto, geograficamente e politicamente, una soluzione grandiosa. Finalmente, con lo Sblocca Italia la Questione Meridionale ha trovato la soluzione che si aspettava da ben due secoli quasi, saranno le multinazionali del petrolio a gestire il Sud, col mandato chiaro di accompagnare la fase di risistemazione dei residenti, che si prevede non lunga, pare che il deserto, per effetto del clima, avanzi dalla Sicilia agli Abruzzi a tappe forzate. Naturalmente, come succede con le rimozioni forzate, è prevista una qualche resistenza. Nulla di preoccupante, il nostro Eroe saprà come porvi rimedio, non accadrà come allora quando bande di cafoni forsennati osarono ostacolare le gloriose armate piemontesi, scese al Sud a seminare civiltà e a estirpare odi secolari. Tuttavia, sarebbe opportuno non fidarsi troppo. Credo faccia bene Renzi a non prenderla sottogamba. Come meridionale, mi sentirei di consigliare prudenza, va bene la sicumera dell'arrogante, fare la faccia feroce agli occhi degli allocchi (ma neppure tanto) europei paga, ma giù al Sud, già in credito abbastanza, lo sconto all'incasso potrebbe incontrare intoppi. Perciò si valuti bene, il rischio che si presenti il conto non è da sottovalutare. Io, per esempio, mi permetterei di rivedere il titolo. Sbloccare l'Italia! Ma quale? La prima, quella geograficamente più o nord, o la seconda, o la prima a danno della seconda? Conoscendo le tendenze inconsce di Renzi, il sospetto che si punti a sbloccare l'Italia da Roma in su, a liberarla dalle catene di quella palla al piede che è il Sud è forte; non vorrei che in nome del Popolo Italiano, in nome dell'interesse nazionale, si voglia ricorrere al maglio, lavorare dalle nostre parti a colpi di rottamazione, in una parola franca e sincera, a liberare l'Italia dal letame dei terroni che della loro puzza non se ne può più. In verità, nessuno si esprime, neppure uno straccio di giornale nazionale (e taccio della Tv, cui pure verso diligentemente il canone), ma se l'idea è davvero di fargliela vedere a quelle facce di merda (condivido il punto di vista della illuminante e illuminata classe dirigente lucana, la più avanti nei processi di dismissione), dovrei dedurre che in nome dell'interesse nazionale dovremmo aspettarci il becchino che affondi la zappa nel cesso meridionale. Ma no, sarebbe davvero troppo. Si affonderebbe troppo nel marcio, c'è da pensare che solo per tappare i buchi una volta succhiate le vene, ci vorrebbe tanto di quel materiale di risulta che non basterebbe quanto ne è prodotto dall'intera Europa. Mi consta che per avere subodorato un'operazione così azzardata la povera Ilaria Alpi ci ha rimesso le penne, se non erro ci vollero gli eritrei (a causa di una miopia stellare presi da europei per pirati) a porre un alt al mercimonio. Se proprio s'insiste nel progetto di ridisegnare la mappa nazionale, di aggiornare cioè, l'anacronistica idea nazionale che condivido anch'io vada adeguata alla visione globale dei petrolieri, si dichiari chiaro e tondo, per iscritto intendo, se il Bel Paese coincida coi confini etruschi. Fosse così, sarei d'accordo, la civiltà è tutta lì. Ma attenti, in tal caso vada pure il Mezzogiorno per proprio conto. Così fosse, coerenza vuole che ognuno si guardi la merda di casa propria, non si pretenda che venga il forestiero a cacare in casa altrui, cacare ognuno nel cesso proprio a me – e non soltanto a me – pare più che logico, non le pare Signor Renzi? Ma se proprio la storia non facile della nostra convivenza dovrà finire, sia il divorzio consensuale. Niente colpi di mano né scenate, il centro-nord se ne vada pure a nord, e il sud resti pure a sud. Che passi pure la desertificazione per effetti climatici ma che imposta per decreto no, il petrolio Signor Renzi resti pure sottoterra, non si mai il futuro cosa possa riservarci. E poi sospendere il regime della proprietà privata in nome dell'interesse nazionale manco fossimo in guerra! Ma che dico, sospendere il diritto alla salute! Chi Le ha suggerito Signor Toscano che delle nostre eccellenze – lucane e non – si può far strage, qualche traditore nostrano venduto al Suo Partito? Povero Renzi, è stato informato male. Si sarà pure della razza dei cafoni ma senza l'orecchio al naso, i tempi anche da noi sono andati avanti, oggi da noi s'impugnano i forconi, perciò, Renzi. Attento a rottamare, non esagerare con l'interesse nazionale, si vada a sbloccare altrove non qua! 

PALLOTTINO ANTONIO

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