MELFI 31 MARZO. UN SUCCESSO LA “PASSIONE SENZA TEMPO” IN CHIAVE MODERNA. A CURA DELLA PARROCCHIA S.GIANNA BERETTA MOLLA
Ancora una volta la parrocchia S.Gianna Beretta Molla, in
collaborazione con il Comune di Melfi e l’Anspi, ha messo in scena in chiave
moderna: “Passione senza tempo.Via crucis”. Una drammatizzazione della Passione
di Cristo diversa dalle altre. Tanta gente ha partecipato in questa 2^
edizione. I Boy-Scout Agesci 3 hanno
garantito la sicurezza. Questa Via Crucis si è snodata secondo un percorso
prestabilito, toccando piazze principali.
- Piazza Duomo Cattedrale: Arrivo a Gerusalemme, condanna e
flagellazione
- Piazza Umberto I: Prima caduta - Violenza
- Chiesa del Carmine: Incontro con la madre
- Piazza Abele Mancini (Polo Nord): Incontro con il Cireneo
- Via Santa Sofia (Piazzetta Cappuccini): Incontro con la Veronica
- Corso Gabriele D'Annunzio (Rotonda banca BNL): Seconda
caduta - Giovani e schiavitù
- Corso Gabriele D'Annunzio (Ristorante Murano): Incontro
con le famiglie
- Corso Gabriele D'Annunzio (Banca Unicredit): Terza caduta
- La conversione, Maria Maddalena
Percorso Via Crucis Cappuccini (Largo municipio):
Crocifissione e Resurrezione.
“In ogni stazione- ha riferito il parroco della
parrocchia,don Vincenzo D’Amato- abbiamo
toccato temi di estrema attualità come la violenza, l’alcool,
l’indifferenza ma anche la carità, l’amore, la conversione. Abbiamo pensato di
rielaborare questa evangelizzazione in chiave moderna. Un Gesù riportato ai
tempi d’oggi, tra le accuse, umiliazioni, sofferenze, mali attuali, pur di
salvare l’uomo.Gesù è disposto a morire in croce ogni giorno per la nostra
salvezza”. Alba Tamarazzo di Rapolla regista spinta da competenza e passione,
ha aggiunto: “l’elemento caratterizzante questa passione di Cristo è il potere
e non Pilato. In croce si va ogni giorno, ad ogni notizia di violenza
perpetrata ai bambini ed alle donne, fino ai drammi familiari”. Non ha voluto
far mancare la sua presenza, spinto da profonde radici, un emigrante,Gino Di
Cesare, giunto da Vimercate (Mi) : “ mi hanno parlato bene di questo evento e
ci tenevo a riprenderlo e condividere le tematiche sociali che l’hanno
caratterizzato. Nel 1960 in
questo periodo pasquale suonavo le campane per far venire gente in chiesa, per
10 anni ho dato il mio contributo come boy-scout, poi per lavoro ha lasciato
Melfi, ma ci ritorno volentieri”.
Commoventi i momenti
di incontro tra Gesù ed i giovani nelle loro dipendenze, alcool,droga, sesso,
gioco d’azzardo e con i disabili. Chiusura con un canto di speranza.
Lorenzo Zolfo
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