E’ in programma domenica a Policoro, all’Hotel "Heraclea" a partire dalle
9 e 30, la XXXIV assemblea regionale annuale dell’Avis di Basilicata. Sarà
l’occasione per tracciare un bilancio delle attività svolte nell’anno passato
ed illustrare quelle da mettere in campo nel prossimo futuro. Nel 2017
l’associazione ha mantenuto grosso modo gli stessi livelli di produzione
degli anni precedenti nell’ordine delle 21.386 donazioni complessive, di
cui 19.313 di sangue intero, 1.498 di plasma e 575 di piastrine,
contribuendo a garantire l'autosufficienza della Basilicata che, come
ribadito dal direttore del Centro Nazionale Sangue, Giancarlo Maria
Lumbruno, ha registrato solo sporadiche situazioni critiche in occasione di
eventi atmosferici avversi e nel periodo estivo e in relazione ai gruppi
sanguigni più rari. Criticità riguardano tuttavia la raccolta di plasma a
causa dell’aumento della quantità da prelevare da ciascun donatore e
dell’allungarsi dei tempi, per cui “abbiamo quindi deciso di iniziare a
sperimentare le raccolte miste – evidenzia il presidente regionale, Rocco
Monetta - laddove vi fosse stata richiesta e i risultati non sono stati
negativi”. Durante questo intenso anno associativo l’Avis Basilicata è
inoltre riuscita a portare a termine l’accreditamento di 5 punti di raccolta
fissi sul territorio regionale (Policoro, Scanzano Jonico, Moliterno, Villa
d’Agri e Sasso di Castalda) ai quali se ne aggiungeranno presto altri.
Grande attenzione è stata posta sulla questione della qualità: attraverso
figure qualificate l’associazione di donatori lucani sta intraprendendo un
percorso verso il conseguimento della certificazione di qualità così come
imposto dalla legge. Numerose sono state inoltre le occasioni formative
per medici e infermieri, anche per la necessità del mantenimento
dell’accreditamento quali prelevatori per l’associazione. In futuro, spiega il
presidente, “ci si concentrerà sul potenziamento degli strumenti di
comunicazione interna, ad temporaneamente accantonati a causa del
depauperamento delle risorse economiche. A tal proposito, al fine di
ottimizzare i costi, sarà obiettivo dell’Avis mantenere una continua e
costante revisione di spese e fornitori”. Un ultimo cenno è stato riservato
al rapporto con la sede nazionale: “Oggi va ripensato un modello
associativo che dia le necessarie garanzie di autonomia, ma anche di
tenuta complessiva della intera rete associativa, con maggiori controlli fra
i livelli. Per quanto ci riguarda - conclude Monetta - utilizzeremo il
percorso di delineazione della nuova organizzazione associativa come
occasione di formazione, ma anche di dibattito, dal basso, sui temi delle
relazioni associative”.
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