📰 “Strangers and strangeness. Planet mendi ng practices. 2021 G20 in Matera

«I nostri corpi sono presi nel tessuto del mondo, ma il mondo è fatto della stoffa del mio corpo » . — Maurice Merleau - Ponty 


Si inaugura lunedì 28 giugno 2021 alle ore 17.00, presso Palazzo Malvinni Malvezzi a Matera l’evento culturale di punta che Comune di Matera , Comune di Tricarico , Regione Basilicata e Prov incia di Matera hanno predisposto in occa sione dell’incontro delle delegazioni go vernative dei paesi del G20 e delle altre delegazioni ospiti in città. Tra i primi progetti espositivi originali a inaugurare in uno spazio pubblico dopo le sospensioni delle attività museali a causa del la pandemia, “Strangers and strangeness. Planet mendi ng practices. 2021 G20 in Matera ” mira a elaborare e sottoporre a pubblica riflessione il tema della sensazione di estraneità come momento pre zioso di innesco di una relazione, i n un frangente globale che vede ampiam ent e ridimensionata la nostra attitudine a una socialità profonda e senza riserve, e in un ​ paese come l’Italia che pone le potenzialità dello spazio pubblico al centro della formazione di una dimensione civile. L’even to è realizzato con il patrocinio di M ini stero della cultura, Comune di Matera, C omune di Tricarico, Regione Basilicata, Presidenza del Consiglio regionale della Basilicata, Provincia di Matera, Comune di Vicchio , ed è realizzato, in collaborazione con Ilf ord Imaging Europe. Il 2021 è l’anno del la presidenza italiana del G20 , il foro che riunisce le principali economie del pianeta intorno a un tema di lavoro di stringente urgenza per cui sia fondamentale un intervento integrato e collaborante tra le nazion i del mondo. Ma è anche il primo anno che segna il “dopo” 2020, l’anno zero del C ovid - 19 , l’avvenimento globale che ha polverizzato il senso, l’opportunità e l’efficacia della competizione tra stati, classi sociali, culture, gettandoci in una vicenda dalla quale è impossibile uscire se si pret end e di farlo ai danni dell’altro. Il tema del G20 2021, non a caso, è “ People, planet, prosperity” : una formula che esprime come i destini dei popoli possano essere interlacciati non solo nella fulminea propagazione d i un virus, ma anche nello sviluppo di so luzioni di sostenibilità ambientale, lot ta alla povertà, equità sociale e diritti universali. Il 29 giugno 2021 si sv olge a Matera l’incontro tra i ministri degli esteri dei paesi che compongono il G20. Per tale im portante occasione la c ittà d i Matera ha immaginato d i dotar si di una vera occasione di “rammendo sociale” che consiste tanto nell’opportunità di richiamare la cittadinanza intorno alla fruizione di uno spazio pubblico d i eccezionale prestigio, quanto di por re le basi per il racconto di questo territ orio in una prospettiva mondiale favorevole alla relazionalità, quanto, ancora, di ritagliarsi un momento per ripercorrere ed elaborare i tanti temi che il tra uma collettivo h a rimosso dalla sfera della coscienza soc iale. “Strangers and strangeness”, r eali zzata da Porta CÅ“li Foundation e curata da Donato Faruolo, è una doppia mostra di reportage di fotografia in Basilicata interconnessa con una doppia installazione architettoni ca sulle forme delle liturgie sociali in epoca di distanziamento tra i corpi. Ent rambe le vicende raccontano di modalità di superamento del senso di estraneità : la fotografia di reportage come strumento utilizzato dallo sguardo fotografico per penetrare ne lle maglie di una società che gli è es tra nea e riportare a beneficio collettivo l a singolarità di una densa esperienza relazionale; l’architettura e il design delle relazioni nello spazio pubblico come strumenti per portare a un grado di consapevolezza sup eriore la nostra presenza nei luoghi d ell a condivisione civile attraverso la crit icizzazione intelligente e pregnante dei segni del divieto e del distanziamento. Per la fotografia proponiamo in mostra due progetti fotografici che tra affinità e vertiginos e divergenze racconteranno di come è c amb iata la società lucana dal dopoguerra a oggi e di come con essa siano cambiati gli strumenti linguistici adoperati per un racconto di tale ambizione. Il Centro di documentazione Rocco Scotellaro del Comune di Tricar ico contribuisce all’iniziativa con il fo ndo del più grande fotografo del Novecen to, Henri Cartier - Bresson : vero monumento della storia lucana recente, sviluppato in due fasi negli anni ’50 e negli anni ’70, il reportage attraversa gli eventi epocali che h anno plasmato la Basilicata in quegli ann i, tra Riforma agraria, campagne vaccina li, sfollamento dei Sassi di Matera e infrastrutturazione e industrializzazione del territorio: ventisei fotografie sul tramonto di quell’atavica civiltà contadina la cui capi tale Carlo Levi aveva posto a Matera. Una fotografia alimentata da uno sguardo la ico e lieve sulla scorta etnografica, quando la Basilicata era la terra dell’incognita da scandagliare. Al lato opposto di questa parabola, dopo la Capitale europea della cult ura 2019 a Matera che ha offerto una v olt a per tutte un’immagine della regione pe r gli immaginari globali, si pone “Tarsus”, il lavoro che il fotografo Eli Dijkers ha prodotto in una residenza artistica in Basilicata nel 2018 con Porta CÅ“li Foundation. Il suo racconto, in cento immagini, attra ver sa i generi fotografici e dismette quals iasi tentazione antropologica. Non declama più al mondo, non illustra più perché tutti vedano e sappiano, ma racconta sottilmente le contraddizioni e le incertezze di qualcosa che, con un termine abusato, potremmo ch iamare “resilienza”, ma che non prescind e dal tono vero e malinconico del “malgrado”, secondo una riconfigurazione tutta contemporanea del tema delle vite periferiche. Entrambi i progetti pongono al centro l’esperie nza del fotografare come fondamentale mom ento di lettura delle possibilità di una relazione con un contesto sociale “strano/estraneo” offrendoci momenti edificanti di riflessione su ciò che siamo e su come ci rappresentiamo a partire dall’accettazione dell a fecondità del momento del disturbant e. Per l’architettura e il design delle re lazioni nello spazio urbano abbiamo chiamato a convegno nello spazio espositivo perché diventassero occasione di riflessione due esperienze di capitale interesse nell’ambito d ella sperimentazione sul tema del divi eto e dell’interdizione dello spazio pubbli co in epoca pandemica. Gli studi Volumezero architecture and landscape (Potenza) e Osa Architettura e Paesaggio (Roma) da una parte e Caret Studio (Firenze) dall’altra present eranno due riedizioni aggiornate e app rof ondite, appositamente studiate per Mater a, di due importanti riflessioni compiute nel 2020 in piena pandemia. Volumezero e Osa presentano “ Love is in the air” : a partire da “Meno” , pensato per la fruizione fluida e critica di uno spazio industriale rico nve rtito temporaneamente alle funzioni dell e arti performative per Città delle 100 scale festival , sviluppano un progetto che pone al centro un’immagine altamente simbolica dell’aria, un fluido che, dopo essere stato v isto come veicolo di propagazione del vir us, sarà interpretato nella sua virtù di veicolo di vita, trasportatore di spore vegetali. Dall’altra il progetto “StoDistante” di Caret Studio (Firenze) commissionato dal Comune di Vicchio , in Mugello: un episodio ormai paradigmatico e internazionalmen te riconosciuto in cui le forme del divieto divengono anche forme della possibilità, attraverso ​ un’elaborazione formale che consente di esplorare le incognite che si nascondono nella familiarità dello spazio pubblico. In questo frangente Caret Studio ne ri pro pone una versione che ragiona sul mutame nto delle liturgie sociali, applicato alle liturgie del G20. Entrambe le esperienze ragionano sulla suggestione che le griglie che oggi utilizziamo per distanziarci nello spaz io che conosciamo siano in qualche mis ura paradossalmente affini alle griglie che il geografo Gerardo Mercatore sviluppava nel Rinascimento (dopo la terribile peste del Trecento) per avvicinare i popoli nello spazio incognito del globo, in una relazione fu nzionale tra “ p eople, planet e prosper ity ”.

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