Apportate alcune variazioni alla perimetrazione del territorio comunale
di Michele Traficante
Il Consiglio Comunale di Rionero in Vulture, nella seduta dello scorso 22 giugno, ha deliberato, all’unanimità, l’adesione all’istituzione del Parco Naturale Regionale del Vulture ed approvato la bozza del disegno di legge regionale, nonché, a maggioranza, la perimetrazione dell'istituendo parco.
All’istituendo Parco del Vulture farebbero parte nove comuni dell’area nord della Basilicata (Atella, Barile,
“Dopo un’ampia consultazione pubblica di cittadini, si legge in una nota del Comune, associazioni ed operatori, l’Amministrazione, convinta che una larga condivisione popolare e la riduzione dei disagi siano condizioni imprescindibili per il buon funzionamento dell'istituendo Parco, ha rivisto le iniziali ipotesi di perimetrazione, accogliendo alcune delle modifiche suggerite dai cittadini e, in particolare, dagli agricoltori operanti nell'area di Monticchio.
Infatti, in sede di revisione dell’originale mappa riguardante il comune di Rionero del Parco del Vulture, una porzione dell’area di Monticchio originariamente ricompresa nel perimetro del Parco, segnatamente quella esterna alla ZSC/ZPS “Monte Vulture” ma interna al Piano Paesistico di area vasta, è stata individuata quale “area contigua” (ovvero area di pre-parco) per garantire il collegamento ecologico tra l’istituendo Parco e la riserva naturale di Grotticelle e, al contempo, tutelare quella porzione di territorio da “insidie” già in parte annunciate. Nell'ottica di una quanto più proficua canalizzazione dei fondi comunitari in programmazione, inoltre, l'attuale perimetrazione del Parco si è estesa fino a ricomprendere i centri urbani rurali di Monticchio Bagni, Sgarroni e San Vito, l’area delle sorgenti delle acque minerali, l’area archeologica di Torre degli Embrici, Villa Granata, il parco delle cantine sito in prossimità della Scuola Media “M. Granata” ed i palazzi gentilizi del centro storico di Rionero.
Certo la definizione della perimetrazione del territorio da includere nel Parco del Vulture, non è stata del tutto “pacifica”, nel senso che non sono mancate perplessità, se non addirittura contrarietà. Negli ultimi giorni a Rionero si è assistito ad una vera “guerra” di manifesti fra posizioni contrarie ( pro il Parco e contro il Parco), non sottacendo le accese polemiche da parte di alcune associazioni, movimenti e forze politiche determinate, forse e senza forze, dall’imminente campagna elettorale ( prossimo anno) per il rinnovo del consiglio comunale. Ha fatto scalpore la spaccatura in seno alla maggioranza che amministra il Comune di Rionero, tanto che nel consiglio comunale del 6 giugno scorso non si è riusciti in sede di votazione a deliberare l’adesione secondo il piano originario al costituendo Parco naturale regionale del Vulture , poiché sette furono a favore (Realtà Italia, Psi, Gruppo Pd, il consigliere Spadola di Indipendenti Riformisti e il consigliere Pietragalla), e sette contro ( Sel, Comunisti Italiani, Popolari Uniti e D’Angelo). Sono seguite polemiche accese, distingui e accuse velate che hanno tenuto in un certo qual modo in fibrillazione l’intera comunità rionerese. Nel corso dell’incontro - confronto con cittadini ed associazioni del 20 giugno scorso, tenutosi presso il Centro Sociale “Pasquale Sacco” e che ha preceduto il Consiglio comunale del 22 giugno, sono emerse diverse posizioni, distingui e poste all’attenzione del sindaco Antonio Placido, anche nelle sue vesti di parlamentare, alcune richieste da sottoporre nell’incontro presso la Regione Basilicata, fra cui, la ridefinizione dei vincoli del Parco e, soprattutto, che esso sia a costo zero.
In coerenza con le sue storiche posizioni, fanno sapere dall’Amministrazione comunale con il programma elettorale e con quanto sostenuto nei comunicati stampa e nelle sedute della Conferenza di Servizio, smentendo con i fatti quanti nelle scorse settimane hanno strumentalmente diffuso notizie false, l’Amministrazione ha perciò aderito all’istituzione del Parco, nella convinzione che esso potrà rappresentare un prezioso strumento per perseguire concretamente l’obiettivo di tutela del pregiato patrimonio naturalistico, storico e culturale del Vulture, ma soprattutto per promuovere un autentico sviluppo economico e sociale dell’intera area.
All’istituendo Parco del Vulture dovrebbero far parte nove comuni dell’area nord della Basilicata ( Atella, Barile, Ginestra, Melfi, Rapolla, Rionero, Ripacandadida, Ruvo del Monte, San Fele con tutto o parte del loro territorio comunale) con una superficie di 469,50 Km, pari a 46.950 ettari.
Il Parco Naturale Regionale del Vulture, secondo quanto previsto dalla Legge regionale istitutiva 28/94, avrà specifiche finalità: tutelare e conservare le caratteristiche naturali, ambientali, paesaggistiche, storico-archeologiche e paleontologiche del territorio, con particolare riferimento all’emergenza ambientale, geomorfologia e idrogeologica costituita dai laghi vulcanici di Monticchio e dal Monte Vulture; proteggere le specie animali e vegetali autoctone (la farfalla Bramea, ad esempio, e la faggeta di Monticchio unica in Europa al di sotto dei 600 metri); organizzare il territorio per la fruizione di un’utenza ampliata (disabili, anziani, bambini) per finalità culturali, scientifiche, didattiche, turistiche e ricreative; promuovere la ricerca scientifica; salvaguardare e valorizzare i centri storici e i nuclei rurali; contrastare fenomeni di dissesto idrogeologico; promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti e razionalizzare l’uso delle risorse disponibili (suolo, sottosuolo, acqua, patrimonio agro-silvo-pastorale, paesaggio). Ma, soprattutto, si chiedono le popolazioni del Vulture Alto Bradano, il Parco metterà l’intera area al riparo dalle minacciate trivellazioni petrolifere?
Sarà così e quando? Speriamo di sì e al più presto.
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