27 DICEMBRE 2024 ore 18:00
Libri, musica e cibo nel borgo vuole affermarsi non solo come attesa manifestazione culturale, ma anche come valido strumento di promozione di un turismo alternativo legato alla proposta di particolari eventi in contesti di singolare fascino.
Uno speciale appuntamento capace di dare un’immagine innovativa dei nostri territori e di cambiare in meglio la percezione, sovente riduttiva, che di essi si ha all’esterno; un evento singolare con il quale la Regione Basilicata ed il Comune di Rotonda possono inserirsi in un circuito internazionale di turismo culturale alternativo e attrarre visitatori da tutto il mondo.
La Pollino Work s.r.l. presenterà nel 2024 la prima edizione della rassegna perseguendo alcuni obiettivi fondamentali:
Inquadramento geografico
Libri, musica e cibo nel borgo coinvolge i Comuni legati al Parco del Pollino e alla cultura naturalistica e paesaggistica; nasce con l’obiettivo di contribuire alla restituzione di un ruolo di centralità a questi territori (oggi identificati come aree di forte precarietà economica segnate da spopolamento e impoverimento di capitale umano) che con la ricchezza delle loro identità culturali ed enogastronomiche, storie di lotte, sofferenza e conquiste di uomini, donne e bambini, sono stati protagonisti dello sviluppo economico, sociale e culturale della Basilicata. La rassegna ha l’ambizione di richiamare in questi luoghi suggestivi, spesso trascurati dalle rotte dello spettacolo, non solo semplici vacanzieri attratti dalla montagna ma anche coloro che sono alla ricerca del benessere psico-fisico personale e della formazione culturale.
La rassegna vuole essere protagonista di una ripresa affidata a un’economia basata sullo scambio turistico, sociale, economico, che ha come filo conduttore la cultura.
A tale scopo, accanto ai consueti calendari di eventi, si proporranno:
Seminari di Musica; Canto e Danza Popolare; Percorsi turistici e naturalistici nei siti principali geositi in luoghi di straordinario fascino ambientale, durante i quali possono essere realizzati concerti o altri eventi culturali di grande suggestione.
Il territorio
Il borgo di Rotonda è sito nel cuore della Valle del Lao-Mercure, un antico bacino fluvio-lacustre, che da sempre ha accolto e protetto insediamenti urbani, oltre a una variegatissima presenza autoctona di flora e fauna. Il Borgo si sviluppa proprio al centro della Valle ed è protetto da una catena di monti che contribuisce a creare un panorama suggestivo ammirabile dal suo caratteristico centro storico.
Rotonda ospita la sede del Parco Nazionale del Pollino, che con i suoi 196.000 ettari detiene il record di area protetta più estesa d’Italia.
Il sito è stato inoltre recentemente riqualificato come Global UNESCO Geo-Park e ritenuto dagli esperti fra i più interessanti e unici del Pianeta.
All’interno del Parco, nel 2017 viene riconosciuta la presenza di una rarissima “Faggeta Vetusta”, una zona di rifugio di alberi centenari che hanno avuto la capacità di adattarsi ai cambiamenti climatici, dall’ultima Era Glaciale ad oggi. Emblema del Parco è invece un’altra spece arborea dal valore e inestimabile, il Pino Loricato.
Questa specie prende il nome dalla lorica che un tempo fungeva da protezione per i soldati romani, ma la sua genesi è molto più antica, questo albero è infatti considerato un relitto delle antiche foreste del Terziario, praticamente un fossile vivente.
Altri tesori storici del territorio di Rotonda, sono conservati al Mugepa, il museo archeologico, paleontologico e geologico di questo antico borgo.
Le sue sale sono sempre ottimizzate per offrire le più moderne tecniche di fruizione e condivisione della storia e del suo valore e conservano esemplari pressoché integri della fauna pleistocenica della Valle. Fra i reperti, un fossile di Palaeoloxodonantiquus, una specie estinta di elefante antico.
Aggregazione sociale
La manifestazione, con il suo carattere, si pone come più immediato obiettivo quello di offrire opportunità di svago e partecipazione, di creare occasione di incontro, condivisione e scambio all’interno e tra le diverse comunità.
Ogni evento, con la sua capacità di richiamare un pubblico numeroso e diversificato, diventa momento di arricchimento culturale, umano e sociale dove le comunità rispondono alle proposte con crescente partecipazione e coinvolgimento.
Educazione musicale e sociale
Con la sua attenzione prevalentemente rivolta verso la musica di matrice popolare, la rassegna punta alla riscoperta di una musica spesso non conosciuta, soprattutto dalle giovani generazioni.
Essa propone artisti di grande levatura, protagonisti di ricerca, studio e sperimentazione che offrono la chiave per una visione colta di un genere, quello della musica popolare, solitamente relegato tra i minori.
Il termine popolare, al quale si attribuisce per lo più un’accezione negativa, acquisisce qui importanza e valore: la musica popolare diventa raffinata espressione dei sentimenti e della vita, nella quale lo spettatore di qualsiasi età o estrazione culturale può immedesimarsi e riconoscersi.
Libri, musica e cibo nel borgo predilige questo genere musicale in quanto voce dei popoli, occasione di conoscenza e integrazione.
Attraverso questa espressione artistica che si caratterizza per immediatezza comunicativa carica di emozioni e passioni, intende educare alla profondità del sentire, all’empatia, alla vicinanza, alla comprensione, alla semplicità.
Alla vera bellezza che trascenda i canoni imposti da consumismo e globalizzazione e si traduca in rispetto per l’uomo, l’ambiente e tutta la natura; al valore della memoria come insegnamento per il futuro.
Identità, confronto, omologazione
La musica proposta, per la sua caratteristica di espressione dell’anima dei popoli, diventa veicolo di conoscenza e strumento contro l’omologazione dei gusti e delle coscienze. Gli eventi proposti intendono stimolare: alla riscoperta delle radici linguistiche, storiche e culturali per una più sana comprensione di una realtà complessa quale quella attuale; alla formazione di una più solida coscienza identitaria; alla valorizzazione delle diversità quale valore aggiunto di umanità e indispensabile punto di partenza per la costruzione di nuova ricchezza economica; a un confronto umano e sociale più proficuo con culture differenti a partire dalle proprie forze e peculiarità; a una maggiore comprensione e accettazione dell’altro nella nostra società multietnica,
Per la sua caratteristica di centralità nel Parco del Pollino e per la straordinarietà del suo patrimonio linguistico, musicale, storico, culturale e ambientale, la Basilicata e Rotonda sono sempre state oggetto di particolare attenzione da parte di storici, antropologi, archeologi e linguisti provenienti da ogni dove.
Un patrimonio unico che costituisce un fortissimo richiamo anche per il variegato mondo di viaggiatori attratti dal connubio vacanze e cultura.
Libri, musica e cibo nel borgo, che inizia il prossimo 27 dicembre, intende favorire la destagionalizzazione del turismo richiamando visitatori nei mesi solitamente non preferiti come periodo di vacanza.
Punta, inoltre, al massimo coinvolgimento delle comunità da essa interessate, come fruitrici di eventi culturali e fornitrici di servizi nei settori commerciale e turistico-ricettivo.
Benessere psicofisico personale, salute
Libri, musica e cibo nel borgo, vuole diventare essere polo di attrazione anche per coloro che sono alla ricerca del benessere psicofisico.
A partire dai prossimi appuntamenti saranno realizzati
Percorsi turistici e naturalistici nei geositi nell’area del Parco del Pollino con l’ausilio di guide professionali dove i visitatori potranno immergersi nella storia legata a questi luoghi e beneficiare di salutari escursioni in ambienti naturali di assoluta suggestione.
Ambiente
Libri, Musica e Cibo nel Borgo non trascura l’attenzione verso il nostro prezioso patrimonio
naturale: gli eventi culturali sono realizzati nei siti di maggior interesse storico e naturalistico nel rispetto del minimo impatto ambientale, che è principio guida della rassegna.
PROGRAMMA PREVISTO
Libri, Musica e Cibo nel Borgo, per questa prima edizione ha previsto per il prossimo 27 dicembre un evento culturale con artisti di grande levatura attraverso la musica, la storia e l’arte culinaria.
Presentazione del volume “Il tarantismo mediterraneo” di Vincenzo Santoro
VINCENZO SANTORO nato ad Alessano (Lecce) il primo febbraio 1970.
Per ragioni di lavoro,vivo a Roma, nel rione di Testaccio, in via Mastro Giorgio 8. In alcuni periodi però posso trovarminella mia casa alessanese, in via Micocci 11.
Rappresenta l’ANCI in diversi organismi istituzionali nell’ambito del Ministero della Cultura. Sempre per conto di Anci collabora col Centro per il libro del Mic nell’attuazione delle misure del programma Città che legge, sono componente della Commissione incaricata di predisporre una proposta al Parlamento di nuova Legge sul libro (dal giugno 2021) , componente del direttivo dell’Associazione Mecenate 90 e del Comitato tecnico consultivo per le minoranze linguistiche – L. 482/99 (dal 2006) istituito presso il Dipartimento per gli Affari Regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel settembre 2021è stato nominato nel Comitato Scientifico istituito dal Mic per definire le modalità attuative della misura prevista dal Pnrr a favore dei “Parchi e giardini storici”, e da aprile 2022 prende parte alla Commissione di valutazione del Bando Borghi Pnrr Linea B, istituita presso il Mic.
IL TARANTISMO MEDITERRANEO
A sessant’anni dalla pubblicazione della Terra del rimorso, celebre monografia che Ernesto de Martino dedicò al fenomeno, nel confronto con le acquisizioni delle ricerche più recenti, il volume intende tracciare i confini di una cartografia storica del tarantismo mediterraneo, perché è proprio sulle rive di questo mare antico, e in particolare sulle sponde occidentali, che tale “istituto culturale” sembra avere la sua prevalente area di diffusione, secondo un movimento che si realizza a partire dal XVII secolo, coinvolgendo, dalle origini pugliesi, tutto il Sud d’Italia, le grandi Isole e la Spagna.
Un viaggio affascinante lungo le coste di un mare che si conferma elemento di connessione
e propagazione di culture.
Una rete rituale mediterranea che dal tarantismo eclettico delle fonti antiche giunge alla formazione di uno stereotipo etnico, attraversando l’esteso interesse che il morso della tarantola e i suoi effetti sorprendenti hanno suscitato e continuano a produrre: particolare ed esemplare caso della risposta dell’uomo ai continui accidenti che la natura gli procura.
Fabio Campoli, classe 1971,nasce chef per poi intraprendere un percorso parallelo non convenzionale, che lo porta a perfezionare la sua professionalità ed arte gastronomica passando dall’intrattenimento e l’informazione pubblica televisiva al food design per il cinema, l’organizzazione e la cura di grandi eventi, le attività di docenza, quelle editoriali e ancora molte altre legate alla consulenza su misura per il mondo della ristorazione.
Oggi è titolare della sua azienda Azioni Gastronomiche, nonchè direttore editoriale della testata giornalistica online Promotori Di Gusto (prodigus.it) e dei progetti Club Academy e Facile Con Gusto.
Contenuti presentazione Libri, Musica e Cibo nel Borgo – Rotonda 27 dicembre 2024
Parte a cura di Fabio Campoli / Azioni Gastronomiche
Tarantismo (anche) in cucina: Tradizione, Passione e Ritmi Gustativi
In un'epoca dove il cibo è sempre più espressione culturale e identitaria, possiamo pensare alla preparazione e al consumo dei piatti come ad un rito catartico, capace di risvegliare i sensi e liberare l'anima dai "veleni" quotidiani. Come nella pizzica, dove i ritmi incalzanti spingono il corpo a un'esperienza trascendente, anche nella cucina tarantata troviamo sapori intensi, ingredienti vibranti e un approccio che va oltre la mera soddisfazione alimentare. Tra prodotti tipici locali, sapori speziati e abbinamenti a contrasto, presso la Trattoria Braceria ‘A Rimissa sarà possibile degustare uno speciale menu a tema ideato dallo chef Fabio Campoli e Azioni Gastronomiche, per risvegliare
l'anima ei sensi con buon gusto.
Fabio Campoli
“C’è chi insegue le stelle: io, nel frattempo, ho cambiato il modo di pensare e fare cucina” Parola di Fabio Campoli, chef imprenditore che da oltre vent’anni ha creduto e investito in un nuovo mestiere da vivere dentro e oltre la cucina.
Volto rinomato a livello nazionale ed internazionale, consulente e docente, nonché tra i rari professionisti italiani del food design su misura per l’industria cinematografica, la sua filosofia a tavola, nel lavoro e nella vita si riassume nell’attenzione verso le buone cose, in una logica in cui la cucina non viene vissuta come un fine, ma come mezzo per trasmettere emozioni e tramandare storia e cultura.
Forte della sua esperienza messa al servizio dei principali canali televisivi nazionali dal 1998, Fabio Campoli è oggi un affermato professionista che offre servizi su misura per il mondo della ristorazione, dellaconsulenza, degli eventi, della comunicazione e della promozione attraverso la sua azienda AzioniGastronomiche.
Dal 2018 è direttore editoriale della testata giornalistica online Promotori Di Gusto (prodigus.it), nonché coinvolto in prima persona nei progetti Club Academy (piattaforma online di formazione di cucina e pasticceria) e Facile Con Gusto (rivista mensile di cucina).
Azioni Gastronomiche
Azioni Gastronomiche è l’azienda di servizi “dentro e oltre la cucina” offerti da Fabio Campoli ed il suo staff professionale. Da oltre vent’anni assistiamo le aziende nello sviluppo dei progetti di turismo enogastronomico e non solo, proponendo la costruzione di percorsi condivisi che guidino alla massima valorizzazione ed espressione in tavola dei prodotti tipici locali.
Organizziamo ecuriamo la realizzazione di eventi e cooking show, formiamo il personale nel modo migliore per agire e per raccontare il territorio e le sue bontà alla clientela, promuoviamo la cultura del cibo attraverso articoli d’approfondimento, percorsi turistici e food experience attraverso la testata online ufficiale Promotori Di Gusto (www.prodigus.it).
Culture e Tradizioni Musicali Calabro Lucane
Totarella è il nome attribuito dalle genti del Pollino all'oboe popolare, strumento che accompagna abitualmente la zampogna a chiave. In altri posti è chiamata ciaramella, trummetë o pipita.
Il suo suono è acuto, è come un grido che irrompe nell'aria a risvegliare nelle nostre coscienze un'identità culturale sopita, ma mai rimossa.
La scelta del nome, come succede spesso può capitare per caso, ma si dimostra comunque elettiva di uno strumento così fortemente caratterizzante la nostra musica.
Il gruppo nasce dall'incontro di differenti esperienze da parte di musicisti provenienti da posti confinanti, ma con percorsi autonomi fino alla condivisione e alla fusione in un unico progetto culturale e musicale.
Infatti, la nostra musica viaggia a cavallo tra la tradizione calabrese e quella lucana: unisce musicisti di Terranova di Pollino (Pz), Alessandria del Carretto e Canna (Cs).
Il repertorio nasce da un lavoro di ricerca e raccolta dei pezzi della tradizione, ma soprattutto dall'esperienza di vita che ha portato a raccogliere direttamente,senza filtraggi accademici, l'eredità musicale pastorale e contadina naturalmente trasmessa dalla generazione che ci ha preceduti, non trascurando in alcuni brani le suggestioni e i ritmi della musica mediterranea.
Esempio ne sono la figura di Carmine Salamone, Leonardo Lanza e di altri anziani suonatori e costruttori, che ci hanno affidato un sapere e una memoria antica, che, in questo periodo di commercializzazione e di perdita di identità, ci richiamano fortemente al senso di appartenenza e di radici culturali.
I "Totarella" sono un gruppo musicale dell'area del Pollino, composto da musicisti che hanno condiviso un unico progetto culturale e musicale: unire la tradizione calabrese e quella lucana.
Il repertorio, gli arrangiamenti, i testi, non sono mai frutto di banali operazioni folcloristiche, ma derivano da un minuzioso e sapiente lavoro di ricerca sul campo e dall'esperienza musicale di vita, che li ha portati a raccogliere, senza filtraggi accademici o etnomusicologici, l'eredità musicale pastorale e contadina trasmessa dalla generazione che li ha preceduti.
I Totarella, infatti, devono molta della sua "sapienza" a veri e propri giganti della musica popolare del Pollino: Carmine Salamone, Leonardo Lanza e tanti altri anziani suonatori e costruttori di zampogne, che hanno affidato - a questi giovani musicisti - l'eredità musicale di quei posti meravigliosi.
Evento sponsorizzato, prodotto e organizzato da Bruno Events
A Rotonda, piccolo borgo immerso nelle bellezze del Parco Nazionale del Pollino, nasce “Pollino
Experience” progetto di narrazione e promozione territoriale ideato e realizzato dall’imprenditore rotondese Franco Bruno.
Fulcro del progetto è “Il Borgo Ospitale: albergo diffuso costituito da antiche abitazioni del centro storico restaurate e trasformate in dimore per turisti.
Un esempio di resilienza e di rigenerazione urbana il cui obiettivo è quello di mettere in rete le eccellenze locali e offrire ai graditi ospiti una vasta gamma di esperienze.
Pollino Experience si divide in quattro macro aree:
Food, construtture ristorative che sposano l’enogastronomica come “A Rimissa”, “Zio Franklin”, “Birreria del Corso” e “Antica Pasticceria Da’Chiazza” ed ancora vi è la possibilità di acquistare direttamente i prodotti delle 2 DOP (la Melanzana Rossa di Rotonda ed il Fagiolo Bianco di Rotonda) da “Officine La Rossa” prodotte da “Il Pollino a Tavola”;
Hospitality, in connessione con l’Albergo Diffuso “Il Borgo Ospitale”, “Rifugio Fasanelli” e
“Rifugio La Principessa”;
Wellness, attraverso servizi benessere offerti da “Eufrasia Wellness& Spa” e “Beauty Place”;
Nature, con esperienze dirette a contatto con la natura e l’ambientepromosse da: “Hitinero – Bike.
Tour. Events & Experience”, “Rifugio Fasanelli”, e “Rifugio La Principessa”.
Pollino Experience mette in rete il meglio del locale per offrire esperienze da vivere in prima
persona. Si rivolge ad un’ampia utenza: dalle Agenzie ai Tour Operator senza dimenticare i singoli turistia cui offre diverse sfumature di turismo partendo da quello lento, sostenibile ed esperienziale che caratterizza l’intera valle del Mercure.
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