Dal laboratorio Unibas "Prove Materiali e Strutture" le tecniche innovative per la protezione dal sisma
A Potenza un seminario sull’isolamento degli edifici, “testato” sisma 1980
Anche gli edifici meno recenti possono essere
messi al sicuro dai terremoti, riducendo in maniera significativa i danni delle
scosse attraverso “l’isolamento alla base", un particolare sistema
costituito da dispositivi posizionati nel basamento degli stabili in grado di
disperdere l'energia prodotta dalle scosse, o con il sistema “Pres-Lam”,
utilizzando il legno e i collegamenti tra le travi e le colonne per aumentare
la resistenza degli stabili.
Sono alcune delle attività di ricerca condotte
nell’Università della Basilicata, nel laboratorio "Prove Materiali e
Strutture" (SisLab) della Scuola d’Ingegneria, diretto dal prof. Felice
Carlo Ponzo, che fa parte del Consorzio "Reluis" (Rete dei laboratori
universitari di Ingegneria sismica): in Italia, accanto alla Basilicata, la Rete è composta dai centri di Napoli, Trento e Pavia.
Il laboratorio dell’Ateneo lucano è uno dei
pochi in Europa a disporre di strumentazioni in grado di studiare “in situ” e poi
di valutare l’impatto del sisma, sperimentando tecniche innovative: alcuni
“modelli” sono stati utilizzati, ad esempio, per la valutazione delle
vulnerabilità sismica dell'Accademia della Guardia di Finanza dell'Aquila - che
ha poi ospitato i membri del G8 dopo il sisma del 2009 - e per la messa in
sicurezza di numerosi edifici pubblici in tutto il Paese, tra cui molte scuole.
Nel corso del seminario internazionale "Edifici
multipiano in legno lamellare" che si è svolto oggi, a Potenza, è stato
descritto il sistema “Pres-Lam” - utilizzando legno lamellare e collegamenti
trave-colonna realizzati con la tecnica della post-tensione, che garantiscono
elevate prestazioni in termini di resistenza sismica e di dissipazione
dell’energia – “testato” nel laboratorio dell’Università attraverso un modello sperimentale
costituito da un edificio a tre piani in scala. Oggi, nel laboratorio, il sistema “Pres-Lam” è stato “testato” con una
scossa identica, in scala, a quella del sisma dell’Irpinia e della Basilicata
del 1980: l’edificio non ha subito alcun danno. Lo studio fa parte di una
campagna sperimentale nata dalla collaborazione tra Università della Basilicata
e Università di Canterbury, con il patrocinio di FederLegnoArredo srl (FLA,
Italia) e di Structural Timber Innovation Company (STIC, New Zealand). I video
e le foto delle prove e del seminario sono disponibili sul sito dell’Ateneo
(www.unibas.it).
I ricercatori dell’Unibas stanno anche lavorando
su un sistema di sensori che, disposti in diversi punti di un fabbricato, sono
in grado di comunicare a soccorritori e studiosi il danno prodotto alle
strutture. Tutte queste tecniche sono state anche presentate in Giappone, nel
Surugadai Campus di Meiji University di Tokyo e nell’Imadegawa Campus di
Doshisha University di Kyoto, nel corso di una fiera organizzata dall’Istituto
Campus France e dall’Istituto Culturale Italiano di Tokio, a cui hanno aderito
60 fra i più prestigiosi Atenei di dieci Paesi europei. L’evento ha avuto come
principale obiettivo quello di incentivare l’internazionalizzazione dei nostri istituti
scientifici, promuovendo la ricerca e la didattica svolta in Europa al fine di
attrarre utenti dall’estremo oriente.
Nel corso della manifestazione, oltre alle principali attrattive culturali e scientifiche offerte dall’Ateneo lucano, è stato mostrato agli studenti e ai rappresentanti delle istituzioni politiche e scientifiche nipponiche lo stato della ricerca dell'Unibas nel settore dell’Ingegneria sismica. "Molto interesse hanno suscitato - ha detto il prof. Ponzo - le moderne tecniche per la protezione sismica e per il monitoraggio delle strutture sviluppate dal nostro Laboratorio". Il "team" lucano, composto anche dai dott. Domenico Nigro, Antonello Mossucca e Pasqualino Martinelli, "ha posto le basi per avviare - ha aggiunto Ponzo - rapporti di collaborazione con le principali università giapponesi e ha mostrato un modello sperimentale di monitoraggio sismico appositamente predisposto e realizzato a fini didattici, con il quale gli studenti giapponesi hanno potuto toccare con mano l’importanza delle nuove tecnologie di protezione sismica".
Nel corso della manifestazione, oltre alle principali attrattive culturali e scientifiche offerte dall’Ateneo lucano, è stato mostrato agli studenti e ai rappresentanti delle istituzioni politiche e scientifiche nipponiche lo stato della ricerca dell'Unibas nel settore dell’Ingegneria sismica. "Molto interesse hanno suscitato - ha detto il prof. Ponzo - le moderne tecniche per la protezione sismica e per il monitoraggio delle strutture sviluppate dal nostro Laboratorio". Il "team" lucano, composto anche dai dott. Domenico Nigro, Antonello Mossucca e Pasqualino Martinelli, "ha posto le basi per avviare - ha aggiunto Ponzo - rapporti di collaborazione con le principali università giapponesi e ha mostrato un modello sperimentale di monitoraggio sismico appositamente predisposto e realizzato a fini didattici, con il quale gli studenti giapponesi hanno potuto toccare con mano l’importanza delle nuove tecnologie di protezione sismica".
Il laboratorio è suddiviso in due settori: uno
per le prove dei materiali e per le prove delle strutture. Nel primo si
svolgono le prove sui materiali tradizionali e su materiali di tipo innovativo.
Nel secondo, invece, si eseguono prove dinamiche e pseudodinamiche su strutture
o elementi di strutture. I ricercatori possono, in questo modo, verificare la
resistenza di molti materiali (acciaio, calcestruzzo, muratura, legno), prove
su tavola vibrante, rilievi geometrici e di isolamento sismico e dissipazione
di energia.
Sul sito internet dell’Unibas la
scheda informativa completa:
http://portale.unibas.it/site/home/comunicati-stampa/articolo1779.html
LINK per foto, video e materiale
informativo:
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