“E' possibile recuperare il tempo perduto per l'istituzione
della Zona Franca Val d'Agri-Sauro”: è il commento del Csail affidato al
presidente Filippo Massaro alle conclusioni del convegno che si è tenuto a
Roma, presso il Ministero Affari Regionali con il titolare del dicastero Maria
Carmela Lanzetta, sul tema “Le zone franche come politica di sviluppo del
Mezzogiorno”.
“Più che sulle parole del
prof. Aldo Berlinguer, Ordinario nell’Università di Cagliari ed Assessore
regionale, che nel suo libro, scritto con il prof. Salvatore Cherchi, non
a caso preferisce parlare di mito e
preconcetti in merito alle Zone franche oltre che usare ovvietà (“Le zone
franche, per essere valide, devono scontare le caratteristiche del territorio”)
– dice Massaro – contiamo sull'impegno ribadito
dall'europarlamentare Gianni Pittella che si è rivolto direttamente al
presidente Juncker chiedendo di usare al meglio le aree di compensazione, che
non a caso non definisce aree di svantaggio. Bisogna dunque sostenere tutti
insieme la pressione affinche’ possa operare al meglio il piano Ue da 300
miliardi di euro, strumento capace di rialimentare il mercato europeo, bloccato
da un settennato politico di austerità”. Quella Zfu è infatti una misura molto importante
soprattutto in termini di sostegno alle imprese che in Val d'Agri possono
trovare già il gas e l'acqua gratuiti. In ogni caso l'interesse del ministro
per le zone franche urbane è motivo di grande soddisfazione per favorire la
ripresa dell’ economia, il lavoro e il benessere sociale. La Zona franca che intendiamo noi del Csail dagli anni
settanta attraverso la nostra iniziativa che ha raccolto l'adesione di oltre
30mila cittadini e di decine di consigli comunali – precisa Massaro - deve contenere tutti i
benefici anche di natura fiscale, altrimenti non riusciamo a capire per quali
motivi gruppi o singoli industriali dovrebbero pensare di venire a produrre in
Val d’Agri. E non si sottovaluti che tra gli elementi che appesantiscono il
fattore competitività dell’industria italiana ci sono propri i costi aziendali
con al primo posto energia ed acqua a cui si aggiunge la carenza
infrastrutturale che rende più alta la spesa per il trasporto merci e prodotti.
Solo attraverso distretti con un regime no tax e burocrazia zero, come sostiene
l’europarlamentare Pittella, e noi – conclude Massaro -
aggiungiamo con costi energetici
( metano, gasolio, benzina, elettricità) e dell’acqua più bassi,
agevolazioni fiscali, possiamo sperare di attrarre capitali nazionali ed
esteri, arrestando cosi' il processo di desertificazione industriale denunciato
dalla Svimez”.
Filippo Massaro,Csail - Indignati Lucani
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