Per
garantire una pesca sostenibile lungo la costa metapontina, attraverso il
potenziamento di approdi-punti di sbarco e la promozione del protagonismo e
dell’associazionismo dei pescatori, oltre alle operazioni contro la pesca non
autorizzata,
come quellaavvenuta in questi giorni da parte della Guardia di
Finanza, soprattutto a salvaguardia del patrimonio ittico e del novellame, è
necessario accrescere interventi e spesa della Regione. E’ il parere del
consigliere regionale di Forza Italia Paolo Castelluccio secondo il quale prima
di pensare alle misure e quindi agli avvisi che il nuovo PSR 2014-2020 dovrà
contenere nel settore acquacoltura e pesca è il caso di fare il punto sul
completamento della Misura 3.3 “Porti, luoghi di
sbarco e ripari di pesca” nell’ambito della programmazione FEP 2007/2013.
Ricordo – dice Castelluccio - che secondo la tempistica individuata per gli
interventi progettati a Pisticci, Policoro, Nova Siri e Rotondella la chiusura
dei lavori era prevista per il 15 novembre 2015 mentre le operazioni di
rendicontazione e saldo dei contributi entro il 31 dicembre 2015. Si tratta
comunque – precisa – di azioni limitate dal finanziamento (appena 500mila euro)
specie rispetto alla situazione di partenza. La “filiera
pesca” nella nostra regione ha numeri molto ridotti: circa 120 tonnellate
l’anno di pescato (in grande maggioranza “pesce azzurro”, spigole, polipi,
seppie e crostacei) che finisce nei mercati ittici delle regioni vicine per
l’assenza di un mercato regionale; 18 natanti (tutte piccole imbarcazioni che
sono in attività nelle acque antistanti le coste lucane nei Golfi di Policastro
e Taranto); una cinquantina di unità impiegate; circa 8 milioni di euro di
fatturato l’anno. Con la realizzazione lungo la costa del Metapontino di
approdi-punti di sbarco – afferma Castelluccio - si compirà solo un primo
passo. Altre priorità sono da affrontare: la tutela del patrimonio ittico,
specie dall’inquinamento e degrado costiero; il contrasto della pesca a
strascico; l’adeguamento della flotta da pesca comunitaria; per l’acquacoltura,
pesca nelle acque interne, trasformazione e commercializzazione dei prodotti
della pesca e dell’acquacoltura, oltre che per piccoli porti da pesca, sviluppo
di nuovi mercati e campagne pubblicitarie, Progetti Pilota. E’ dunque da
incoraggiare lo sforzo a favorire la concertazione con i pescatori e i Comuni
del Metapontino che rilanciare la filiera della pesca . Vanno sostenuti
pertanto i progetti dell’Associazione dei Pescatori del Metapontino, dedicata a
tutti coloro che sulla costa jonica lucana fanno di quest’attività una
professione avendo regolare licenza o risultando comunque iscritti nel registro
pescatori della Capitaneria. Obiettivo dell’Apm è quello di promuovere i
prodotti ittici lucani, valorizzare il lavoro dei piccoli pescatori del posto e
le caratteristiche del territorio che ha un rapporto antico con il mare.
Contestualmente si deve pensare ad infrastrutturare meglio la costa metapontina
per il turismo nautico”.
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