Chi
come l’Associazione Mabel organizzatrice per 14 anni del
non ha mai goduto di favoritismo da parte delle Amministrazioni Comunali
Santarsiero non può che comprendere, condividere e sostenere la posizione
dell'assessore alla cultura Margherita De Francesco che incoraggiamo a
continuare innanzitutto nel metodo prescelto.
Noi per 14 anni, eccetto una
rapida apparizione del sindaco in una sola occasione, siamo stati sempre
ignorati perché, evidentemente, non appartenenti ad alcuna filiera
politico-culturale. C’è di più: pur partecipando alle cosiddette “gare
esplorative” per proposte di artisti e spettacoli di eventi (Natale in città,
capodanno, cartelloni estivi, feste di quartiere e contrade, ecc.), non siamo
stati mai ammessi all’organizzazione di un evento a differenza ad esempio
dell’Arci che oggi polemizza con il neo assessore ed in passato ha sempre
goduto di una corsia preferenziale. Sottoscriviamo in pieno, perché siamo
“testimoni diretti” quello che ha scritto l’assessore De Francesco nel suo
comunicato :”le abitudini all'Assessorato alla Cultura confinano, e spesso
superano ampiamente, non solo il limite a mio avviso invalicabile
dell'uguaglianza, ma persino quello, se possibile ancora più cogente, della
regolarità amministrativa, pretendendosi troppo spesso scorciatoie,
inspiegabili parzialità che, purtroppo, comportano disinvolti impegni di spesa
"allo scoperto”. E’ quello che è accaduto in oltre dieci anni con la
discriminazione e la penalizzazione per chi come noi – sia chiaro – a
differenza di altri non ha mai ottenuto un euro di contributo dal Comune. Non
sta a me, in qualità di patron del Festival, evidenziare la qualità artistica
degli spettacoli che abbiamo prodotto, con oltre 400 giovani che si sono
alternati, con laboratori periodici di incontri con artisti, musicisti,
produttori, giornalisti, come testimoniano decine e decine di articoli della
stampa regionale e nazionale, di siti web specializzati, servizi televisivi di
oltre 80 emittenti locali e web, servizi di una ventina di emittenti
radiofoniche locali e web. E, sia pure in piccolo, abbiamo contributo alla
promozione turistica di Potenza con i partecipanti, familiari, operatori di
spettacolo, tecnici che hanno soggiornato in albergo, pranzato-cenato in
ristoranti, conosciuto la città. Siamo
dunque fiduciosi che la gestione dell’Assessorato alla Cultura è cambiata e che
ci sono tutte le condizioni per l’affermazione, insieme alla fine del clientelismo,
del principio delle pari opportunità e della qualità progettuale. De Francesco
parla di “regole, finalmente, chiare e uguali per tutti”: è quello che
chiediamo da troppo tempo. Per noi la musica, lo spettacolo sono strumenti di
socializzazione, opportunità per tanti giovani potentini, lucani, di tante
regioni italiane, per qualificare la propria creatività e il proprio impegno
artistico. Giovani che non devono
mostrare la tessera di partito o avere per forza conoscenze in Municipio o in
Regione.
Mario
Bellitti, Mabel, patron del Festival di Potenza
Commenti
Posta un commento