Al
Comune alacrità e competenza per organizzare nuove direttrici di sviluppo.
Chi in questi ultimi mesi abbia avuto occasione di indugiare negli
uffici della Casa Municipale di Grasssano ha potuto spesso cogliere nelle
comunicazioni di funzionari e impiegati i nomi di tre importanti città, che
detengono un ruolo strategico rilevante nel panorama politico ed economico
internazionale: New York, S.
Pietroburgo, Città del Vaticano.
Ecco quanto evidenzia il Primo Cittadino: “Secoli di forte emigrazione
fanno sì che la presenza e l’umanità dei Grassanesi abbiano contagiato i Paesi
del Globo in cui sono giunti e spesso si sono, ormai da generazioni, stabiliti.
Sono mature le occasioni per mettere a frutto le credenziali di un meritato e vantaggioso
recupero delle energie e della operosità dispiegate con solerzia dagli
appartenenti alla nostra Comunità nel corso di tanti anni”.
Sono
le parole, accorate e senza enfasi retorica, della massima autorità cittadina,
il dott. Sanseverino, persona schiva ma impegnata, grassanese di valore, con
alle spalle una brillante carriera da calciatore, suggellata dalla laurea in Medicina
e completatata dalla sicurezza di una splendida famiglia. L’esperienza di Sindaco,
non lo ha sottratto all’impegno professionale e non ha inciso nello stile di
vita sobrio e responsabile: peculiarità che, insieme alla profonda umiltà e
alla carica di sincera umanità continuamente manifestata, lo hanno reso leader di una comunità proiettata a
scalare il mondo.
E, in questa angolazione, Sanseverino non ha perso le sane abitudini
contadine: non ha rinunciato a confezionare da se il pane nel forno di casa,
riproponendo ricette e manualità di un tempo. Il risultato è davvero invitante,
una crosta fragrante, un impasto omogeneo e soprattutto il profumo del buon pane
di una volta. “Non si può presentare Grassano, tralasciando gli aspetti della
buona e sana cucina e della sincera ospitalità dei suoi abitanti”, commenta e
fa rilevare come il rispetto delle tradizioni alimentari ed agronomiche possa
costituire il brand vincente della collettività
che amministra.
La città, però, nell’ultimo periodo vive della eccellenza riconosciuta
anche in ambito artistico: Franco Artese con le sue opere, sottese tra estro
artigianale e perizia professionale, è l’ambasciatore ambito in ogni Paese,
capace di interpretare e raccontare i valori riscoperti e mai sommersi del suo
territorio; le più importanti capitali d’Europa e degli altri Continenti, la
Terra Santa sono sede definitiva o si contendono un suo prestigioso e
suggestivo manufatto. Un presepe di ben 120mq, dopo essere stato lungamente esposto in Piazza
S. Pietro è stato donato al Santo Padre ed è stabilemente conservato tra le
mura leonine del Vaticano.
Ma anche Grassano, al fine di evitare il
detto che “nessuno è profeta in patria”, ha da tempo voluto tributare il dovuto
omaggio al Maestro Artese, ospitando all’interno del centralissimo palazzo
Materi, ristrutturato ed adibito a centro culturale, un suo capolavoro di arte
presepiale.
Un
fermento di attività e di impegni che si è fatto sentire oltre oceano, negli
Stati Uniti, a New York, e ha contagiato Bill De Blasio, da qualche mese
eletto Sindaco della Grande Mela, e che
serba ancora con affetto le sue lontane propaggini grassanesi (di qui, infatti,
la nonna, Anna Briganti, nata nel 1881, era emigrata con i suoi familiari alla
volta degli Stati Uniti a fine ‘800).
Per sua stessa ammissione, esternata il giorno della elezione di fronte
alle televisioni di tutto il Mondo, De Blasio ha con commozione affermato
che ama respirare l’aria di Grassano,
scrutare i colori del cielo, rubare i profumi dei ragù che dalle casette inondano le strade; e poi le passeggiate
lungo i Cinti (le cantine in parte scavate e in parte costruite con lo stesso
materiale dello scavo), dove anche un astemio non può sottrarsi allo slancio
generoso dei proprietari felici di offrire il vino frutto delle uve delle loro
campagne; e poi affacciarsi ai giardini (il
nome locale del costone di terra, lambito dal fiume Basento nella parte
inferiore di Grassano). L’affabilità e l’amorevole ricordo di sua nonna, i
racconti infantili ambientati in quei posti lontani e le delizie della cucina
casalinga hanno mantenuto vico il legame di Bill con la cittadina lucana, dove si
è recato a più riprese negli ultimi anni. Il Sindaco Sanseverino non ha posto
indugi e, facendosi interprete dell’affetto e della considerazione dei propri
concittadini ha voluto invitare ufficialmente il compaesano e collega newyorkese
nella comune terra degli avi, dove arriverà il prossimo 24 luglio.
Certo
un bel parlare, si potrebbe dire, ma alla fine?
Il
Sindaco, dalla sua, ripropone il suo indefettibile pragmatismo e così fa fronte
a questo interrogativo: “Sono stato di recente a S. Pietroburgo, dove ho
potuto incontrare alcuni imprenditori Russi; ho illustrato le caratteristiche
di Grassano e le potenzialità di un territorio attento e aperto agli
investitori; ho presentato una comunità sana e disciplinata, un contesto a
bassissima delinquenzialità; ho riferito sulla disponibilità di questa
amministrazione a donare un immobile in zona centralissima per favorire gli scambi
tra Grassano e la Russia. Non ho infine, tralasciato di accennare ad un altro
interessante aspetto della storia, anche recente, di Grassano: ho parlato di
Carlo Levi e del suo periodo di esilio a Grassano. A fronte di tutte queste opportunità
gli imprenditori ed i funzionari di organismi russi hanno manifestato un fattivo interesse. Risale ai giorni scorsi
la visita in città di un noto regista e documentarista russo, Vladimir Asmirko,
che che ha visitato i siti di leviana memoria, al fine di preparare un
documentario da presentare al festival del cinema di Mosca”.
Un
buon auspicio, dunque, e probabilmente le sorprese che Grassano riserva non
sono finite! Intanto, buon lavoro ai Sindaci: Bill De Blasio per New York, e
Francesco Sanseverino, a Grassano!
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