IL SUCCESSO DI ARISA, VIAGGIANDO CONTROVVENTO E’ GIA’ UNA CAMPAGNA PROMO-PUBBLICITARIA PER LA “VACANZA SLOW BASILICATA”
Non so, come tanti miei
colleghi operatori turistici di tutt’Italia mi stanno chiedendo in queste ore,
se Arisa sarà in grado di bissare il successo di trascinamento di immagine di
Rocco Papaleo, due Festival di San Remo fa. Certo Papaleo veniva già dal films
che ha trascinato un bel po’ di turisti in Basilicata a ripetere il viaggio da
una costa all’altra e scoprire luoghi impensabili. Tornando ad Arisa, quelle
parole del testo “viaggiando controvento” sono già una buona campagna
promo-pubblicitaria. A me viene subito in mente un tour organizzato, agli inizi
degli anni novanta, a San Fele per una comitiva di turisti lombardi. In
quell’occasione ad un mio amico venne la strampalata idea di inserire una
“lezione” di un guru australiano su come “ascoltare” il vento. Fu un successone
perché quel target di turisti intellettuali, che avevano bisogno di lasciare la
metropoli per qualche giorno per ritemprarsi l’anima, riuscirono a vedere con
occhi diversi il paesaggio rurale del paese, a gustare con tutti i sensi la
vacanza. Bene, quel viaggiare controvento di Arisa è un invito tutto interiore
ad “ascoltare un sogno” che è principalmente sentimento ma anche suggestioni ed
emozioni che solo un turismo più profondo, tutto l’opposto del mordi e fuggi, è
in grado di dare. E’ quel
modello di vacanza battezzata dal nostro consulente e T.O. Giuliano Scavetta, Premio Thalia 2013 “slow
(lenta)”. Nell’era della frenesia e dei ritmi accelerati, la vita off-line
richiede di tornare, almeno per qualche momento, alla “normalità” delle leggi
biologiche. Un buon incentivo per recuperare un po’ di calma può essere
dedicarsi un viaggio – ma anche un breve weekend – aderendo alla filosofia “slow” che impone regole
ben precise al viaggiatore, una su tutte: la lentezza. Mobilità dolce, benessere,
accessibilità universale: sono questi i settori su cui scommettere di più come
destinazione d’attrazione per i nuovi viaggiatori, proprio
quei target che sono considerati meno “sensibili” alla crisi dei consumi perché
con maggiore possibilità di spesa. E i
testimonial – cantanti, artisti, uomini-donne di cultura – in tutto questo per
un territorio sono importanti. Sono perciò fiducioso nell’effetto Arisa che ha
già scelto di farlo in tante occasioni importanti di promozione turistica. Se
poi riuscissimo a pensare ad una promozione del turismo lucano “controvento”,
vale a dire mettendo definitivamente da parte luoghi comuni, strumenti e azioni
tradizionali (anche il linguaggio del web ha un effetto), cogliendo l’invito ad
una maggiore creatività, i risultati saranno sicuramente più promettenti.
Sarebbe un lusso da non permetterci non cogliere questo momento magico di
attenzione per la Basilicata – da Matera alla cucina lucana, dal rinnovato
interesse per il paesaggio agrario e la natura al mare doc di Maratea e delle
spiagge dorate ionico-metapontine – e non approfittarne. In attesa delle scelte
di rinnovamento che verranno nella governance del turismo istituzionale.
Piero Scutari, presidente
Centro Studi Turistici Thalia
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