L’assessore alla Salute Franconi venga a Villa d’Agri a raccontare
alle donne in gravidanza la “storiella” che adesso i bambini li porta
l’elicottero, vale a dire che sono sufficienti un’ambulanza medicalizzata
proveniente da Viggiano e un’eliambulanza a Moliterno per assicurare le nascite
dopo la chiusura del punto nascita del presidio
Ospedaliero di Villa D’Agri.
E’ il commento del Csail – che da tempo si batte contro la chiusura
del punto nascita e che per prima ha “svelato” la deliberazione di Giunta.
Intanto – aggiunge la
nota affidata a Filippo Massaro - è utile capire quanto è costato tra
ambulanza, volo, personale specializzato, intervento al San Carlo, il parto che
dimostrerebbe la validità del modello prescelto, vale a dire nascita obbligata
a Potenza ed altrettanto utile sarebbe un raffronto con il costo complessivo di
un parto a Villa d’Agri.
Ricordiamo comunque l’impegno assunto dall’Assessore Franconi di venire a Villa d’Agri per
illustrare personalmente il piano di riorganizzazione dell’ospedale zonale e
quindi a spiegare a donne e cittadini che cosa si vuol fare degli altri servizi
di ostetricia-ginecologia e pediatria
perché – dice Massaro – non possiamo
fidarci “sulla parola” dell’impegno dell’Asp a conservarne alcuni e tra l’altro
non si capisce per quanto tempo ancora. E poi ci interessa conoscere da
Franconi (ma anche da Pittella) qual è il destino affidato allo storico ed
eccellente ospedale di Villa d’Agri che continua a perdere “pezzi” secondo una
manovra di progressivo e graduale svuotamento-smantellamento di unità
operative.
E’ sempre valida la richiesta
del Csail della costituzione di una Commissione d’inchiesta ministeriale che
appuri perché non è stato realizzato il previsto “abbinamento per pari
complessità di attività delle U.U.O.O.
ostetrico-ginecologiche con quelle neonatologiche/pediatriche, riconducendo a
due i precedenti tre livelli assistenziali”, e di relazionare in merito alle
reali criticità e disfunzioni, e relative responsabilità politiche,
dell’Ospedale di Villa d’Agri mentre la
casta politica lucana , come sempre, osteggia
ogni forma di sviluppo in Val d’Agri .
Filippo Massaro,Csail-Indignati
Lucani
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