La relazione inviata a
diversi enti dal responsabile dell'Ufficio Ambiente della Provincia
di Potenza, la quale individua la grande confusione che regna in
questa nostra regione circa i livelli di inquinamento e le
responsabilità che vi sono dietro le quinte ci parlano
dell'assenteismo della Regione e dei suoi vertici politici, impegnati
in questi mesi a raccontare le magnifiche e progressive sorti della
svendita dell'intero territorio lucano alle multinazionali
energetiche ed incapace a garantire livelli di montoraggio e di
prevenzione degni di un paese civile.
Scopriamo così che i
vertici di via Verrastro, con in testa il governatore-gladiatore e gli
enti preposti alla sorveglianza, alla tutela e alla prevenzione sono
assolutamente assenti. Questo è valso per Tito, per la Val Basento e
viene reiterato per l'area industriale di Melfi che, sempre secondo i
dati raccolti dalla Provincia di Potenza, si avvia verso la sua
trasformazione in Sito di Interesse Nazionale a causa degli
elevatissimi livelli di contaminazione da sostanze nocive.
Abbiamo assistito negli
anni ad una strana e inaccettabile sovrapposizione tra controllori e
controllati: un connubio che ha presidiato alle scelte compiute
in questa regione e che continuano a compiersi. Ed è alla luce del
quadro che emerge dalla relazione del dr. Santoro che andrebbero
analizzate anche le rassicurazioni che Pittella vorrebbe dare, in
questo quadro di commistione, circa la salubrità e la sicurezza
ambientale che attiene anche alle attuali e future estrazioni
petrolifere.
Maria MURANTE
coordinatrice
regionale
Sinistra Ecologia
Libertà Basilicata
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