Il maltempo dei giorni scorsi ha lasciato sicuramente tanti
danni in molti paesi. A Melfi la situazione delle buche a cielo aperto sia su
strade principali che su quelle secondarie se ne contano a bizzeffe. I
cittadini-automobilisti sono infuriati.
Su facebook nella pagina “Il cittadino
InForna” foto e commenti negativi verso l’amministrazione comunale. A. M. riferisce: “Sabato 7, ore 21:00, via Foggia.
Dell'Italia ne conosciamo la merda, ma dei nostri paesi? Dopo aver chiamato
ripetutamente carabinieri e polizia senza nessun intervento mi viene da dire
che viviamo in un paese dove il cittadino non è tutelato in nulla. Ebbene sì,
giunti alle ore 23:00 e dopo non aver visto in una strada principale neanche
l'ombra di una pattuglia e di conseguenza non aver potuto fare nessuna
denuncia.. Mi chiedo, anzi Chiedo al sindaco : domani mi paga lei il
risarcimento danni di due ruote e due cerchi Audi? E mi paga lei l'attesa delle
autorità "fantasma"? Di necessità, virtù!”.
M. C.: “Sindaco ho appena preso con l'auto l'ennesima buca,
una voragine in verità, e mi riferisco a quella in via Corato. Questa, rispetto
alle altre di via De Gasperi, Via Taranto, Via Giardini, Via Cadorna, solo per
citarne alcune, è veramente insidiosa perché assolutamente invisibile a chi
trasborda dal sottovia. Un tonfo, una bestemmia e la corsa a verificare che non
ci siano state rotture, una sequenza che si ripete quotidianamente, in più
parti della città e comune a molti gravinesi.
Sono certo che le richieste di risarcimento danni stiano
fioccando in questi giorni, ma perché non intervenite? Sai che la somma delle
transazioni che l'ufficio legale del comune è costretto a ristorare, sarà
almeno il quintuplo di ciò che sarebbe servito per ripararle? Ci fate pagare la Tasi per manutentare le strade e
illuminarci, ed invece circoliamo al buio in un colabrodo. Siete indecenti e
ciò che è più grave, non avete il coraggio di ammettere il vostro
fallimento.Nell'attesa che vi decidiate, perché non organizzate almeno un
torneo di golf? Le buche ce le abbiamo già, le mazze pure e di palline, che
stanno diventando mongolfiere, ne abbiamo in abbondanza”.
Lorenzo Zolfo
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