La Basilicata fanalino di coda nella gestione
del sistema rifiuti
Legambiente: “Tragica la situazione nei
capoluoghi, l’impegno della Regione solo sulla carta”
Consegnati a Roma i premi della XXII edizione di “Comuni Ricicloni”. Sono
1.520 i comuni campioni nella raccolta differenziata dei rifiuti, per quasi 10
milioni di abitanti, il 16% dell'Italia che oggi ricicla e differenzia i
rifiuti alimentando l’industria virtuosa del riciclo e del riuso, la cosiddetta
“economia circolare”, parte di una nuova Green Economy che nel settore del
riciclo e ridisegno dei prodotti vede 150 mila occupati.
Tra i premiati anche i Comuni lucani. Vincitore per la Basilicata Montemilone
(Pz), con il 53,87 di indice di indice di buona gestione, che tiene conto
di numerosi parametri oltre alla percentuale di raccolta differenziata, quali
la produzione di rifiuti pro-capite, la tipologia di raccolta, la presenza di
piattaforma ecologica e molto altro ancora. La percentuale di raccolta
differenziata è infatti per il Comune di 70,05%. A seguire, secondo questa
distinzione, Banzi (73,55%), Pignola (73,37%), Palazzo San Gervasio (66,52%),
Acerenza (69,61%), Genzano di Lucania (69,32%), Forenza (66,21%) e Cancellara
(65,49%). Non ce la fanno per poco, non raggiungendo il 65% di raccolta
differenziata ma comunque con ottimi risultati, i Comuni di San Chirico Nuovo,
Oppido Lucano e Tolve. I Comuni premiati fanno parte dell’Unione dei Comuni dell’Alto
Bradano che dal 2011 ha avviato il primo
sistema di raccolta territoriale dei rifiuti in Basilicata, a cui dal 2013
si è unita anche Pignola. Ricevono il PREMIO CIC “Comuni Ricicloni 2015” per
miglior raccolta di verde e organico i Comuni di Brienza (Pz) e Francavilla in
Sinni (Pz) “per l’elevata qualità del rifiuto organico raccolto in maniera
differenziata!”.
Sono questi esempi virtuosi di come, anche in Basilicata, in tempi brevi
e con una grande partecipazione dei cittadini, si possano raggiungere gli
standard europei. Mosche bianche in un panorama lucano a dir poco sconcertante.
Basti pensare ai dati di raccolta differenziata relativi ai due capoluoghi, Potenza
(24,3%) e Matera (20,0%), emblema di un sistema regionale fanalino di
coda rispetto a molti aspetti.
A cominciare dalla fantomatica nuova pianificazione, a nostro
parere del tutto inutile a fronte dei 50 milioni di euro del FESR 2007/13
destinati alla raccolta differenziata e andati sprecati. Il solo vero record
della Basilicata resta, purtroppo, l’assenza di impianti di compostaggio,
unica regione in Italia a conservare tale primato. E che dire del solenne e
tutto teorico impegno della Regione Basilicata verso rifiuti zero? Si è persa
completamente traccia della semplice rimodulazione dell’ecotassa per
favorire i Comuni Ricicloni e penalizzare gli inquinatori, approvata nella
finanziaria regionale e che prevedeva 60 giorni per la sua formulazione in
dettaglio.
Eppure in una regione come la Campania, con le bene note difficoltà di
buona gestione del sistema rifiuti e su un territorio nettamente più vasto
della Basilicata, ci sono Comuni che hanno raggiunto l’87% di raccolta
differenziata, facendo della Campania di gran lunga la più virtuosa in tale
campo dell’intero Mezzogiorno e con performances migliori anche di regioni del
Centro Nord. Dimostrazione, questa, che quando esiste volontà politica si
supera qualsiasi ostacolo.
“In compenso, invece, Potenza – afferma Marco De Biasi, presidente di
Legambiente Basilicata – viene scelta per la sperimentazione di mirabolanti
impianti tecnologici che hanno la presunzione di far sparire i rifiuti con un
po’ d’acqua, il primo grande esempio di economia circolare. Possiamo ritenerci
molto fortunati. In un tale contesto – conclude - il merito dei nostri sindaci ricicloni è ancora più grande, ottenendo gli stessi
risultati positivi di chi opera in contesti ben più favorevoli, dove il sistema
funziona. Un plauso ai cittadini, che permettono con il loro senso civico e a
costo zero di ottenere questi risultati e mettere in campo i primi esperimenti
di economia circolare in Basilicata”.
Situazione
nazionale
I Comuni
Ricicloni quest'anno sono 192 in più e raggiungono la cifra di 1.520 municipi distribuiti in gran parte nel Nord-Est del Paese (Veneto, Friuli
Venezia Giulia e Trentino Alto Adige sono le regioni con la più alta
concentrazione di Comuni Ricicloni), con la novità della sostanziosa crescita
delle località del Centro-Sud che vede aumentare i comuni virtuosi dal 18 al
25% del totale nazionale. Crescono in particolare nelle Marche e in Campania:
segno evidente che cambiare e innovare, anche in pochi mesi, è possibile e
vantaggioso, anche introducendo premi e penalità, come l'ecotassa per i rifiuti
avviati a discarica e sgravi tariffari a chi ricicla di più. Due delle misure
che chiediamo di generalizzare a tutta Italia nel manifesto Italia rifiuti
free.
Comuni Ricicloni 2015 è stato realizzato da Legambiente con il patrocinio
del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. In
collaborazione con Associazione nazionale Comuni Italiani, Assobioplastiche,
Conai, FederAmbiente, Fise Assoambiente e Fise Unire, CiAl, Comieco, CoRePla, CoReVe, Ricrea, Rilegno, Centro
di Coordinamento RAEE, Consorzio Italiano Compostatori
e la rivista Rifiuti Oggi.
Il dossier completo è disponibile su www.ricicloni.it
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