Per due settimane a Cascina Triulza riflettori accesi sulla Lucania del terzo millennio All’Expo con storie ed idee per lo sviluppo sostenibile Il Centro studi Basilicata Futura è stato presente nel Padiglione della società civile
Terminati con successo e grande partecipazione i cinque workshop dedicati
al territorio lucano, ma con un respiro nazionale ed internazionale,
una quarantina di relatori coinvolti e due settimane di permanenza
con l’utilizzo di uno spazio espositivo (dal 6 al 19 luglio) nel
Padiglione della società civile. Sono questi alcuni numeri del
centro studi lucano “Basilicata Futura”, in collaborazione con
l’Unione dei Comuni dell’Alto Bradano ed Identity Formation Srl,
incubatore culturale e
centro servizi per le imprese, all’Expo
di Milano all’interno di Cascina Triulza. Il Centro studi, che ha
sede a Potenza, ha partecipato al programma culturale di Cascina
Triulza e al progetto denominato EXPlOdingEnergies
to change the world
della Fondazione Triulza a seguito di una
call internazionale che ha interessato associazioni ed organizzazioni
nazionali ed internazionali.
«La
presenza a Milano, nel Padiglione della società civile, è stata
motivo d’orgoglio ed allo stesso tempo uno sprone a dare un
contributo per lo sviluppo della Basilicata, siamo molto soddisfatti
dell’esito di questa esperienza». Con queste parole il presidente
di Basilicata Futura, Tonio Bufano, commenta la partecipazione
all’Expo di Milano. «La Basilicata – aggiunge Bufano - deve far
sempre più leva sullo sviluppo sostenibile e sul valore della
cultura. A Cascina Triulza abbiamo lanciato una nuova idea di
Regione, che ha nella società civile e, soprattutto, nei tanti
giovani professionisti che animano il centro studi la sua risorsa più
grande».
Diverse
le tematiche affrontate durante i workshop, dai prodotti tipici
all’inclusione sociale nel Vulture-Alto Bradano attraverso il
lavoro e attraverso gli attrattori e ancora la “cultura della
rigenerazione nel Vulture-Alto Bradano: una risposta alle aree
depresse della Basilicata”. L’obiettivo è stato quello di
mostrare come sia possibile apportare un contributo migliorativo –
anche sociale - in certe aree attraverso processi di rigenerazione
urbana. Il 17 luglio protagoniste sono state le Vie Francigene
nell’Alto Bradano, itinerario storico-religioso valutato come
un’opportunità di sviluppo sostenibile per i territori
interessati. Si sono confrontati su questo importante tema,
riflettendo su come rendere il territorio dell’Alto Bradano ancora
più attivo ed interessante in ambito culturale, Luca BRUSCHI
(Coordinatore Progetti dell’Associazione Rete Europea Vie
Francigene), Simone BOZZATO (Segretario generale della Società
Geografica ItalianaOnlus), Franco CARDINI (Storico), Silvia Boria
(Associazione Civita), Federico Massimo CESCHIN (Vicepresidente
dell’Associazione Europea Vie Francigene), Maddalena LICCIONE
(Redattore Capo di Funds People Italia), Daniela VENOSA (Presidente
dell’Associazione Rete Vie Francigene Basilicata). A coordinare i
lavori è stato Gennaro Grimolizzi vicepresidente di Basilicata
Futura. “In
Basilicata - ha sostenuto Daniela Venosa - la via Francigena è nata
dal dialogo e dall’interazione di più soggetti ai quali si sono
aggiunti numerosi Comuni che vedono in essa uno strumento di sviluppo
e rilancio locale. Il sodalizio tra l’Unione dei Comuni dell’Alto
Bradano, Identity Formation e il centro studi Basilicata Futura ha
consentito il riposizionamento strategico di un’area interna spesso
esclusa da policy di sviluppo locale e di aprirci ad una dimensione
euro mediterranea”.
"La
Via Francigena – ha detto il
presidente di Basilicata Futura Bufano –
è uno strumento di riposizionamento strategico del Vulture-Alto
Bradano dal quale di sicuro può essere generato sviluppo. Il famoso
itinerario religioso-turistico offre notevoli opportunità collegate
a Matera
Capitale Europea della Cultura nel
2019».
“Il
lavoro da fare sulle vie di pellegrinaggio – ha sostenuto Franco
Cardini - è estremamente importante ed ampio, è un’operazione di
carattere economico, produttivo e culturale, storico e
architettonico. Si tratta di sensibilizzare l’opinione pubblica,
gli operatori e i politici che hanno una possibilità decisionale a
riguardo. Gli itinerari di pellegrinaggio rimandano a qualcosa di
devozionale e religioso ma sono anche occasioni di produzione di
prodotti enogastronomici, non a caso siamo all’Expo a parlarne, e
questi elementi di sviluppo e di crescita devono collegarsi anche ad
occasioni culturali. Dunque è opportuno cogliere queste occasioni
per una crescita della nostra società che deve essere anche
culturale. Un plauso al Centro studi Basilicata Futura per aver
promosso tale iniziativa. Sarò lieto di dare consulenze storiche a
questo attivo centro studi”. Cardini ha fatto anche riferimento al
suo libro intitolato “Andare per la Gerusalemme d’Italia” e
all’ultimo in prossima uscita per la Mondadori su Papa Francesco.
“Il riconoscimento della via Francigena del sud – ha sostenuto
Ceschin” è visto come strumento per dotare il paese di un
programma unitario che su cultura e turismo sviluppi il suo prossimo
futuro tale da consentire un’animazione territoriale ed una
valorizzazione dei beni culturali che abbia un modello europeo ed una
proiezione mediterranea”.
Presente
tra il pubblico anche il presidente di Plef Emanuele Platano.
Si
sono conclusi con esaurienti approfondimenti i cinque workshop, di
Basilicata Futura ad Expo con piena soddisfazione dei risultati da
parte del presidente Tonio Bufano e di tutto lo staff organizzativo
composto da giovani professionisti lucani.
Basilicata
Futura.
È
un centro studi e ricerche,con sede a Potenza,che analizza
la realtà lucana e le micro-aree che la compongono. Un team di
docenti universitari, operatori culturali e sociali, professionisti,
imprenditori ed esponenti dell’associazionismo raccoglie, studia ed
archivia materiale che riguarda ambiti sociali, economici, storici,
scientifici e culturali. Lo studio e l’approfondimento di ogni
aspetto della regione permette di cogliere l’evoluzione del
contesto socio-economico in atto e di conoscere le opportunità
presenti sul territorio al fine di rilanciare le potenzialità,
supportare l’imprenditorialità e facilitare gli investimenti
produttivi. Basilicata Futura crede nella rete come strumento di
rinnovamento culturale.
Fondazione
Triulza e Cascina Triulza.
Fondazione
Triulza, costituita nel 2013, rappresenta il consolidamento di un
network di enti e di organizzazioni della Società Civile, impegnate
nella realizzazione di una società equa e di uno sviluppo umano
sostenibile, nella difesa dei diritti umani e del patrimonio
naturale, nella diffusione della cultura della pace e della
cooperazione, nella promozione di modelli economici etici e
inclusivi.Cascina Triulza è lo spazio espositivo della società
civile nell’Expo di Milano. Il Padiglione della società civile
presenta ai visitatori di Expo Milano 2015 un Programma Culturale
plurale,
partecipato e inclusivo.Cascina
Triulza è un’antica costruzione rurale lombarda, ubicata
all’interno dell’area espositiva, completamente ristrutturata per
l’occasione e che rimarrà alla città di Milano dopo il 2015 per
continuare a lavorare sui temi dell’alimentazione, della
sostenibilità e dei diritti.
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