Girate le riprese in questi giorni nella zona del Vulture
di Michele Traficante
Ritorna in auge l’interesse per il fenomeno del
brigantaggio post-unitario nella zona del Vulture. Negli ultimi tempi si
susseguono convegni e presentazioni di libri su tale evento che ha interessato
in modo particolare proprio questa parte settentrionale della
Basilicata, non fosse altro che per essere stata teatro delle principali gesta brigantesche e per aver dato i natali (Rionero in Vulture) al famoso capobrigante Carmine Crocco detto anche Donatelli (1830 – 1905).
Basilicata, non fosse altro che per essere stata teatro delle principali gesta brigantesche e per aver dato i natali (Rionero in Vulture) al famoso capobrigante Carmine Crocco detto anche Donatelli (1830 – 1905).
Si sono girate in questi giorni nel Vulture, da Monticchio a
Rionero, le riprese del nuovo film di Giovanni Brancale, LE TERRE ROSSE. Un film evocativo, come ci informa Armando
Lostaglio con una nota , già dal titolo
in quanto tratterà di luoghi come la Basilicata che nei secoli hanno subito
soprusi e prevaricazioni, ma che hanno avuto anche reazioni di massa come il
Brigantaggio post-unitario, evento che la Storia non ha ancora chiarito del
tutto.
Il film del toscano Giovanni Brancale, (lucano di origini, è di
Sant'Arcangelo) partirà proprio dal fenomeno postunitario, lambito solo in
parte, per approfondire maggiormente le microstorie di una comunità lucana. Le TERRE ROSSE è tratto dal romanzo Il Rinnegato dello scrittore lucano Giuseppe Brancale (1925-1979),
padre del regista; segue le vicende di un personaggio, Giuseppe Prestone, e la
comunità di cui fa parte, nell'arco temporale di 27 anni, dal 1860 fino a 1887.
Il regista cerca dunque di analizzare un preciso periodo storico nella sua
terra di origine, per raccontarne le vicende che hanno come elemento conduttore
la terra, intesa come patria, luogo di origine ed "imprinting".
Il film sarà girato
interamente in Basilicata, nel Vulture, dove si sviluppò il fenomeno del
Brigantaggio; quindi ad Aliano, per omaggiare la figura di Carlo Levi e infine
nei punti più arcaici dei Sassi di Matera, utilizzando, i volti, i costumi, la
lingua, i luoghi che ancora conservano assonanze storiche e culturali.
La realizzazione del
film si avvale della esperienza dell'artista scenografo Gaetano Russo e dispone
della collaborazione attiva del Cine Club "Vittorio De Sica" che da
oltre venti anni opera nella diffusione della cultura cinematografica.
Interpreti del film sono due giovani attori
Valentina D'Andrea e Simone Castano, direttore della fotografia è Francesco Ritondale. Per le riprese di
alcune scene del film a Monticchio e a Rionero in Vulture il regista si è avvalso del supporto anche
dell’Associazione rionerese “I Briganti di Crocco” e delle locali associazioni
culturali “Arcadia” e “Rivonigro”.
Il film di Brancale è il
primo di una trilogia che la casa di produzione Estravagofilm intende portare a
compimento. Da tempo opera nel settore della produzione cinematografica con la
realizzazione di alcuni film quali Il
Maestro e Margherita, La Formula,
Nel nome del padre, Salvatore Rabbunì, diretti dallo stesso
Brancale, che hanno riscosso un apprezzabile successo di critica e di pubblico.
Un’altra ghiotta
occasione, dunque, per rivisitare fatti e personaggi di un pezzo di storia
italiana che, a distanza di oltre un secolo e mezzo, non ha trovato ancora
chiara
e definitiva
interpretazione in quanto gli storici e gli studiosi di casa nostra si
dibattono in diverse se non proprie contrastanti valutazioni e giudizi sul
brigantaggio post-unitario. Un modo
anche per valorizzare questi luoghi ricchi di storia, di arte e di bellezze
naturali che meritano di essere conosciuti ed apprezzati da un pubblico sempre
più vasto.
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