Successo dello spettacolo teatrale presentato dell’Associazione ASTEA
di
Angela Traficante
Ha certamente avuto la possibilità di riflettere il pubblico
che ha assistito all’ultima fatica teatrale presentata dall’Associazione
culturale “Astea” di Rionero nell’auditorium del Centro sociale” Pasquale
Sacco”.
I volenterosi attori rioneresi hanno sfogliato, letto e
portato in scena “Sarto per signora”,
una commedia in due atti dell’ironico e brillante Georges Feydeau (1862-1921),
considerato uno dei maggiori commediografi del teatro francese e “narratore”
delle numerose sfaccettature della natura umana di quel tempo, fatta di
contraddizioni, di incoerenza e superficialità.

Portare in scena tutto
questo non è certamente cosa da poco perché al principio è tutto sottinteso,
sussurrato, quasi normale, una quotidiana routine tra agi e pretesi servigi
che, alla fine, illudono ed allo stesso tempo deludono gli stessi protagonisti
che si rendono perfettamente conto del
peso della propria “maschera” e della gran confusione che regna nelle
loro vuote vite a causa delle continue ed improvvisate bugie.
Il donnaiolo dottor Moulineaux, interpretato
dall’instancabile Rino Corona che ha recitato in quasi tutte le scene
dell’intera commedia, sposato da soli sei mesi con la giovane Yvonne
d’Aigreville, (Florinda Traficante), una
notte non rientra perché si è trattenuto al ballo dell’Opèra cercando di
sedurre una sua cliente, Suzanne Aubin, (Rossella Irenze), che invece non
arriverà ed ha dimenticato le chiavi di casa.
Il mattino seguente, però, il medico bugiardo, sorpreso
dalla moglie e nel tentativo di discolparsi, racconta di essere stato al
capezzale dell’amico molto malato, Bassinet, (Giuseppe Tucciariello), che,
guarda caso, si presenta proprio in quel
momento per convincere il dottore ad affittare degli appartamenti di sua
proprietà.
Ma per difendere la giovane moglie arriva la mamma, la
signora D’Agreville, (Olimpia Traficante), molto brava perché ha dato movimento
e quel tocco di allegria e leggerezza, la
suocera impicciona del medico che fa di tutto per screditare il genero
traditore, naturalmente a suo vantaggio. A tutto questo assiste, tra un
campanello ed un servigio, il fedele domestico Stefano, (Roberto Pallottino),
che alla fine cerca di guadagnarsi la fiducia del suo signore offrendogli
appoggio e complicità.
Tra la confusione generale Moulineaux, per incontrarsi di
nascosto con la sua amante, finisce per prendere in affitto l’appartamento dell’amico
che, in precedenza, era stato occupato da una sarta e proprio qui, dove si
svolge il secondo atto, attraverso la porta danneggiata e dunque accessibile a
tutti, cominciano ad entrare ed uscire i diversi personaggi come il marito di
Suzanne, tradito ed allo stesso tempo traditore, Anatolio Aubin, (Fermo
Libutti), la signora D’ Herblay (Silvana Lioy), cliente della sartoria Durand e
la ritrovata moglie di Bassinet, Rosa Pischennette, (Santa Pallottino), alla
ricerca di una vantaggiosa posizione
sociale.
In tutto questo il medico, per cavarsela dal cumulo di bugie
raccontate, si finge sarto per signora
innescando equivoci, rivalità e gelosie, ma, dopo lunghe trattative e maldestri
tentativi di discolparsi, lo stesso medico quasi non riesce più a gestire le
sue bugie e comincia a desiderare la pace e così, ogni coppia si illude di aver
ritrovato la serenità e l’amore coniugale.
Così pure Moulineaux che, alla fine, chiede perdono alla
moglie e le giura amore eterno e, subito dopo, già complotta con l’amante prima
e col fedele domestico poi, per le sue prossime tresche da traditore.
Insomma, tutto torna come prima, apparentemente, e tutto non
è quel che sembra!
E’ stata questa la grande capacità dell’Associazione
rionerese “Astea” che ha sottolineato le tante contraddizioni di un tempo
passato ma anche attuale perché quello che è stato rappresentato, con grande
spirito di impegno e sacrificio personale,
non è altro che lo specchio della società moderna alla continua ricerca
della vana gloria e della folle mania di possedere, sempre e di più!
Prima del sipario sono stati offerti assaggi dei prodotti
dei Fratelli Fornai di Rionero con degustazione del nono vino Aglianico offerto
dall’azienda vinicola “Cantine del Notaio”.
Durante lo spettacolo, incorniciato dalle belle scenografie
di Pietro Di Lonardo, coordinato dalla direttrice di scena, Antonella
Pianoforte, da pochissimo quest’ultima, nuova componente del sodalizio e già
all’opera con impegno, ed organizzato nella logistica da Luigi Di Lucchio e
Giuseppe Caramuta, sono state presentate alcune belle canzoni dell’operetta
parigina dai cantanti Rosa Nigro e Giuseppe Curci, accompagnati al pianoforte
dal maestro Raffaele Rigillo.
L’adattamento e la regia sono di Roberto Pallottino, i
costumi rivisitati da Olimpia Traficante. Tutti gli attori ed i componenti
dell’Associazione “Astea” hanno
dimostrato che quando ci sono la passione, la tenacia e la voglia di fare e di
dare alla comunità, si riesce a
realizzare qualcosa di cui essere fieri perché vuol dire non essersi
abbandonati ed arresi ad un immobilismo e disinteresse diffusi che regnano ultimamente nella comunità
rionerese, stanca di fare i conti, ogni giorno, con tanti problemi mai risolti.
Le risorse e la buona volontà ci sono e l’Associazione
“Astea” lo ha dimostrato, nonostante le numerose difficoltà. Allora potremmo dire: ”Signore e signori, gli attori bravi e volenterosi ci sono, ma a Rionero
non c’è il teatro!”
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