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Da “pastorello” di Forenza e precursore della Montessori


VINCENZO SOLIMENA E LA RIVISTA SCOL. “L’EDUCATORE LUCANO
Da maestro elementare fu uno dei più grandi pedagoghi dell’800.
di Michele Traficante

Nei giorni scorsi è stato presentato a Rionero, presso l’auditorium “ del Centro Sociale “Pasquale Sacco”, il pregevole volume di Michele Pinto dal titolo “ L’Educatore Lucano. La Scuola e i Maestri nella Basilicata postunitaria, 184 pagine pubblicato a cura dell’Associazione culturale Memopolis.



Si tratta, indubbiamente di un importante e impegnativo lavoro dell’ormai noto “Uomo di Scuola” (già valente maestro di scuola elementare, poi laureato in pedagogia e abilitato all’insegnamento di filosofia, storia, pedagogia, psicologia nei licei e, infine, apprezzato dirigente scolastico i vari Istituti scolastici), che da alcuni anni concentra la su innata passione culturale verso le problematiche che investono la Suola nella nostra società.
Alla presenza di un affollato e attento uditorio, hanno illustrato questo importante lavoro del prof. Michele Pinto gli autorevoli studiosi di problematiche scolastiche:
Claudia Datena, Dirigente USR Basilicata, Riccino Traficante, Presidente Circolo 73 Rionero, Filomena Pinto, Dirigente scolastico I. C. “J Stella “ Muro Lucano, Giovanni Lombardi, Docente Convitto Naz: “S. Rosa” Potenza, Rosalinda Cancro, Dirigente Scol. IPSOE “U. Di Pasca” Potenza, Michele Giammatteo, Vicepresidente Nazionale A.N.D.I.S., Nicola Caputo, Dirigente Tecnico USR Basilicata, Gerardo Antonio Pinto, Dirigente Tecnico USR Basilicata, Antonio Placido, Sindaco di Rionero e Giuseppe Brescia,  senatore e già Sindaco di Melfi.
Tutti i relatori hanno esaltato il lavoro di Michele Pinto quale contributo notevole per la conoscenza di un periodo storico (seconda metà dell’800) che ha caratterizzato la Scuola e le condizioni sociali della Basilicata e del Mezzogiorno d’Italia. E ciò attraverso proprio la rivista scolastica “L’Educatore Lucano” che fu pubblicato a Rionero tra il 10 novembre 1881ed il 20 novembre 1883 grazie all’impegno di due insigni e valenti maestri di scuola elementare: Giovanni Plastino di Rionero e Vincenzo Solimena di Forenza che ne furono i fondatori e gli animatori impareggiabili.
Di Giovanni Plastino ci siamo già occupati recentemente su questo giornale; ora vogliamo presentare la nobile figura del grande educatore e pedagogo Vincenzo Solimena.

Vincenzo Solimena, nato a Forenza il 1° dicembre 1851, da umili braccianti ebbe un’infanzia difficile. Fin da piccolo fu costretto a lavorare come pastorello a servizio altrui per contribuire al precario bilancio familiare.  A 15 anni non conosceva l’alfabeto ma grazie all’aiuto di un parroco, don Ferdinando Oppido, potette avviarsi agli studi che portò avanti con tale passione e una capacità di apprendimento fuori del comune, da recuperare in breve il tempo perduto. In tre anni il piccolo Vincenzo apprese tanto da poter reggere il confronto con un futuro studente di liceo.
Non tardò a raccogliere i primi frutti della sua passione per lo studio.

Nel 1873 vinse a Potenza un concorso per maestro elementare di grado inferiore e nello stesso anno prese ad insegnare a San Mauro Forte. Nel piccolo paese montano
Vincenzo Solimena conobbe la brava maestra elementare Domenica Cordéro, piemontese, che, uniti nell’amore per l’infanzia, ben presto sposò.
Erano tempi duri per i novelli sposi: 55 lire al mese in due e una comune passione per l’insegnamento. Tra il 1876 e il 1880 si trasferì a Vietri di Potenza.
Dopo passò, nel 1880, a Rionero ove conobbe Giustino Fortunato, che divenne suo grande amico ed estimatore.  E’ l’uomo più degno, per tutti i versi, che m’abbia conosciuto in mia vita scrisse nel 1901 don Giustino a Benedetto Croce, parlando di Vincenzo Solimena.
Durante la sua permanenza a Rionero, Vincenzo Solimena ebbe modo di conoscere un altro valente maestro elementare, Giovanni Plastino, un caro amico e compare con il quale fondò e diresse L’Educatore Lucano. Periodico di educazione e d’istruzione per le scuole elementari. Si tratta dell’unica rivista scolastica educativa del secondo Ottocento lucano e rappresenta non solo una fonte preziosa per la ricostruzione della vita regionale, ma anche un tentativo di rinnovamento di più ampio respiro da parte dei maestri e della scuola.
Nel 1880 elaborò un nuovo metodo  didattico considerato rivoluzionario per l’epoca. Precorrendo i tempi del moderno metodo Montessori, ideò un nuovo sillabario che, attraverso “le immagini”, aiutava i bambini a comprendere i “suoni” delle lettere dell’alfabeto. ”Dal suono al segno, e dal segno al suono” Il “Metodo Naturale” elaborato da Vincenzo Solimena fu presentato all’Esposizione Nazionale di Torino nel 1884, dove l’autore fu insignito del Diploma di Benemerenza con medaglia d’argento dal ministro della Pubblica Istruzione.
Questa importante rivista di carattere pedagogico e didattico è stata ripubblicata, in ristampa anastatica in due volumi, con un lungo saggio introduttivo di Arturo Arcomano, dall’Università degli Studi della Basilicata in “ Periodici Meridionali dell’Ottocento”, L’Educatore Lucano, Quaderni 3.1, 3.2 nel 1994.
Ma torniamo a Vincenzo Solimena alla sua ammirevole opera di pedagogo.
Egli fu senza dubbio grande pedagogo e pubblicista di valore.
Dopo la chiusura de “L’Educatore Lucano” nel 1883, Vincenzo Solimena diede vita a un altro periodico scolastico L’Educatore del Mezzogiorno. Periodico settimanale d’Istruzione e d’Educazione che ebbe durò solo un anno.
Tuttavia Solimena non rinunciò all’attività di pubblicista: passò alla redazione de L’Avvenire Educativo, Rivista pedagogica e didattica, per la quale scrisse con lo pseudonimo ”Ficcanaso” e collaborò con altri numerosi periodi specialistici.
Intensa e proficua la fu sua collaborazione con diverse riviste e periodici.
Negli anni ’70 Vincenzo Solimena pubblicò diversi articoli su Il Maestro Elementare. Periodico letterario-scientifico- letterario- educativo, diretto da Giuseppe Casaglia e Antonio Calabria, in  difesa della categoria dei maestri elementari.
Tra gli anni 1876- 1880, mentre si dedicava con passione alla sua benemerita opera educativa di maestro di scuola elementare, intensificava la sua attività di pubblicista che fu particolarmente fervida, accompagnata da alcune pubblicazioni.
di rilievo quali un Saggio politico ed il Metodo Naturale per insegnare a leggere (1880.)
Vincenzo Solimena come uomo fu sempre schivo e riservato, amante del suo cantuccio domestico e del suo lavoro. “Il ristretto guscio della mia casa, la mia
scoletta, i miei libri, mi portano via tutto intero e – non per antipatia, ma per manco di tempo – mi fanno disertar quasi sempre le dolci compagnie, i geniali ritrovi, le allegre conversazioni; sono insomma una specie di crostaceo”. Così egli confessò in un discorso d’inaugurazione del Circolo degli Artigiani di Rionero in Vulture il 25 gennaio 1883.
Vincenzo Solimena si spense l’11 maggio 1903, poco più che cinquantenne, sognando una scuola nuova “ una Scuola con la lettera maiuscola”. Ieri come oggi!
Il Comune di Forenza, sua città natale, per ricordare l’insigne pedagogo gli ha intestato il locale Istituto scolastico Comprensivo. 

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