Venosa 28 luglio 2016.Alla presenza delle Forze dell'Ordine Sgomberato Boreano, abitato da 50 migranti africani,con abbattimento delle baracche abusive.
Un 28 luglio 2016 da ricordare nella cittadina
oraziana! Ruspe in azione, abbattute le baracche abusive del centro
Boreano, frequentato da circa 50 migranti, provenienti la maggior parte
dall’Africa. Uno sgombero effettuato con l'intervento delle Forze dell'Ordine,
una cinquantina tra poliziotti e carabinieri, coordinati dal vice Questore di
Potenza, dott.ssa Calvino e Capitano della Compagnia di Venosa, Alessandro
Vergine,
presenti anche Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Polizia
municipale di Venosa, Vigili del Fuoco,118 ed un funzionario della Regione
Basilicata, che un mese fa aveva fatto un sopralluogo a Boreano), hanno
eseguito l'Ordinanza sindacale di sgombero del 22 giugno scorso del Comune di
Venosa.
Una decisione questa che ha sorpreso non solo i migranti, ma anche le
organizzazioni sindacali, tra questi l’USB, presenti lo scorso 28 giugno al
Comune di Venosa dove alla presenza dei migranti e Sindaco, è stato
sottoscritto: “ l’impegno a non spostare i migranti da Boreano fino a quando
non si realizzi una struttura idonea ad ospitarli”.
La struttura in alternativa
creata dalla Task Force della Regione Basilicata è stata trovata, è l’ex Cartiera
di Venosa, predisposta per accogliere almeno 102 migranti. Ma sono in tanti a
non ritenerla idonea, come Francesco Castelgrande dell’USB Basilicata: “questa
mattina è stato fatto uno scempio, senza avvertire nessuno, è una vergogna
nazionale! I migranti impegnati nel metapontino, in puglia e nella vicina
Campania, al ritorno non troveranno niente.
Ci sentiamo traditi dall’accordo
sottoscritto al Comune di Venosa nella stanza del Sindaco, i migranti non
saranno trasferiti da nessuna parte, fino a quando non si creerà una struttura
idonea. Si può con 5 bagni, 5 docce e 4 fornelli accogliere i 50 migranti di
Boreano, ma anche quelli che prossimamente arriveranno in centinaia?Saranno gli
stessi migranti a valutare la sicurezza di questo centro. Intanto il prossimo 4
agosto saremo a Potenza in piazza Prefettura a chiedere più dignità e lavoro
per i migranti”.
aAsssoud, portavoce dei migranti ha aggiunto: “ non è giusto
agire in questo modo, potevano avvisarci e ci saremmo preparati allo sgombero.
Vedere abbattere una baracca costruita con le nostre mani, ci piangeva il
cuore!” Adams, un migrante della Costa D’Avorio ha aggiunto: “ dormiremo in
strada, mi ritengo un turista e non so che futuro mi aspetta”. Il controllo
della Questura ha accertato sui 20 migranti presenti, tre senza documenti e
sono stati portati alla caserma dei carabinieri per accertamenti.
Daniele
Troia della Chiesa Evangelica di Venosa è andato su tutte le furie, quando ha
visto arrivare tanti mezzi delle Forze Dell’Ordine! La Caritas
della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, più volte nel passato portava da
mangiare a questi migranti, ha messo a disposizione il proprio mezzo per
accompagnare i migranti al centro, ex cartiera.
Assenti i politici. Presenti
anche volontari del Centro Accoglienza di Venosa, gestito dalla Croce Rossa
Italiana-Comitato Locale del Bradano che hanno garantito il miglioramento di
questo centro: “ all’inizio l’acqua si
prelevava da un pozzo, adesso abbiamo l’allacciamento a tubature
dell’acquedotto lucano. Abbiamo recuperato anche un magazzino.Arriveranno altri
fornelli e la pulizia si effettua due volte al giorno”.
Nel centro non si può
rientrare oltre le 23, regole che valgono per tutti. Intanto i pochi indumenti
dei migranti non presenti a Venosa, perché impegnati per lavoro nei campi,
lontano da Venosa, sono stati prelevati da un mezzo messo a disposizione del
Comune (presenti l’architetto Pescuma e l’Ing Pellegrino) e depositati in un
magazzino comunale. “ Non hanno il contratto, vivono alla giornata, i migranti
baypassano questo passaggio importante, da 20, stasera dormiranno il doppio al
centro di accoglienza allestito dalla Task Force” è stato il commento delle
Forze dell’Ordine.
Il 4 agosto si è deciso di fare una
mobilitazione promossa dall'USB a Potenza davanti la Prefettura.
Lorenzo Zolfo
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