Riunione dei Comitati per il NO aderenti al Coordinamento Democrazia Costituzionale, per il referendum sulla "Riforma Costituzionale"
Si è svolto martedì scorso a Potenza un incontro tra i vari comitati per il NO aderenti al Coordinamento Democrazia Costituzionale che ad oggi, risultano essere costituiti in Basilicata. Dopo aver esaminata la situazione determinatasi all’indomani della consegna delle firme raccolte per i referendum sulla “riforma costituzionale”
e sulle modifiche alla legge elettorale, cosiddetta “Italicum”, purtroppo insufficienti rispetto al numero richiesto, si è discusso sul come proseguire la campagna referendaria, in relazione alle decisioni che, nella riunione nazionale del 16 luglio scorso, i comitati hanno adottato. I rappresentanti dei comitati presenti alla riunione, hanno deciso di dotarsi di un organismo snello per coordinare le iniziative e l’attività dei comitati, nel pieno rispetto della loro autonomia. Hanno convenuto anche sulla necessità inderogabile di estendere la loro presenza sul resto del territorio e di interloquire con tutte le associazioni democratiche e antifasciste esistenti sul territorio regionale, ad iniziare da quelle aderenti nazionalmente al Comitato Democrazia Costituzionale, per verificare e chiedere loro impegno e disponibilità nella battaglia referendaria, ormai in atto, anche se formalmente non ancora dichiarata. Con poche risorse, ma molta passione, hanno deciso inoltre di organizzare iniziative sul territorio dichiarandosi disponibili a quelle per cui saranno eventualmente invitati, svolgendo con la massima libertà la propria azione per adeguarla al meglio, alle situazioni locali. Sono previste conferenze e dibattiti che vedranno la partecipazione di esponenti del Comitato Nazionale o di figure di prestigio, esperte in materia giuridico-costituzionale, anche se un grande impegno sarà rivolto al rapporto con i cittadini-elettori per spiegare nel merito dei contenuti, i motivi per cui ci si oppone alla riforma. La posta in gioco è molto alta, come non mai nella storia della nostra Repubblica, non potendosi ignorare l'origine di tale “riforma costituzionale”, che trova ispirazione in principi e soggetti estranei alle nostre istituzioni democratiche - le società finanziarie internazionali, i vertici della BCE, i poteri forti della UE - e le ripercussioni che, in caso di affermazione del "SI" al referendum, si produrrebbero nel Paese: la riduzione degli spazi democratici e della partecipazione dei cittadini, la difesa dei diritti sociali, ivi compresa la Pace tra le Nazioni, sanciti nella Costituzione del 1948, la Carta di tutti gli Italiani.
e sulle modifiche alla legge elettorale, cosiddetta “Italicum”, purtroppo insufficienti rispetto al numero richiesto, si è discusso sul come proseguire la campagna referendaria, in relazione alle decisioni che, nella riunione nazionale del 16 luglio scorso, i comitati hanno adottato. I rappresentanti dei comitati presenti alla riunione, hanno deciso di dotarsi di un organismo snello per coordinare le iniziative e l’attività dei comitati, nel pieno rispetto della loro autonomia. Hanno convenuto anche sulla necessità inderogabile di estendere la loro presenza sul resto del territorio e di interloquire con tutte le associazioni democratiche e antifasciste esistenti sul territorio regionale, ad iniziare da quelle aderenti nazionalmente al Comitato Democrazia Costituzionale, per verificare e chiedere loro impegno e disponibilità nella battaglia referendaria, ormai in atto, anche se formalmente non ancora dichiarata. Con poche risorse, ma molta passione, hanno deciso inoltre di organizzare iniziative sul territorio dichiarandosi disponibili a quelle per cui saranno eventualmente invitati, svolgendo con la massima libertà la propria azione per adeguarla al meglio, alle situazioni locali. Sono previste conferenze e dibattiti che vedranno la partecipazione di esponenti del Comitato Nazionale o di figure di prestigio, esperte in materia giuridico-costituzionale, anche se un grande impegno sarà rivolto al rapporto con i cittadini-elettori per spiegare nel merito dei contenuti, i motivi per cui ci si oppone alla riforma. La posta in gioco è molto alta, come non mai nella storia della nostra Repubblica, non potendosi ignorare l'origine di tale “riforma costituzionale”, che trova ispirazione in principi e soggetti estranei alle nostre istituzioni democratiche - le società finanziarie internazionali, i vertici della BCE, i poteri forti della UE - e le ripercussioni che, in caso di affermazione del "SI" al referendum, si produrrebbero nel Paese: la riduzione degli spazi democratici e della partecipazione dei cittadini, la difesa dei diritti sociali, ivi compresa la Pace tra le Nazioni, sanciti nella Costituzione del 1948, la Carta di tutti gli Italiani.
Comitati del NO di Potenza e Matera
Alessandro Fundone e Saverio Paolicelli
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