Sport Estremo.Da Melfi: Vito Angelillo nella "1001 Miglia" conquista il titolo: Randonnee Europe Challenge
Ancora una volta il ciclista di
Rapone, Vito Angelillo in forza alla 010 Bike di Melfi riesce a stupire ed a
confermarsi atleta unico nel panorama sportivo lucano ed italiano, raccogliendo
il plauso della sua società presieduta da Marco Cellino, quello di Aldo Cilenti
presidente del CSI di Melfi, comitato a cui è affiliata la 010 Bike e di tutta
la comunità sportiva del melfese e non solo.
Dopo la conquista della maglia
azzurra, lo scorso fine settimana Angelillo, ha compiuto un’impresa unica
portando a termine la “1001 miglia”, la randonnée più estrema e lunga del
nostro continente, conquistando il titolo prestigiosissimo di Randonnee Europe
Challenge.
Ora dopo alcuni giorni di
meritatissimo riposo è giunto per Vito Angelillo il momento di parlare ai suoi
sostenitori di questa grande affermazione, che si è compiuta in 84 ore ed 1
minuto, tempo che è servito per percorrere i 1631 km e con 22741 mt di
dislivello previsti dalla gara, ed ottenere il titolo di Randonnee Europe
Challenge; questi i numeri della prova che si è svolta in Italia con arrivo e
partenza da Nerviano (MI), che come
detto risulta essere la più lunga ed estrema randonnée d’Europa.
A Nerviano Vito ha chiuso con il
terzo tempo assoluto, dietro solo a Ivan Cardellini (ITA) e Harald Zima (AUT);
per la cronaca dei 749 partenti solo 287 sono riusciti a portare a termine la
prova.
“Nei tre giorni e mezzo di gara, ho dormito solo 9 ore e 43 minuti,
pedalando ininterrottamente notte e giorno, sfidando la fame, la sete, il
sonno, il freddo e il caldo, portando il mio corpo veramente al limite della
sopravvivenza, ma sarei stato disposto a tutto pur di riuscire ad ottenere il
titolo, visti i grandi sacrifici che sono alle spalle di questo grande
successo. Ottenere il titolo europeo, in Italia, con la maglia della nazionale,
davanti al pubblico che mi acclamava ad ogni passaggio è stata veramente una
soddisfazione sportiva enorme.
Il percorso ha visto attraversare ben 9 regioni, Lombardia, Emilia
Romagna, Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio, Toscana, Liguria e Piemonte e ben 27
province.
Al via c'erano i migliori randonneurs del mondo a rappresentare ben 37
nazioni, tra cui i fortissimi danesi, australiani e statunitensi, che hanno
avuto comunque la peggio, vista la mia performance, cha avvalora ancora di più
la prestazione sportiva.
Per arrivare a questo risultato ci è voluto un duro lavoro, caratterizzato
da sacrifici, allenamenti massacranti, e tante difficoltà, ma anche tante
gioie. Ho pedalato portando il mio corpo al limite, fino ad arrivare sul punto
di mollare, ma la mia mente era troppo concentrata sulle persone che mi hanno
voluto bene e che mi hanno aiutato ad arrivare fin qua e che quindi non avrei
mai potuto deludere. I fari sono stati i miei straordinari figli Donato e
Mariagrazia che spero mi perdoneranno in futuro per il tempo che ho loro
sottratto, mia moglie Gerarda e poi le tante persone che mi sono state vicine e
di supporto, come Umberto Perna, Raffaele Lopardo, Antonio Patrissi, Donato
Franco, Ida Mignone, Angelo Giarla, Marco Celino, Giuseppe Mazzucca, Francesco
Mazzucca, Nazzareno Sportella, Lorenzo Morano, Aldo Cilenti, il mio grande Team
010 Bike Melfi ed il CSI MELFI - Centro
Sportivo Italiano.”.
Un’analisi lucida, fatta di
umiltà e ringraziamenti, a testimonianza del grande valore dell’uomo oltre che
dell’atleta, che poi ha rivolto uno sguardo agli impegni futuri:
“I prossimi appuntamenti sportivi per l'anno imminente mi vedranno
impegnato in Inghilterra con la Londra-Edimburgo-Londra,
in Spagna con la Madrid-Gjion-Madrid,
in cui dovrò difendere il titolo e la seconda prova del Gran Tour d'Italia con la 999 miglia che mi vedrà protagonista anche in Basilicata, dove correrò sulle mie
strade e sarà davvero un onore e un piacere, visto che la gara partirà da
Roma, attraverserà la Campania, la Basilicata, la Puglia, il Molise, l'Abruzzo
e l'Umbria, per poi fare ritorno nel Lazio.”.
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