Una Guida dedicata al Castello Caracciolo e alla Rocca di Brienza scaricabile anche via web
( http://www.lavocedelfiume.it/wp-content/uploads/2017/07/M2474-BB-La-Voce-del-fiume-
15x21_DEF_bassa2.pdf ) è la novità dell’estate turistica 2017 a Brienza. L’iniziativa – spiega Rocchina Adobbato
operatrice turistica, titolare della dimora storica e di charme La Voce del Fiume che ne ha promosso la
realizzazione - consente al nostro ospite di entrare da protagonista nella trama della nostra Dimora, del Castello
Caracciolo e del Borgo di Brienza.
Ma la storia,
anche quella di un piccolo centro, deve essere ricordata e tramandata, ma come? Oggi che si vive di corsa,
dove tutto è fluido, dove tutto è di passaggio, tutto è effimero, dove la fanno da padroni telefonini
(facebook, WhatsApp, e-mail) e televisioni, in un momento dove tutto accade in “in tempo reale”, dove
tutto arriva di corsa dove tutto si digerisce di corsa, un libretto di questo tipo “cartaceo”, “all’antica”, può
sembrare demodé, può stonare. Ma così non è.
E’ proprio la fotografia, è proprio il fascino tangibile del
cartaceo, è proprio la parola scritta, anche se non più con penna e calamaio, ma con il toner, che possono
essere ricordati i paesaggi, le abitazioni, i panorami, gli usi ed i costumi. In questo modo, con una sorta di
storico album fotografico, il B. & B. “La Voce del Fiume” vuole omaggiare i propri ospiti alla fine della loro
permanenza in Brienza.
La prefazione è una pagina di ricordi di infanzia di una bimba (Rocchina Adobbato) che si intreccia con
l’imponenza del castello. La mia casa – scrive Adobbato - era al limite del paese, vicino alla stazione
ferroviaria ormai abbandonata. Dalla finestra della mia cameretta si scorgeva in lontananza il borgo antico
del paese con le sue case aggrappate l’una sull’altra coronate dal castello. Affacciandosi a quella finestra il
mio papà poggiava la sua mano sulla mia testa e sorrideva a bassa voce: lì la mia rocca, qui la mia
Rocchina.... La cosa che più mi affascinava era il silenzio ovattato rotto solo dallo scorrere dell’acqua. Alla
mia (figlia) principessa sembrava di udire “La Voce del Fiume” che le sussurrava dolci e melodiose parole.
Oggi, con molto impegno e molto lavoro, quei ruderi sono nati a nuova vita. Hanno recuperato la loro
atmosfera romantica senza tempo avvolti in quei sogni che ho vissuto ad occhi aperti. A volte i sogni
diventano realtà. Così, un giorno, un principe, l’ultimo erede dei Caracciolo, gli antichi padroni del castello e
del borgo, onorò la mia casa con la Sua presenza. Fui felice di vedere nei suoi occhi lo stupore dei suoi
ricordi. Erano rinate così come Lui le aveva viste bambino. Rivelò a me e alla mia principessina, alcuni
segreti del castello e ci raccontò molte storie dei suoi abitanti. Poi, mentre visitava la grotta, ci svelò che in
quel luogo intravedeva il cunicolo segreto che la principessa, quella che aveva abitato il castello, utilizzava
per raggiungere segretamente l’uomo di cui era innamorata. “La Voce del Fiume” fa rivivere le storie belle e
romantiche che le pietre e il fiume ancora raccontano a chi visita questi posti incantati.
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